Prima della palla a due regnava su Indianapolis un solo, grande dubbio: quale versione dei Pacers sarebbe scesa in campo contro Miami? Quella decisamente ingrigita dell’ultima parte di regular season e del primo turno di playoffs? Oppure quella molto più convincente, e vicina alla “vera” Indiana, ammirata contro i Wizards?

La risposta è giunta fulminea: gli Heat non hanno mai avuto il controllo della partita, come dimostra ampiamente il fatto che non siano mai stati avanti nel punteggio nell’arco dei 48′. Il quintetto titolare dei padroni di casa gioca un primo tempo ottimo, da vera squadra, in cui distribuisce bene possessi e punti, riuscendo a coinvolgere da subito Hibbert (che oscura totalmente Bosh) e sfruttando un gran lavoro di Stephenson su Wade.

Nella ripresa la musica non cambia di una virgola: James colleziona buone cifre con discrete percentuali, Wade inizia ad assisterlo in modo molto più costante, e finirà non a caso per essere il miglior marcatore della serata, ma i compagni non sono all’altezza della situazione. Detto di un Bosh irriconiscibile (ma questa difficilmente è una serie in cui potrà brillare), gli unici contribuiti positivi, purchè incostanti, giungono da Allen e Andersen. La reazione dopo la pausa lunga si limita ad un tentativo di riportare lo svantaggio sotto la doppia cifra, mentre nel quarto periodo la gara offre pochissimi spunti, al di là di un gioco da 4 punti di James che riaccende, solo per qualche secondo, la combattività degli ospiti.

Primo atto senza storia, ma il difficile per i Pacers arriva adesso.

Lance Stephenson

Lance Stephenson

MVP – Per i primi due quarti mette letteralmente la museruola a Wade, nell’arco dell’intera gara non prende un singolo tiro sensato, ma segna quasi tutte le conclusioni, quindi ha ragione lui. Si parla di Lance Stephenson, 40 minuti di enorme sostanza, in cui Born Ready dimostra di essere un giocatore in grado di fare la differenza sulle due metà campo: 17 punti, 8 assist e 4 rimbalzi, con un plus/minus di +12. Se Stephenson è questo, Miami ha un problema in più da affrontare, e rischia di essere un problema di difficile soluzione.

LOSING EFFORT – Non ha giocato un grande primo tempo, e ha migliorato le sue cifre durante una ripresa non troppo combattuta. Però Wade ne infila comunque 27 (più 4 assist) tirando con 12/18 dal campo.

ON FIRE – LeBron James (25 punti, 10 rimbalzi, 5 assist); Paul George (24 punti, 4 rimbalzi, 7 assist); Roy Hibbert (19 punti, 9 rimbalzi).

Chris Bosh

Chris Bosh

LVP – Come già accennato, la palma poco ambita di peggiore della serata non può non essere assegnata a Chris Bosh. Il centro degli Heat segna sì 9 punti con 4 assist, ma raccoglie solo 2 rimbalzi e tiene percentuali disastrose, compreso uno 0/5 dalla lunga distanza da brividi. Gioca solo 20 minuti perchè difensivamente non regge l’urto di Hibbert e offensivamente non porta contributi significativi a causa della fatica nel tiro da fuori. Agli Heat servirà necessariamente un altro Bosh nel corso della serie per riuscire ad avere la meglio.