Striscia vincente a 11 per gli Spurs di coach Popovich

-San Antonio Spurs: Dopo un inizio tutt’altro che facile con la tegola della frattura alla mano di Manu Ginobili il 2 gennaio nella trasferta persa contro i T’Wolves, sembrava calare il sipario sulla gloriosa era Popovich. Per quanto la squadra facesse vedere buone cose di fronte al pubblico amico, preoccupavano le difficoltà in trasferta, con sole 2 vittorie a fronte di ben 8 sconfitte. Dopo l’imbarazzante 1°tempo a Dallas in casa dei campioni in carica, Popovich ha deciso di schierare le seconde linee che con una gran prestazione sono riuscite a rimontare ben 18 punti di deficit e a portare la sfida fino all’OT, perdendo di 1 solo punto. Quella partita e la sfuriata di coach Pop sono state la chiave di volta. Da lì è iniziata una serie (tuttora aperta) di 11 vittorie consecutive, di cui le ultime 7 in trasferta per via del Rodeo a San Antonio. In questo finale di “road trip” gli Spurs hanno recuperato Manu Ginobili. Ma la sfortuna sembra non voler abbandonare il nativo di Bahìa Blanca che nella sfida di sabato sera vinta allo Staples Center contro i Clippers ha lasciato il campo nel terzo periodo per un infortunio al muscolo obliquo sinistro che lo terrà fuori ancora due settimane. Sempre nella stessa partita anche l’infortunio al polpaccio destro di Tiago Splitter che dovrà stare fermo 2 settimane. Da segnalare un record: tra le squadre NBA che hanno giocato almeno 7 partite consecutive in trasferta più di 250 volte, solo due volte è successo che le vincessero tutte e 7. E’ successo nel 2003 e nel 2012 e la squadra è sempre la stessa: i San Antonio Spurs. Nel 2003 vi fu il 2°anello per la franchigia texana, che sia di buon auspicio?

Miami Heat: sono la prima squadra dopo i Bucks del 1970 a vincere 3 partite consecutive in trasferta con 10 o più punti di scarto. Miami nella sfida domenicale contro i Magic ha aperto il 4°quarto sul 74-54, finendo poi per vincere la sfida per 90-78. La sesta vittoria consecutiva per gli Heat e la sesta consecutiva in cui hanno avuto durante la partita un vantaggio maggiore ai 20 punti. Questa è la più lunga striscia nella NBA sin dai Lakers del 2009, che crearono vantaggi superiori ai 20 punti per ben 7 partite consecutive. Da segnalare anche un dato importante riguardante il gioco di LeBron James. Meno stazionamento perimetrale e più punti in transizione. Nella classifica stagionale dei punti in transizione, il nativo di Akron guida la NBA con 213 punti (ma su 152 azioni), seguito da Wall a 198 (con 194 azioni) e Tyreke Evans a 168 (con 155 azioni). Inoltre LeBron sta segnando di media 1.40 punti per giocata in transizione, nessun altro nella lega con più di 100 azioni in transizione segna di media sopra a 1.25 punti.

Dirk da record

Notte dei record a Dallas: Nella agevole vittoria casalinga contro i Celtics, Dirk Nowitzki ha raggiunto ben 2 record. Con i 26 punti finali, il tedesco ha sorpassato nella classifica dei realizzatori NBA “all-time” Robert Parish(23.334), piazzandosi al 20esimo posto. Non domo ha piazzato anche il season high di 16 rimbalzi catturati e ben 2 stoppate, raggiungendo le 1000 stoppate in carriera. Nowitzki è diventato il 3°giocatore della storia NBA con almeno 1000 stoppate e 1000 tiri da tre realizzati (1001 blocks e 1221 triple), raggiungendo in questa particolare classifica Clifford Robinson (1390 stoppate e 1253 triple) e Rasheed Wallace (1445 stoppate e 1064 triple). Ma non è tutto. Il pubblico dell’American Airlines Center ha potuto vedere anche il raggiungimento del 2°posto nella classfica “all-time” per le palle rubate di Jason Kidd che rubando il pallone a Ray Allen ha sorpassato “His Airness” Michael Jordan (2,514 recuperi). Ora resta solo John Stockton che è saldo al comando con ben 3.265 recuperi.

