Paul George (Getty Images)

Paul George (Getty Images)

INDIANA PACERS

George Hill 7: Si scrolla di dosso le prestazioni altalenanti offerte durante i playoffs e finalmente riesce ad avere la meglio contro il backcourt di Miami, in particolare annullando Mario Chalmers (che contribuisce molto nella causa). 16 punti in 42 minuti di ottima regia sono un viatico importante per gara7: quando gioca cosi è insostituibile.

Lance Stephenson 6,5: 4 punti, 4 assist e ben 12 rimbalzi è il boxscore di Lance, indicativo dell’energia messa sul campo dal ragazzo di Coney Island. Non è la grande prestazione di gara4 ma questa potrebbe essere considerata ancora più efficace da coach Vogel. Sarà fondamentale in gara7.

Paul George 7,5: Il migliore in campo insieme a Hibbert (con il quale combina per ben 52 punti). Detta il ritmo a inizio gara e mette il punto esclamativo con la schiacciata prepotente in testa a Chris Bosh. Durante il tentativo di rimonta degli Heat nell’ultimo periodo, segna una tripla di importanza capitale che marca la fine delle speranze di Miami. Sempre più maturo e leader.

David West 7: Voto più alto di quello che dicono le statistiche: pare abbia giocato con 39 di febbre (non sappiamo bene come sia possibile). Nonostante questo (e infatti non ha nemmeno partecipato allo shootaround) finisce la gara con ben 14 rimbalzi, +18 di plus/minus in 36 minuti di utilizzo. Guerriero.

Roy Hibbert 7,5: Ancora un voto altissimo per Roy, abbassato di mezzo punto per gli strali della conferenza stampa (in cui ha definito con irrispettosi riferimenti omosessuali la difesa di LeBron James). Ma sul campo è stato favoloso, limitando particolarmente Chris Bosh e le penetrazioni dei “piccoli” di Miami (fra i quali Wade). 24 punti, 11 rimbalzi e una stoppata contribuiscono in maniera clamorosa alla vittoria Pacers, che giovano della sua incredibile presenza a centro area.

Dalla panchina:

DJ Augustin, Tyler Hansbrough, Sam Young, Orlando Johnson e Ian Mahinmi N.G.: Curioso che la panchina dei Pacers non abbia affatto contribuito questa sera. Ieri sera i cinque usciti dalla panchina (per soli 36 minuti totali) hanno davvero fatto da comparsa, anche per l’ottima vena dei titolari. Coach Vogel avrà assoluto bisogno di loro per sbanca ancora una volta l’American Airlines Arena. 

Frank Vogel 8: Non ha lasciato che i suoi dessero per finita la serie. Ma con uno staff tecnico e un pubblico del genere non poteva accadere. Invece di mollare, i Pacers hanno lottato e forzato gara7. La migliore squadra difensiva della lega sarà pronta per la gara finale dell’AAA.

LeBron James (Photo by Jonathan Daniel/Getty Images)

LeBron James (Photo by Jonathan Daniel/Getty Images)

MIAMI HEAT

LeBron James 6,5: La sensazione è la solita. Che gli Heat si stiano trasformando nella Cleveland di tre stagioni fa. LeBron James fa di tutto, ma purtroppo lo fa da solo. Con i suoi 29 punti ha superato Scottie Pippen nella classifica dei migliori marcatori nella storia dei playoffs, ma questo non basta ad alleviare la frustrazione, uscita tutta di un colpo dopo lo sfondamento fischiatogli contro, che ha provocato anche un fallo tecnico nei suoi confronti.

Mario Chalmers 5: Anche lui ha una battuta d’arresto, l’unico insieme ad Haslem a tenere il ritmo di LeBron nelle vittorie Heat in questa serie. Un pessimo -17 di plus/minus in soli 21 minuti ne è la dimostrazione lampante. Questa volta George Hill ha avuto vita facilissima.

Dwyane Wade 4: Ancora una volta sotto il 20 punti con una prestazione che definire insufficiente rende pochissimo l’idea. Al voto basso non contribuisce la dichiarazione post partita in cui si lamenta dei pochi tocchi avuti: caro Dwyane, non è affatto una buona scusa per giustificare una tale striscia negativa.

Chris Bosh 4: In panchina per gran parte del quarto periodo, Bosh chiude la gara con soli 5 punti, frutto, fra l’altro, di una tripla che definire fortunosa è riduttivo. Soffre incredibilmente Roy Hibbert, e registra una delle peggiori gare da quando gli ormai lontani “big 3” si sono costituiti. Rimarrà nella storia di gara6 per il “poster” inflittogli da Paul George nel primo quarto.

Udonis Haslem 4,5: Come detto, se il suo tiro dai 6 metri è una sentenza, gli Heat quasi sempre vincono. In gara6 il numero 40 rimane a secco di punti in soli 16 minuti di utilizzo. Dopo i due tiri sbagliati a inizio partita, non lo si è visto praticamente più.

Dalla panchina:

Ray Allen 4,5: Continua a “sparare” a salve, in gara6 ben 7 tiri sbagliati per una prestazione insufficiente da 6 punti e 21 minuti. Cosa dicevamo di LeBron sempre più solo? 

Norris Cole 6: Chalmers non è nella sua migliore serata e Cole vede molto più campo rispondendo presente, prima con la tripla del più alla fine del primo periodo, poi con tre canestri in fila che tengono gli Heat davanti intorno alla metà del secondo. Subisce anche lui il tracollo collettivo della squadra nel secondo tempo.

Joel Anthony 6: Con l’assenza di “Birdman”, puntualmente sospeso, il centro canadese uscito da UNLV vede il campo per ben 29 minuti, suo massimo nei playoffs. Chiude con una prestazione dignitosa, raccogliendo 8 rimbalzi e segnando 2 punti.

Mike Miller 6: Due triple nel momento in cui gli Heat ne avevano più bisogno, a inizio quarto periodo. Quanto basta per dare una votazione sufficiente nella pessima serata della squadra di coach Spo. Miller è la classica arma a doppio taglio per lo staff tecnico, che lo utilizza, quasi come una scommessa, nei momenti di più bisogno. Ieri ha risposto presente, cosa succederà in gara7?

Shane Battier e Rashard Lewis N.G.