Shawn Marion (Dallas Mavericks). Uno dei giocatori più in forma di stanotte con i suoi 26 punti. (AP Photo/LM Otero)

Shawn Marion qui con la maglia dei Dallas Mavericks). (AP Photo/LM Otero)

MATRIX. Il supporting cast che sarà al fianco di LeBron James in quel di Cleveland sta diventando sempre più di eccelso livello. L’ultimo tassello è, come anticipato da DailyBasket, la firma del veterano Shawn Marion, per il minimo salariale. Matrix ha rifiutato le avances di Clippers, Heat e Pacers e potrà garantire minuti di qualità quando James o Love (che dovrebbe sbarcare in Ohio dopo il 23 agosto) dovranno andare in panchina a tirare il fiato. Il 36enne ex Dallas sarà per LeBron l’equivalente di Shane Battier in maglia Heat, ossia un giocatore versatile, ottimo difensore seppure meno mortale dalla linea da tre punti.

LIVINGSTON – Il neo acquisto dei Warriors Shaun Livingston dovrà star fermo dalle 6 alle 8 settimane per un problema al piede. L’ex Nets, che ha firmato ad inizio luglio con la sua nuova squadra, già allora combatteva con questo problema al dito del piede, e una visita delle scorse ore ha evidenziato come il problema persista ancora. Se la prognosi è corretta Livingston dovrebbe tornare nel corso della Preseason.

CARTER-WILLIAMS. Dopo l’intervento subito alla spalla destra in chiusura di stagione 2013-2014, il Rookie dell’Anno Carter-Williams dovrebbe essere pronto per il training camp dei Sixers di fine settembre. Durante un’intervista il diretto interessato ha confermato di non essere al 100%, semmai all’80-85%, ma i miglioramenti sono continui e farà di tutto per essere pronto per la prima palla a due.

Il centrone Sim Bhullar, 226cm per 161 kg

Il centrone Sim Bhullar, 226cm per 161 kg

BHULLAR. La NBA apre all’India. Sim Bhullar, nonostante sia nato in Canada nel 1993, è infatti iil primo giocatore di origini indiane ad esser messo sotto contratto da una franchigia NBA. Sono stati i Kings ad andare a scovare questo centro di 223cm, grazie al Presidente Vivek Ranadivè, indiano anch’egli.

PAUL GEORGE. A due settimane di distanza dal brutto infortunio è tornato a parlare Paul George: “Ora tutto quello che posso fare è dormire, guardare la TV e stare steso sul divano. Questa decisamente non è la mia vita, quindi è davvero dura per me”. L’All Star dei Pacers prova a stabilire un periodo per il rientro: “Io voglio essere e mi considero parte integrante di questo team e non vorrei lasciare andar via questa stagione. Spero davvero di poter tornare nelle fasi finali della Regular Season e chissà magari aiutare i miei compagni nei Playoffs”.