LeBron, Andray Blatche

LeBron James a testa alta per battere il raddoppio.

E’ stata una gara 1 durata praticamente 30 minuti prima del collasso dei Brooklyn Nets sotto i colpi d’ascia dei Miami Heat. LeBron James e soci hanno sfruttato al massimo la settimana piena di riposo dovuta alla procece eliminazione degli Charlotte Bobcats, mentre la banda di Jason Kidd ha palesato tutta la propria stanchezza dopo una dispendiosa serie da 7 partite contro i Toronto Raptors. Una pessima difesa di squadra dei Nets per tutto il corso della gara ha permesso agli Heat di trovare a piacimento canestri ad alta percentuale ed alla lunga la maggior fisicità e freschezza atletica degli uomini di Erik Spoesltra ha creato le basi per un agevole vittoria.

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LeBron James, l’essenziale. Durante il primo quarto LeBron James è diventato il più veloce giocare di sempre a segnare 4.000 punti nei playoff. Solo 3 giocatori nella storia dei Playoffs NBA sono in grado di vantare almeno 4.000 punti, 900 rimbalzi e 900 assist: lui, Kobe Bryant e Micheal Jordan. Ha chiuso con 22 punti e 10/15 al tiro, una partita all’apparenza da catalogare sotto l’etichetta “ordinaria amministrazione”, invece è stato protagonista della sua miglior partita stagionale. Non ha tentato un solo tiro da tre, quando in stagione regolare ed al primo turno di playoffs spesso ha abusato del tiro dalla lunga. Ha attaccato il canestro in ogni forma e modo possibile: dal post basso, da rollante nei pick & roll, in taglio dal lato debole, a rimorchio dal contropiede, in penetrazione, per un 7/11 totale al ferro, prendendosi lo sfizio di infilare 3 jumpshot consecutivi in isolamento solo nel finale. E’ stato al servizio della squadra ed ha giocato una partita di grande intelligenza cestistica, senza sbavature, senza mai andare su di giri.

Il terzo quarto degli Heat. Gli Heat hanno chiuso la terza frazione tirando con il 70% dal campo, 12/17 e solo le triple di Deron Williams, una delle quali allo scadere del periodo, hanno permesso ai Nets di non fare troppo brutta figura. La partita si è spezzata grazie a un parziale di 15-2 degli Heat in cui a farla da padrone è stato un Chris Bosh abile a giocare negli spazi e capitalizzare i palloni ricevuti in movimento, sfruttando le lacune difensive dei Nets sui pick & roll.

Joe Johnson e Deron Williams. Il plus/minus a fine gara li punisce entrambi, ma se Brooklyn è stata in partita per 30 minuti, lo deve soprattuto a Joe Johnson e Deron Williams, che nel primo tempo hanno combinato per 19 punti sui 43 totali e nei primi tre quarti hanno segnato oltre la metà (34) dei punti totali di tutti i Nets messi assieme (66). I canestri di Joe Johnson, alla Joe Johnson, nel 2° quarto sono stati quelli che hanno permesso ai Nets di stare in scia degli Heat ricucendo il primo tentativo di fuga, mentre Deron Williams è stato l’unico dei suoi in grado di trovare il canestro con una carte continuità a inizio 3° periodo, prima del parziale decisivo. Jason Kidd deve iniziare a preparare gara 2 sulla capacità di generare mismatch dei suoi 2 esterni.

DOWNS

In vernice. La difesa dei Nets è stata pessima – in particolare sul lato debole da cui sono provenuti la maggior parte dei tagli che hanno mandato a canestro i giocatori di Miami -per tutti e 48 i minuti. Dopo appena 8 minuti di gara gli Heat erano già a 18-6 nel computo dei punti in vernice. I Miami Heat hanno costruito le fondamenta della vittoria in un primo tempo in cui hanno segnato la bellezza di 26 punti in vernice contro gli appena 10 dei Nets. A fine partita il computo è stato di 52 a 26 per gli Heat. Nel solo terzo periodo Miami ha segnato da sotto canestro tanti punti (16) quanti ne avevano segnato i Nets in 3 quarti. Nel secondo tempo James e soci hanno segnato 61 punti su 41 possessi totali per un Offensive Rating di 149 punti per 100 possessi, un indice altissimo.

Paul Pierce e Kevin Garnett. Sono stati i due che più di tutti hanno risentito il peso di 7 gare nel primo turno dei Playoffs. La partita di Paul Pierce e Kevin Garnett è stata incolore, nonostante l’inizio di partita del numero 34, autore di 6 dei primi 12 punti dei suoi, con due triple. Per Kevin Garnett invece si è trattato della prima partita in carriera ai playoff senza nemmeno aver messo a segno un punto sul boxscore. Saggiamente Jason Kidd ha limitato il loro utilizzo, riducendo al minimo il loro minutaggio dopo il parziale Heat del terzo periodo, dando loro riposo extra in vista di gara 2. I due sono stati troppo brutti in gara 1 per essere veri.

Questione di “Pace”. Nel primo tempo fintanto che i Nets sono riusciti ad addormentare il ritmo della partita, con attacchi ai 24 secondi, anche se di modesta qualità, concedendo pochi contropiedi nonostante le molte palle perse, Miami non è riuscita a premere sull’acceleratore. Nel primo tempo gli Heat hanno espresso un gioco qualitativamente migliore ma per ogni 3 canestri in area, i Nets rispondevano con 2 triple per riequilibrare i conti con James & soci incapaci di invertire il trend. Miami ha trovato l’opportunità di alzare il ritmo del gioco solo nella terza frazione, sfruttando il calo nel tiro da fuori dei Nets. Il rischio più grosso a South Beach è che nel corso di questa serie le “sabbie mobili” dei Nets stritolino l’esuberanza atletica dei campioni del mondo in carica, per portarli a giocare su terreni a loro meno congeniali.