Kyle Lowry

Kyle Lowry

Toronto prende per la prima volta il comando della serie e lo fa per portarsi sul 3-2, con la terza vittoria interna su cinque gare di una sfida equilibrata tra squadre generazionalmente diverse. Più giovani e imprevedibili i Raptors, più esperti però meno freschi in qualche elemento i Nets, ora con le spalle al muro in gara6, che affronteranno sì tra le mura amiche del Barclays Center ma con una dose di pressione addosso non indifferente. Anche se il gruppo di veterani a disposizione di Jason Kidd ha tutte le doti per prolungare la serie e portarla alla decisiva settima partita.

Ma intanto in gara5 i veri Nets si sono visti solo nella seconda fase, quando sono finiti in una voragine profonda 26 punti di distacco ed hanno avuto la forza di rientrare in corsa rendendo vibranti le ultime battute. Toronto si è esaltata con la miglior versione possibile di Kyle Lowry che, sfruttando le particolari attenzioni riservate dalla difesa avversaria a DeRozan – meno efficace di altre volte, ma prezioso con alcuni liberi che hanno messo in ghiaccio il risultato nel finale -, ha avuto qualche spazio in più del previsto ed ha preso per mano i compagni, portandoli ad una vittoria dal passaggio del turno.

UPS

Kyle Lowry. E’ indiscutibilmente l’MVP della partita. 21 punti nel solo 1° tempo, incorniciato da uno spettacolare buzzer-beater che ha mandato i Raptors al riposo sul +18 dopo un parziale di 26-4. Career-high nei playoffs di 36 punti conditi da 6 assist alla fine, con 11/19 dal campo, 8/10 ai liberi e un fondamentale 6/9 da tre. Le perle della sua gara, per importanza, sono la difficile tripla del 109-106 a 1’04” dalla fine e, una quarantina di secondi più tardi, l’entrata a centro area chiusa col floater del 111-108. In più, la pressione difensiva sull’ultimo possesso che ha generato la palla persa di Brooklyn. Nella serie, viaggia a 21.8 punti, 5.2 assist e 4.4 rimbalzi.

La rincorsa dei Nets. Brooklyn è mancata totalmente nel 1° tempo e in buona parte del 3° quarto dove il solo Joe Johnson l’ha tenuta in vita, ma la rimonta finale ha qualcosa di incredibile. 69 punti nella ripresa, 44 nel solo 4° periodo (invertendo la tendenza della serie che vedeva i Raptors a +20 nei parziali conclusivi dei primi 4 episodi) – con Blatche, Teletovic ed Anderson -,  e un break di 32-8 che ha impattato la gara a 3’18” dalla fine.

Joe Johnson. E’ stato l’ancora di salvezza dei Nets, il più continuo, l’elemento più affidabile nell’intero arco del match. Nel 3° periodo ha dato il via alla riscossa, segnando 18 dei 25 punti della sua squadra. Non casualmente anche la tripla del pareggio è partita dalle sue mani. Per lui alla fine 30 punti, 13/23 al tiro, 3/6 da tre e un significativo +22 di plus/minus.

Greivis Vasquez. Uno degli elementi più utili alla causa dei Raptors. Complici le difficoltà di Ross, il venezuelano sta avendo tanto spazio e sta ripagando coach Casey nell’assetto coi due registi. Con la capacità accertata di giocare anche i possessi importanti, è andato in doppia cifra per la terza volta nella serie.

DOWNS

Terrence Ross. La giovane ala dei Raptors non è mai entrato completamente nella serie. Per la quinta volta ha mancato l’obiettivo della doppia cifra che dovrebbe essere tranquillamente alla sua portata, concludendo a quota 8 con 3/9, ma l’esperienza non si insegna e i playoffs sono un banco di prova impegnativo.

Paul Pierce e Kevin Garnett. I simboli delle difficoltà e della mancanza di energia dei Nets nel 1° tempo. Jason Kidd è stato coraggioso a toglierli, tanto da lasciarli seduti nell’intero 4° periodo, in cui il mostruoso divario è stato cancellato. E, coerentemente, non li ha rimessi in campo neppure quando la gara è tornata a giocarsi su un solo possesso, situazione che loro hanno visto mille volte nei playoffs. Stavolta proprio non ne avevano.

Jonas Valanciunas. Ha rischiato di fare una frittata colossale, commettendo interferenza a canestro sulla disperata preghiera allo scadere di Deron Williams da metà campo ed è andato vicino a regalare la vittoria ai Nets. Per sua fortuna (o forse per la sua ottima vista, magari era semplicemente sicuro…), la riapertura di Blatche pressato da Lowry non è stata deviata ed è finita a Williams nella metà campo difensiva, causando un’infrazione di campo di cui gli arbitri però hanno avuto certezza solo tramite il replay.