Greg Oden: il centro dei Blazers, prima scelta assoluta al draft 2007 finito sotto i ferri ad inizio febbraio in un intervento di artroscopia per pulire il ginocchio destro, è stato operato nella notte al ginocchio sinistro per una operazione artroscopica analoga e del tutto preventivata. Si tratta della quinta operazione alle ginocchia, la terza al ginocchio sinistro dopo la rottura della rotula del 2009 e la microfrattura del 2010. La fortuna sembra aver definitivamente girato le spalle al giovane, che in 5 anni di carriera NBA non ha mai disputato una stagione completa, giocando solo 82 partite totali. Queste le sue parole poco prima dell’intervento:“Sono sicuro che avete letto la notizia. Purtroppo dopo mesi di riabilitazione e allenamenti, i dottori hanno scoperto che è necessario un intervento. Dovrebbe essere un recupero veloce e darò tutto per essere presto in campo ad aiutare i miei compagni”.

Rajon Rondo: La NBA ha sospeso per due partite Rajon Rondo. La point guard dei Celtics nella partita persa domenica contro i Pistons ha tirato la palla contro un arbitro che l’ha prontamente espulso. Prima partita di squalifica scontata nella notte a Dallas. Salterà anche la sfida ai Thunder. Da segnalare anche l’assenza di Garnett in queste 2 ultime sfide per motivi personali.

Kobe e Pau sorridenti nonostante i rumors

-Los Angeles Lakers: Dopo la bruciante sconfitta contro i Suns, Kobe Bryant ha esternato tutto il suo rammarico per la situazione gialloviola, in particolare ha esortato la dirigenza a prendere una decisione riguardo la situazione Gasol, dato che da inizio dicembre non si hanno certezze sul futuro del catalano. Queste le parole di Bryant: “E’ dura per un giocatore non sapere nulla del proprio futuro, non sapere se domani sarai ancora un Lakers o meno. Personalmente non lo cederei, è un giocatore fondamentale, una delle nostre colonne. Se vogliono tenerlo, bene, ma se vogliono cederlo che si decidano a farlo. Per Pau è dura rimanere concentrato e dare il massimo se ogni giorno girano rumors sulla sua cessione”.
Nemmeno il tempo di rifiatare che i Lakers erano di nuovo in campo allo Staples center contro i Blazers. Partita sin da subito in discesa per la formazione di casa che nel 1° quarto lascia Portland a soli 7 punti segnati, record negativo all-time per la franchigia. Dopo il canestro iniziale di Felton da 3, ben 20 errori su 22 tiri dal campo mentre i Lakers con parziali di 10-0 e 13-0 si portavano sul 37-7 ad inizio 2°quarto. Partita già in ghiaccio e conclusasi sul 103-92 per i gialloviola. A fine partita è anche arrivata la risposta di Mitch Kupchack alle perplessità di Bryant: “Sono un ex giocatore e capisco bene che fintanto che non arriva la trade deadline, i giocatori coinvolti nei rumors non sono tranquilli mentalmente. Ma da GM dei Lakers ho molte responsabilità di fronte alla proprietà, ai tifosi e alla squadra stessa, cercando di migliorare sempre il roster in ottica attuale ma anche futura. Dire che un giocatore è fuori dal mercato ci metterebbe in una posizione svantaggiosa nei confronti delle altre franchigie”.

Kenyon Martin: Di ritorno dalla Cina, Kenyon Martin ha avuto parole dure per i Nuggets ed in particolare per il suo ex coach George Karl, reo di aver criticato eccessivamente Carmelo Anthony dopo la sua dipartita verso i Knicks.
Karl aveva più volte sottolineato che dalla partenza di Anthony erano cambiate molte cose e che era più facile allenare. Queste le parole del neo acquisto dei Clippers: “Melo vuole vincere. E’ un giocatore intelligente, non è un giocatore egoista, è un gran professionista e farebbe di tutto per vincere. Karl deve stare zitto. Melo non è più ai Nuggets. Se George fosse stato un grande allenatore, Melo sarebbe rimasto e non avrebbe voluto essere ceduto. Anthony a Denver non è mai stato scorretto, non ha mai spezzato gli equilibri dello spogliatoio. Ora lo trattano come un cancro, che è arrivato, ha distrutto lo spogliatoio e che tutti lo odiavano. Questo non è vero. E mi da fastidio che si dica che era un giocatore egoista. Ora a Denver hanno la squadra che han sempre sognato. Hanno ceduto Melo, non mi hanno offerto una estensione al contratto, JR Smith è andato ai Knicks. Ora hanno la squadra che volevano. Perchè Karl non la smette con Melo e si preoccupa di allenare i suoi?”.

il ritorno del Barone

Ritorni in campo: nella notte ritorno in campo per il leader dei Bulls Derrick Rose. Dopo 5 partite di assenza per probemi alla schiena, l’MVP della scorsa stagione ha aiutato i suoi ad avere la meglio sugli Hawks. 35 minuti in campo, 23 punti, 5 rimbalzi e 6 assist, ma è sembrato sofferente in alcune circostanze nel 2°tempo.
Altro ritorno illustre quello di Carmelo Anthony. Risolti i problemi all’inguine, il n°7 ha prodotto 11 punti frutto di un 4/11 dal campo che non sono valsi il successo nel derby contro i Nets. Da segnalare anche il debutto stagionale nella stessa partita di Baron Davis. 9 minuti e una tripla segnata per il Barone.

