Antidoping. La NBA in una nota diffusa nei giorni scorsi ha annunciato dalla prossima stagione saranno effettuati dei test antidoping per l’HGH (human growth hormone, l’ormone della crescita). I giocatori durante la stagione regolare dovranno sottoporsi a 3 esami del sangue a sorpresa: 2 durante la regular season e 1 in estate. Al primo test positivo i giocatori verranno sospesi per 20 gare, una seconda violazione comporterà la sospensione per 45 gare ed alla terza verranno bannati a vita dalla lega.

L’ormone della crescita è un ormone prodotto dall’ipofisi che ha il compito di sviluppare la crescita dell’organismo umano e viene usato in modo illegale per aumentare la massa muscolare, ridurre la massa grassa e recuperare più velocemente da uno sforzo fisico.

Adam Silver ha tenuto a precisare che non c’è ragione di credere che gli atleti NBA facciano uso di steriodi per migliorare le proprie prestazioni, ma con questa mossa la NBA si allinea alle altre leghe sportive americane per la lotta contro il doping. Si è arrivati a questa decisione “epocale” dopo lunghe trattative e negoziazioni durante la stesura del nuovo CBA del 2011 in cui le due parti hanno formulato un piano di azione per introdurre l’esame nel sangue nei test antidoping (finora erano esclusivamente esami delle urine).

Negli anni scorsi la NBA ha sospeso Rashard Lewis (per 10 gare nel 2009) e Hedo Turkoglu (per 20 gare nel 2013) per esser stati trovati positivi ai test anti-PED (performance-enhancing drugs, steroidi anabolizzanti), ritenendoli due casi isolati.

LeBron James, vice presidente dell’Associazione Giocatori ha espresso indifferenza sulla cosa: “Le regole sono regole. Non dovrebbe essere un problema per nessuno.”

Masai Ujiri multato dalla NBA. Nella giornata di domenica è arrivata la prima multa di questi playoff da parte della NBA: i destinatari dell’avviso sono stati i Toronto Raptors e il General Manager Masai Ujiri, multati rispettivamente di 35.000 e 25.000 dollari per “linguaggio osceno in luogo pubblico”. Prima dell’opener casalingo contro i Washington Wizards di sabato il General Manager aveva arringato la folla fuori dall’Air Canada Center con un eloquente “We don’t give a shit about’it!” che tradotto in soldoni (ed in modo rigorsamente non letterale) sta a significare “A noi non importa ciò che pensano di noi”.

Anche lo scorso anno Ujiri venne multato di 25.000 dollari per un suo commento provocatorio e offensivo verso i Brooklyn Nets (“F…k Brooklyn”) in una situazioni analoga. Ujiri in nota ufficiale si è scusato dell’accaduto: “Ho il più profondo rispetto per il nostro commissioner Adam Silver, e in futuro mentre mostro passione per il nostro team e i nostri fans soppeserò di più le parole. Mi scuso ed considero la situazione chiusa, il nostro focus ora sono solamente i playoffs.”

Kareem Abdul-Jabbar sotto i ferri. Il giorno dopo il suo 68esimo compleanno, il miglior marcatore di sempre e 6 volte MVP della NBA si è sottoposto ad un delicato intervento al cuore di quadruplo by-pass coronarico presso le strutture del “Ronald Regan UCLA Medical Center di Los Angeles”.

In una nota rilasciata dall’ospedale si fa sapere che l’intervento è stato un successo: “Kareem Abdul-Jabbar è stato ricoverato a inizio della scorsa settimana a seguito di alcuni problemi cardiaci. L’intervento è stato effettuato il 16 aprile dal dottor Richard Shemin è andato a buon fine. Abdul-Jabbar vuole ringraziare l’equipe chirurgica e lo staff di UCLA, la sua alma mater, per le cure eccellenti ed il trattamento ricevuto.”

Mirza Teletovic torna in campo. Per la prima volta dal 22 gennaio, quando gli venne diagnosticato un coagulo di sangue nei polmoni al termine di una gara di regular season a Los Angeles dei suoi Nets contro i Clippers, Mirza Teletovic ha avuto il via libera medico per tornare ad allenarsi con i compagni di squadra. “Mirza può tornare a giocare” ha detto in una conferenza stampa approntata per l’occasione il General Manager dei Nets Billy Kings “anche se add oggi non è ancora pronto per scendere in campo per i playoff.”