INDIANA PACERS @ NY KNICKS  1 – 0

LA PARTITA
I Pacers hanno affrontato come meglio non avrebbero potuto l’opener, sia dal punto di vista tattico che da quello emotivo. Molta la pressione sui Knicks che, dopo la tormentata qualificazione contro i Celtics, sembrano attanagliati dallo stesso morbo offensivo. Tranne che per alcuni brani del primo quarto New York ha tenuto come spesso capita il pallone troppo fermo nelle mani di Anthony. Melo e J.R. Smith hanno caricato come tori infuriati l’area colorata di Indiana ma hanno trovato un banderillero d’eccezione come Roy Hibbert. Il ragazzo dal Queen’s ha regolarmente inchiodato ogni penetrazione, 5 le stoppate a referto, ma soprattutto è stato perfetto anche nel leggere ogni tentativo di blocco perimetrale uscendo a disturbare molte ricezioni con blitz velenosi. Il risultato è stato l’abbassamento della soglia, già labile ,di nervosismo di Anthony che ha chiuso la terza gara consecutiva di postseason con medie imbarazzanti, 10/28 dal campo. Il capolavoro di Hibbert si è completato nell’altra metà campo dove ha dominato Chandler, costringendo l’ex centro dei Mavs all’uscita anticipata per falli ricorrendo anche a due astuzie da ormai consumato veterano. I problemi tra i bluarancio non mancano anche in regia con Prigioni e Kidd in serata totalmente opaca, Shumpert non ripete i miracoli del TD Garden di Boston per il facile banchetto di Paul George e David West, il prodotto di Xavier mette a segno con la consueta freddezza due splendidi canestri in avvicinamento che chiudono il disperato tentativo di rimonta di J.R. Smith.

Vogel conosce la ricette per mandare KO i Knicks

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LA SERIE
Come ha evidenziato con il consueto acume Paola Ellisse presentando la serie i Pacers hanno la pericolosa abilità di entrare sottopelle agli avversari. Giocano duro gli uomini di Vogel con Hibbert che ha anche usufruito di alcune chiamate degne dello status di un All Star. Non cerca però giustamente scuse coach Mike Woodson che fa un’analisi secca e lucida di gara 1:” Sono stati semplicemente superiori in tutto, nella forza, nell’energia, nella capacità di fare tutte le cose giuste che servono per vincere. Non c’è altro da dire, dobbiamo solo lavorare duro per rimettere in piedi questa serie”. I raddoppi e le stoppate di Hibbert, la classe di West, la versatilità di Hill e George autorizzano Indiana a sognare in grande anche per gara 2 e consolidare una serie che sembra già in discesa.

HEAD TO HEAD: UItimo, e non per ordine di importanza, l’impatto tremendo di Stephenson e Augustin sulla partita. Le point guard dei Pacers hanno totalmente schienato i rivali se si eccettua il primo tempo di un ottimo Felton. Per Stephenson tanta sostanza e buona gestione dei possessi offensivi, arricchendo il tutto con 13 sontuosi rimbalzi. Eccellente anche il lavoro di Augustin che ha gestito con intelligenza ritmo e vantaggio dei Pacers, 16 punti con 4 triple per l’ex Bobcats. Senza un’ inversione di tendenza nella zona cerebrale di questa sfida per i Knicks, afflitti dagli umori della coppia Melo-J.R., il rischio di uno sweep non è nemmeno molto remoto.