Brook Lopez (Photo by Bruce Bennett/Getty Images)

Brook Lopez (Photo by Bruce Bennett/Getty Images)

Brooklyn Nets@Chicago Bulls 3-3

La Partita. Per poter inquadrare e spiegare cosa sia successo in campo allo United Center nella notte NBA, dobbiamo, prima di tutto, guardare la rosa a disposizione di Coach Thibodeau. I Bulls sono partiti senza tre dei loro giocatori titolari: oltre al solito Derrick Rose, mancavano all’appello Kirk Hinrich, ancora alle prese con un polpaccio fuori uso, e Luol Deng, tenuto a letto da una brutta forma influenzale (tanto da costringere lo staff medico dei Bulls a testarlo per la meningite virale con esito negativo ndr). Dei giocatori in campo, Taj Gibson e Nate Robinson erano a mezzo servizio, anche loro rallentati da una forma influenzale (Robinson, ogni volta che si sedeva in panchina, si faceva portare un secchio per vomitare ndr). Butler e Belinelli si sono fatti trovare pronti mettendo a referto 39 punti combinati. Con delle premesse così, Coach Thibodeau sapeva che non sarebbe stata una serata facile. I Nets hanno scavato il solco decisivo nella prima metà di gioco, quando sono riusciti a segnare ben 60 punti. La difesa dei Bulls non ha funzionato come al solito. Al contrario, i Nets sono riusciti nella seconda metà di gioco a difendere in modo eccellente la loro metà campo, costringendo i Bulls ad un misero 27.3% dal campo nella terza frazione e ad un altrettanto mediocre 32.1% nell’ultimo quarto. Pur tirando malissimo (10 su 36 dal campo nella seconda metà di gioco), la difesa ha permesso ai Nets di andare a Gara 7.

Nate Robinson (AP Photo/Jim Prisching)La Serie. Le due squadre aspettano Gara 7 che si giocherà dopodomani al Barclays Center, Brooklyn. La chiave della partita sarà sicuramente l’organico a disposizione dei Bulls. Se le assenza resteranno queste, sarà difficile per Chicago vincere in casa dei Nets. Brooklyn da parte sua deve ripetersi con la partenza forte di stanotte. La battaglia sotto canestro, guardando i numeri della serie fino a Gara 6, è stata vinta dai Nets: Lopez ha segnato 135 punti contro i 56 di Noah. Il centro californiano sarà sicuramente una delle chiavi dell’ultima partita.

Head-to-Head. La sfida più appassionante che ci aspetta nell’ultima partita di questa serie è quella tra Deron Williams e Nate Robinson. Ieri sera, “The Gadget” (questo il soprannome del piccolo Nate Robinson) non era in forma smagliante. Se dovesse essere così anche dopodomani, e Hinrich non dovesse essere della partita, DWill avrà vita facile.

Steph Curry

Steph Curry

Denver Nuggets@Golden State Warriors 2-4

Dopo le critiche di Jarrett Jack e Mark Jackson dopo gara 5, Denver aveva qualcosa da dimostrare. Doveva credere che la serie non sarebbe finita qui. Bisognava dimostrare a questi “playoff’s rookies” che per fare strada nella lega ci vuole tempo e, se c’è bisogno, gli diamo anche qualche mazzata. Le cose non vanno come previsto, e come potrebbe con Steph Curry tra le fila degli avversari: 22 punti nella notte per lui. La prima metà di gara non è delle più semplici per il nativo di Akron, nella ripresa Curry si scatena e manda a casa i Nuggets che non riescono a trovare le contromisure per fermare i Golden State Warriors, che comunque ci provano da soli a perdere la serie. Negli ultimi tre minuti di gara, sopra di solo 6 punti, i Warriors fanno di tutto per perdere la partita: palle perse, rimesse banali, scelte sbagliate. I Nuggets non sono abbastanza pronti per sfruttare al massimo le occasioni che gli avversari gli presentano e finiscono la gara sotto di 4 punti. Il più freddo di tutti nei minuti finali è sicuramente Harrison Barnes, rookie da N. Carolina, che mette i due tiri liberi più importanti della sua breve carriera a 1 minuto e mezzo dalla fine.

La serie. La serie l’ha vinta Steph Curry. Su questo non c’è dubbio. Curry ha segnato 146 punti, ha segnato 51 su 109 dal campo con un’incredibile 23 su 53 da 3. Ha distribuito 56 assist e e ha rubato 13 palloni. I Golden State Warriors hanno vinto la serie anche in area. Dieci su dieci analisti di TNT, nel loro personale Bracket dei playoffs avevano dato la serie ai Nuggets, giustificando la loro scelta dicendo che i Nuggets sono imbattibili nella restricted area, e i Warrios avrebbero vinto un paio di partite tirando da fuori. Non ci siamo mai sbalgiati tanto. Golden State ha asfaltato i Nuggets nell’aria pitturata. Quando Denver è riuscita a recuperare questo svantaggio ha vinto la partita. Purtroppo per George Karl, non è bastato e i Golden State Warriors hanno portato a casa la serie.

Ty Lawson

Ty Lawson

Head to Head. Ci sono state numerosi testa a testa in questa serie, ma quelli che hanno deciso maggiormente l’esito delle partite sono stati quelli tra Steph Curry e Ty Lawson e la sfida sotto canestro tra Andrew Bogut e Kosta Koufos/Javale MCGee. Curry ha annientato Lawson, che non è sembrato neanche lontanamente quello della regular season. Bogut è stato una delle sorprese in positivo per Coach Jackson. Con David Lee fuori per infortunio, Bogut è riuscito a rallentare i lunghi molto mobili di George Karl: davvero un grande lavoro il suo.

Ci resta il rammarico, per questa serie, di non aver avuto la possibilità di vedere in campo Danilo Gallinari. La presenza del Ragazzo di Graffignana avrebbe senza dubbio influenzato la serie. Facciamo gli auguri di pronta guarigione a Danilo Gallinari!


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