Tutta la cattiveria che chiede Popovich nella prestazione monstre di Ginobili

LA PARTITA – San Antonio pareggia il record storico di vittorie consecutive dell’NBA cementando il 19° tassello con la cattiveria che Popovich ha loro espressamente chiesto, arringandoli nel time out del quarto quarto che gli Spurs avevano iniziato attardati 71-62: “Vi voglio vedere più cattivi, vi vedo poco fiduciosi, con un po’ di esitazione. Nessuno ha detto che deve essere facile! Ad ogni turno diventa più dura. Penetrate con forza! Buoni passaggi! Tirate con fiducia! Voglio un po’ di cattiveria!”. E i suoi Spurs hanno risposto alla chiamata di coach Popovich e dimostrato la loro superiorità nell’essere in grado di tradurre nel loro gioco l’atteggiamento più audace richiesto dal loro condottiero, perfettamente incarnato dalla partita di Ginobili, che aveva già suonato uno squillo della propria vena mettendo il tiro da 3 sulla sirena del primo quarto per il 18-24. Ginobili ha stravinto il matchup tra sesti uomini con Harden su tutti i fronti, segnando 26 punti con 9/14, tranne su quello delle simulazioni: vedasi il doppio flop of the night con 5:42 nel quarto quarto, in cui entrambi cadono simultaneamente a terra tramortiti da un contatto di cui tutti i presenti all’AT&T Center sono rimasti ignari. Come era scritto chiaramente sulla lavagna negli spogliatoi, i Thunder hanno giocato molto tempo smallball, con i 4 piccoli e un lungo: in quelle situazioni Brooks ha spesso preferito Collison o Perkins a Ibaka, che infatti ha giocato solo 22 minuti e mai nel quarto quarto: visto il finale di gara di Ginobili (3/3 dal campo, 5/5 dalla lunetta nell’ultimo quarto), sarebbe stato forse opportuno cambiare il game plan e tenere un intimidatore in area per contrastare il rientro di San Antonio, che è valso loro la bellezza di 39 punti (a 27) nel quarto. Gli Spurs hanno imposto la loro supremazia nel pitturato quasi doppiando i Thunder con 50-26 in area e controllato i tabelloni 50 a 43. Ciò che è riuscito, inoltre, a San Antonio dall’altra parte del campo è stato contestare le entrate di Harden e Westbrook senza commettere fallo: non sempre una difesa migliore è una difesa più fisica, visto che le due guardie di Oklahoma totalizzano di media 12 tiri liberi combinati, mentre lunedì notte sono andati in lunetta solo per 2 tentativi. Kevin Durant nonostante i 27 punti e 10 rimbalzi è stato scaltramente limitato nel finale, mettendo sulle sue tracce i veterano Jackson: il tre volte miglior marcatore della lega non ha segnato dal campo negli ultimi 16 minuti di gioco.

LA SERIESan Antonio ha vinto non giocando bene, come testimoniano le agghiaccianti 14 palle perse nella prima metà, contro le 13 di media in stagione, che hanno generato 19 punti a favore dei Thunder, confermando che per le squadre più avanti negli anni non è forse un vantaggio avere troppi giorni senza gare durante i playoffs ed hanno avuto quindi bisogno di 3 quarti per riportarsi al ritmo dei Thunder. Un fattore che potrebbe pregiudicare il successo per gli Spurs se il margine di punteggio sarà nuovamente ridotto sarà la produzione dalla lunetta: gli Spurs hanno tirato con il 68% (19/25), contro l’82,6 (19/23) dei Thunder, soprattutto a causa dell’1/5 di Splitter. Il punteggio racconta di una partita tirata, ma in realtà i Thunder si sono rifatti sotto negli ultimi 2 minuti con 4 triple di Harden e Westbrook: la “gioiosa macchina da guerra” di San Antonio si è rimessa in moto e per Oklahoma i timori di non riuscire a strappare la vittoria esterna necessaria per andare in finale non possono che crescere.