Infortuni: nella notte infortuni per Nikola Pekovic che nel 1° tempo della sfida ai Nuggets ha rimediato una storta alla caviglia destra. Nella stessa partita anche l’infortunio alla caviglia di Ty Lawson che va a riempire l’infermeria del Colorado, già ricca di nomi illustri: Gallinari, Fernandez e Andersen. Da segnalare sugli spalti la presenza di Wilson Chandler seduto di fianco al vice presidente esecutivo Masai Ujuri: molto vicino l’accordo tra le parti.

Curiosità statistiche:
Kevin Durant e Russell Westbrook sono la prima coppia di compagni di squadra con almeno 30 punti segnati a testa in un back to back sin da Lou Hudosn e Pete Maravich nel 1972. Dopo la prova monstre di domenica contro i Nuggets con 51 punti per Durant e 40 per Westbrook, i due si sono ripetuti a 24 ore di distanza contro i non irresistibili Hornets. 31 punti a testa per entrambi con un combinato 20/39 dal campo.
Deron Williams nella vittoria al Madison ha messo a referto 38 punti con career high di 8 triple segnate su 14 tentativi. Deron è il 5° giocatore nella storia della NBA ad aver segnato almeno 8 triple e 10 liberi nella stessa partita. Prima di lui Kobe Bryant (per ben 2 volte), LeBron James, Ray Allen e Joe Dumars. Deron Williams inoltre ha segnato più di 25 punti 6 volte consecutive, dal 1976 l’ultimo Nets a riuscirci è stato Bernard King nel 1979 con 8 partite consecutive.
Al Jefferson nella vittoria contro i Wizards è diventato il 2° giocatore nella storia dei Jazz a raggiungere 34 punti, 12 rimbalzi, 3 recuperi e 1 stoppata nella stessa sfida dopo Karl Malone, che ci è riuscito ben 12 volte.
Brandon Knight nella vittoria contro i Kings è diventato il 1° rookie con almeno 20 punti, 10 assist e 0 palle perse in una partita sina dal 1999 quando vi riuscì Steve Francis con i Rockets.
-Con la vittoria al Toyota Center contro i Rockets, Love e Pekovic sono i primi compagni ad aver realizzato contemporaneamente una partita da 30 punti, 10 rimbalzi e 2 stoppate a testa sin dal 1997, quando ci riuscirono Shareef Abdur-Rahim e Bryant Reeves.
Dwight Howard: prima del centro dei Magic, l’ultimo giocatore ad aver realizzato nelle prime 31 partite di regular season almeno 7 volte la doppia doppia 20 punti e 20 rimbalzi è stato Moses Malone nel 1978-79. Se guardiamo dal 1976 ad ora, questa è la classifica delle partite in cui i giocatori hanno realizzato doppie doppie da 20 punti e 20 rimbalzi: Moses Malone 109, Hakeem Olajuwon 42, Charles Barkley 41, Dwight Howard 39, Shaquille O’Neal 34.
Charlotte Bobcats: nella classifica delle partite perse segnando meno di 100 punti, i Bobcats hanno raggiunto i Grizzlies del 1995-96 con ben 17 partite, superando anche i Wizards del 2009-10 e i Nuggets del 1997-98 fermi a quota 16. La striscia per i Bobcats è tuttora aperta.

All Star Game:

l'indimenticato Petrovic

-Nella gara del tiro da 3 del sabato dell’All Star Weekend, il giocatore dei Nets Anthony Morrow onorerà il defunto Drazen Petrovic, indossando la sua maglia nella competizione.
Petrovic è stato un Nets ad inizio anni ’90 per sole 2 stagioni intere prima dell’incidente che gli è costato la vita. Stagioni storiche in cui ha tenuto medie sopra i 20 punti segnati a partita. La sua maglia è una delle 5 ritirate dai Nets. Queste le parole di Morrow: “Non lo ricordo benissimo, ma ciò che ricordo è che sapeva tirare veramente bene”.
-Sempre riguardo l’All Star weekend, sono stati scelti i 6 partecipanti allo Skills Challenge, evento di contorno del sabato. Le guardie che vi parteciperanno saranno: Stephen Curry (campione in carica), Deron Williams, Tony Parker, Kyrie Irving, Russell Westbrook e John Wall.


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