Deron Williams

Deron Williams

E’ un’edizione fantastica dei playoffs, quella del 2014 a cui stiamo assistendo. Cinque serie su otto del primo turno vanno infatti alla decisiva gara-7. Non poteva davvero fare eccezione il duello tra Brooklyn e Toronto, probabilmente il più equilibrato in assoluto ad est. I Nets, sulla scia dell’ottimo 2° tempo che li aveva spinti ad un passo da una clamorosa rimonta in gara-5, hanno imposto la propria forza sin dall’inizio ed hanno finito per trionfare in maniera convincente. Soprattutto perché è cambiato l’approccio di Deron Williams, molto più aggressivo e determinato rispetto alle due gare precedenti, non casualmente entrambe perse, e capace di stravincere il duello con Lowry, resistendo anche all’infortunio alla caviglia sinistra ad inizio ripresa per arrivare a mettere la tripla che ha sigillato la partita sul 92-79 a 1’13” dalla fine.

Toronto non ha opposto la migliore resistenza e fisicamente ha subito il maggiore impatto di Brooklyn in area (34-10 nel 1° tempo “in the paint”), facendosi schiacciare dalla superiorità di una squadra che ha avuto i suoi veterani sulla stessa lunghezza d’onda e vita relativamente semplice per tenere l’attacco dei Raptors al 38.5% dal campo. Troppo solo DeRozan, i canadesi sono stati anche a -26 e, nonostante un paio di buoni parziali, realisticamente non hanno mai avuto chance di vincere la loro prima serie di playoffs dal 2001.

UPS

Deron Williams. 23 punti, 5 rimbalzi e 4 assist, tirando 8/16 dal campo e 4/10 da tre per l’uomo chiave dei Nets, non casualmente ad almeno 20 punti in ciascuna delle tre vittorie dei suoi nella serie. “Nelle tre gare vinte, sono stato molto aggressivo, ho attaccato di più per generare le soluzioni, sia andando al tiro che facendo un passaggio in più. Sapevo che questo era ciò di cui aveva bisogno la mia squadra” ha detto.

Il 1° quarto dei Nets. Dopo aver segnato 44 punti nel 4° periodo di gara-5, Brooklyn ha iniziato gara-6 sulla stessa scia. Con un attacco aggressivo, che ha beneficiato anche di un’eccellente circolazione di palla e della capacità di attaccare l’area, i Nets sono andati a segnare 11 dei primi 15 tiri in un quarto da 34 punti. Semplicemente quello che ha intimorito i giovani canadesi e indirizzato la gara.

DeMar DeRozan. Il più convincente dei suoi, l’unico che abbia cercato realmente di opporsi ad un fiume in piena. 18 punti nel 1° tempo per provare col suo talento offensivo a tenere in scia i Raptors che erano in balia delle onde, 28 alla fine conditi da 6 rimbalzi e 4 assist, riuscendo a giocare maggiormente con i risvegliati compagni nella ripresa. La sconfitta non è certamente imputabile a lui.

DOWNS

Kyle Lowry. 11 punti, 4 rimbalzi e 4 assist, sbagliando 12 dei suoi 16 tiri su azione, -24 di plus/minus. Dopo i 36 di gara-5, la sua prova è stata come passare dal giorno alla notte. Da incubo. Annichilito da Williams, non è riuscito a far giocare i compagni – alcuni dei quali, veramente sottotono, non gli hanno certamente semplificato la vita -, ed ha forzato troppe soluzioni.

Il “supporting cast” dei Raptors. Ancora una volta Vasquez è stato il migliore della second unit di Toronto, ma è mancato soprattutto il quintetto. All’impatto con una prova da vincere per fare la storia della franchigia, alcuni uomini di Casey si sono sciolti, di fronte a clienti comunque difficili, come neve al sole. Se tre elementi dello starting-five, come Ross, Johnson e Valanciunas, confezionano la miseria di 19 punti e 17 rimbalzi combinati con 7/20 al tiro, vincere nei playoffs diventa non solo difficile ma quasi impossibile.