Niente da fare per i Lakers dell’era post-Jackson. Troppo forti i Thunder per riuscire anche soltanto a prolungare la serie. Nonostante la solita prestazione da urlo di Kobe Bryant (42 punti) L.A. ha sofferto troppo, in gara 5 come in tutta la serie, la fisicità dei Thunder e la loro freschezza atletica. I Thunder hanno disputato un turno di semifinali praticamente perfetto, impostando le partite sui ritmi a loro più congeniali e riuscendo a limitare molte opzioni dell’attacco dei gialloviola. In attacco invece hanno trovato un Westbrook molto costante e vero ago della bilancia del gioco degli uomini di Scott Brooks. Kevin Durant si è confermato uno dei migliori giocatori della lega piazzando 28 punti di media in questa serie e piazzando il canestro decisivo in gara 3. Ma probabilmente il vero segreto di questi  Thunder pronti per giocarsi l’anello  resta James Harden. Il miglior sesto uomo di questa stagione conferma il suo peso nei giochi di Oklahoma piazzando prestazioni notevoli in quattro delle cinque gare disputate in semifinale. Infatti il vero obiettivo della difesa di L.A., durante questa serie, è stato quello di escludere Harden dai giochi offensivi di Okc. Purtroppo il piano di gara di Mike Brown e dello staff dei Lakers ha funzionato solo in gara 4, l’unica vinta dalla franchigia californiana. Per i Lakers ora si apre un periodo importante della loro storia: quello del rinnovamento. Bryant e Bynum sono sicuri di rimanere, mentre Gasol è quasi sicuro di partire. E molti altri all’interno del roster gialloviola potrebbero andar via per cominciare una lenta e graduale rifondazione di una delle franchigie storiche dell’Nba. I Thunder invece si apprestano a giocare per la seconda volta consecutiva la finale della Western Conference. Gli avversari di turno sono i “vecchietti terribili” dei San Antonio Spurs, al momento l’unica squadra a non aver ancora perso una partita in questi Playoffs 2012. E la speranza di Durant e soci è quella di non perdere la bussola come già successo lo scorso anno. I Thunder sono chiamati alla vera prova del nove per misurare la loro solidità mentale e le loro chance di laurearsi campioni.