New York Knicks @ Indiana Pacers 82-93 (serie 1-3)

06knicks3-img-articleLargeLa partita. “It’s do or die”, farcela o morire. Sono queste le parole di Carmelo Anthony alla fine di gara 4 che ha visto Indiana portarsi ad un passo dalla finale di Conference. Eppure prima della partita si pensava ad un finale diverso. Gli esami non avevano evidenziato nessuna lesione al ginocchio di Iman Shumpert che quindi poteva prendere parte regolarmente al match, le facce di “quelli in blu-arancio” sembravano diverse da gara 3 ma forse (sicuramente) le sensazioni iniziali erano completamente sbagliate. Knicks che partono con un quintetto pesante con Chandler e Martin sotto i tabelloni e Melo da 3, mentre Indiana inizia col quintetto classico. Pronti-via, New York parte con 1/11 al tiro ma nonostante tutto si porta sul 14 pari, come vedremo però tutti i tentativi di rimonta newyorkesi verranno smorzati da parziali Pacers, che in questo caso piazzano un break di 9-2 per il 23-16 in favore dei padroni di casa alla prima sirena. Meno 7 che può essere soddisfacente visto il dominio dei Pacers a rimbalzo e nelle percentuali dal campo. Il secondo quarto è molto simile a quello precedente, i Knicks riescono a rosicchiare il divario ma mai a portarsi a meno di due possessi di distanza e, dopo aver segnato il canestro del -5 (30-35) con un coast-to-coast di Raymond Felton, subiscono un altro parziale che chiude il primo tempo col risultato di 48-34. Nella ripresa gli uomini di Woodson sembrano essere entrati in partita, Anthony segna sulla sirena dei 24” per il 44-53 ma Vogel richiama subito i suoi riaccendendo in loro la cattiveria. Questa non tarda ad arrivare, 7-0 Pacers in uscita dal timeout, ma New York non vuole cedere e riesce a riavvicinarsi fino al -8 (61-69) di fine terzo quarto. Distacco che rimane così piccolo per poco tempo dato che Indiana ripiazza immediatamente un altro 7-0 firmato Lance Stephenson per riprendere il controllo della gara. 82-93 il risultato finale e serie che torna nella Grande Mela.

La serie. “Non perderò di certo la speranza. Abbiamo ancora tre gare per riaddrizzare la serie. Ora dobbiamo tornare a New York e fare il nostro lavoro, poi tornare qui e forzare gara 7”. Mike Woodson rimane comunque fiducioso, non vuole cali di tensione ed è convinto che la sua squadra ce la possa ancora fare a passare il turno, d’altronde le carte per riuscire nell’impresa ci sono. Dal canto suo, Indiana continua a far giocare il “suo” basket, mettendola sul piano fisico e dominando i tabelloni. “Penso che dovremo andare a New York come se fossimo noi sotto 3-1, solo così possiamo chiudere la serie in trasferta”, ha dichiarato George Hill, autentico MVP della serie fino a questo momento. Se i Pacers si ritrovano in questa situazione dopo quattro gare lo devono soprattutto alla grande difesa. La chiave fino ad ora sono i pochi tiri da tre concessi ai Knicks. In gara 3 New York ha tirato solamente 11 volte dal perimetro quando in stagione regolare difficilmente scendeva sotto i 19 tentativi, merito soprattutto di Vogel che fa giocare a Carmelo Anthony e JR Smith quasi sempre isolamenti per evitare di far entrare in ritmo i compagni di squadra. “Si tratta di riuscire a ruotare bene la Play-1-1difesa, di capire quando aiutare e quando no, ma una volta che sai chi sono i migliori tiratori avversari le rotazioni vengono più semplici. Il nostro intento è quello di chiudere al meglio la visuale dei loro passatori per evitare tiri aperti da 3” ha detto Vogel. JR Smith sembra soffrire più di chiunque la fisicità di Indiana, in questa serie sta viaggiando a circa 13 pts a gara col 28% al tiro (23% da 3). Per quanto riguarda Indiana invece, come già detto il migliore risulta essere spesso George Hill autore sempre di “giocate vincenti” come ha detto il suo allenatore, ma non bisogna dimenticarsi di Roy Hibbert che sembra essere tornato su alti livelli.

paul-george-carmelo-anthony1Head to Head. La sfida chiave della serie è indubbiamente quella tra Paul George e Carmelo Anthony che per adesso vede vincitore il prodotto di Fresno State. Melo durante la regular season ha tirato col 44% mentre in questa serie è appena sopra il 41 (29-70 fgm). “Guardando le gare dei Knicks si notava facilmente come la palla fosse spesso nelle sue mani (di Anthony), il nostro obbiettivo allora è diventato quello di non fargli ricevere il pallone” ha detto il coach di Indiana, e chi meglio di George per riuscire in tutto ciò? Carmelo Anthony sta infatti trovando parecchia difficoltà un po’ in qualsiasi movimento offensivo, e, nonostante la differenza di taglia, anche nel gioco in post. “Quello che cerco di fare è stargli attaccato. Vuole tirare? Lo faccia con la mia mano davanti. Vuole andare sul perimetro? Lo faccia con me vicino, e così via. Tutto si basa sul fatto che deve fare tutto col mio fiato sul collo” ha poi detto George.