È un canestro sulla sirena finale di LeBron James a regalare la vittoria, e il conseguente pareggio della serie, dei Cavs con i Bulls, al termine di una partita non bellissima da vedere ma sicuramente molto incerta fino alla fine. Alla fine del primo tempo è Cleveland a cercare di mettere la testa avanti (+8 a due minuti dall’intervallo), ma non dura molto, anzi: a metà del terzo quarto i Bulls sembrano ingranare e con un 13-0 chiuso da una tripla di Snell toccano il massimo vantaggio a +11. Allo stesso modo, però, i Cavs rientrano nell’ultimo periodo con JR Smith e Mozgov ispirati; l’ex Knick ne mette 11 in meno di 6 minuti, mentre il russo segna il +7 a 4 minuti dalla sirena. La gara però è tutt’altro che in ghiaccio, perché i Bulls rientrano: Butler segna la tripla del -2 a 27 secondi dalla fine, e Rose va in penetrazione per il pareggio a 9 secondi. James viene stoppato da Mirotic, la palla va fuori e ai Cavs rimangono 1.5 secondi: ci pensa lo stesso LeBron, che riceve palla nell’angolo sinistro, su una difesa forse un po’ pigra (visto il momento) di Butler, e fa partire il tiro della vittoria.

Austin Rivers, ancora una volta fondamentale dalla panchina (Foto: spacecityscoop.com)

Austin Rivers, ancora una volta fondamentale dalla panchina (Foto: spacecityscoop.com)

Tra Clippers e Rockets, invece, l’equilibrio dura solo poco più di un quarto: Houston conduce e tocca anche il +8 nei primi minuti, con Harden, Ariza e Jones protagonisti, ma dopo i due canestri di Howard in apertura di secondo periodo qualcosa si blocca, e Austin Rivers suona la carica per i Clippers, ispirando un break di 12-0 che capovolge l’inerzia dell’incontro. I Rockets tornano anche avanti con una tripla di Terry, ma l’impressione è che siano i Clippers ora a condurre le danze, e infatti già prima dell’intervallo Griffin e Paul fanno toccare il +9. Nel secondo tempo, poi, Houston non sembra nemmeno scendere in campo: l’hack-a-Jordan non dà i risultati sperati (14 per lui nel terzo quarto), Redick, Paul e Rivers bombardano da tre, e i padroni di casa si ritrovano sopra di 25 quasi senza accorgersene. Nel garbage time il divario sfiorerà quasi i 40 punti, mentre i Rockets si apprestano a tornare a Houston, secondo molti, per dire addio alla serie.

Cleveland Cavaliers @ Chicago Bulls 86-84 (2-2)
Houston Rockets @ Los Angeles Clippers 95-128 (1-3)

Il buzzer beater di LeBron James (Foto: cleveland.com)

Il buzzer beater di LeBron James (Foto: cleveland.com)

MVP. Non può che essere LeBron James: gioca su una caviglia sola l’ultimo quarto, manda a referto 25 punti, 14 rimbalzi e 8 assist e segna il canestro della vittoria con solo un secondo e mezzo a disposizione. Cosa si può chiedergli di più?

LVP. Quando una squadra prende un trentello è difficile trovare un colpevole, ma ci sentiamo di dire che Houston può solo sperare di vincere se Dwight Howard chiude le sue partite con 7 punti, 6 rimbalzi, 6 falli, 3/7 al tiro e 1/6 ai liberi.

Losing Effort. Altra splendida partita di Derrick Rose, che, ci sentiamo di dire, il suo l’ha fatto eccome: 31 punti e 4 assist in 41 minuti, compreso il canestro del pareggio a 9 secondi dalla fine. Vanificato poi dal buzzer beater di James, certo, ma intanto lui l’aveva messo…

The Unexpected. Se due indizi non fanno una prova, al terzo (o quarto, o quinto…), forse sarebbe il caso di smettere di parlare di “sorpresa”, ma tant’è: Austin Rivers gioca un’altra splendida partita, chiudendo con 12 punti e 5 rimbalzi in 24 minuti, protagonista nei momenti chiave dei suoi.

Up. I Clippers ipotecano la serie mandando fuori giri i Rockets nella ripresa e giocando con una scioltezza e una sicurezza di sé che permettono a tutti di dare il proprio contributo: 26+17 per Jordan, 21+8 per Griffin, 15 e 12 assist per Paul, 18 con 4/7 da tre per Redick.

I 28 liberi tentati da Jordan nel primo tempo sono record per una gara di playoffs (Foto: bleacherreport.com)

I 28 liberi tentati da Jordan nel primo tempo sono record per una gara di playoffs (Foto: bleacherreport.com)

Down. Chi di spada ferisce di spada perisce: i Rockets provano a giocarsi la carta dell’hack-a-Jordan, che però chiude con un dignitoso, per lui, 14/34 ai liberi; il problema è che i Rockets tirano i liberi peggio dei Clippers (15/30 i primi, 37/63 i secondi) senza che questi “hackino” nessuno…

Stat of the Night. Percentuali tremende sia per i Cavs che per i Bulls: Cleveland tira con il 38% dal campo e il 20% da tre, e lo stesso LeBron chiude con un misero 10/30, ma va segnalato anche il 2/10 di un Irving tutt’altro che brillante. Fa addirittura peggio Chicago, che tira bene da tre (43%), ma malissimo da due (33%): certo, senza Gasol si fa tutto più difficile, sia perché manca  un elemento della sua qualità, sia perché le rotazioni si accorciano, ma l’1/7 di Dunleavy, il 2/7 di Gibson, il 4/12 di Noah, l’1/9 di Mirotic sono difficilmente imputabili all’assenza del catalano.