Russel Westbrook, immarcabile per la difesa dei Clippers (fonte: nba.com, Layne Murdoch/NBAE/Getty Images)

Russell Westbrook, immarcabile per la difesa dei Clippers (fonte: Layne Murdoch/NBAE/Getty Images)

Nella prima gara “win or go home” della serie i Washington Wizards dimostrano di essere ancora vivi e determinati a vender cara la pelle espugnando per la seconda volta la Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis dominando letteralmente il terzo periodo (31-14 per i capitolini). I padroni di casa, pur con qualche difficoltà, rimangono in partita per quasi tutto il primo tempo incassando però un parziale di 15-6 subito prima dell’intervallo che manda i Wizards al riposo sul 45-38. Al ritorno dagli spogliatoi Washington chiude definitivamente i conti, sfruttando il netto predominio a rimbalzo (62-23) ed un asse play-pivot che riscatta le opache prestazioni delle precedenti gare. John Wall e Marcin Gortat firmano infatti 58 punti e 21 rimbalzi in coppia (rispettivamente 27+5, con anche 5 assist, e 31+16) spedendo i Pacers anche al -30 (93-63) prima del lungo garbage time finale. Si torna a Washington giovedì per gara6.

“Chi di rimonta ferisce, di rimonta perisce”. Potremmo ribattezzare così il famoso detto per commentare la rocambolesca vittoria di Oklahoma City contro i Clippers nella seconda gara della notte. Sotto di 7 punti a 49” dalla fine, i Thunder chiudono il match con un parziale di 8-0 firmato Durant-Westbrook per la vittoria che riporta i padroni di casa in vantaggio nella serie sul 3-2. Come a Los Angeles, ma a parti inverse, sono gli ospiti che iniziano forte toccando il +15 (15-30) sul finire del primo quarto. Con un Durant dalle polveri bagnate (3/17 al tiro nei primi 3 periodi), è Westbrook a riportare sotto i suoi che sorpassano con Adams a metà del secondo periodo (39-38). Ma è un fuoco di paglia. I Clippers riprendono la leadership del match e, pur con vantaggi spesso minimi, sembrano in grado di controllare la gara fino a toccare il +13 a 4’13” dalla fine (88-101). Ma qui l’attacco ospite si inceppa per oltre 3 minuti e si arriva al convulso finale che vi descriviamo qualche riga più sotto.

 

Washington Wizards @ Indiana Pacers 102-79 (serie 2-3)

Los Angeles Clippers @ Oklahoma City Thunder 104-105 (serie 2-3)

 

MVP: Russell Westbrook oltre a segnare i liberi della vittoria è l’uomo che per larghi tratti del match contro i Clippers regge le speranze di Oklahoma City. Poi Durant ci mette il suo zampino, ma senza i 38 punti (11/23 al tiro e 14/16 dalla lunetta), 5 rimbalzi e 6 assist del play non si sarebbe arrivati ad un finale punto a punto.

LVP: i due centri delle squadre sconfitte hanno molto da farsi perdonare. A Oklahoma City DeAndre Jordan chiude con 0 punti (0/1 dal campo), 4 rimbalzi e 6 falli in meno di 20’. Dopo aver dominato contro la scarna batteria di lunghi di Golden State, il pivot di origini texane sta incontrando diversi problemi in questa serie. Ad Indianapolis Roy Hibbert, dopo due ottime gare coincise con altrettante vittorie dei suoi Pacers, è nuovamente crollato con una prestazione da 4 punti (2/7 al tiro), 2 rimbalzi e 3 assist, venendo surclassato da Gortat.

Marcin Gortat, notte da career high (fonte: nba.com Andy Lyons/Getty Images)

Marcin Gortat, notte da career high (fonte: Andy Lyons/Getty Images)

On Fire: già detto di Wall (11/20 al tiro) e Gortat (13/15), per Washington ci sono da segnalare anche i 18 punti di Bradley Beal mentre per indiana si salvano solo David West (17 con 7/14) e Paul George (15, ma 5/15). Ad Oklahoma City Kevin Durant tira male (6/22 complessivo) ma chiude comunque con una doppia doppia da 27 punti e 10 rimbalzi. Per i Los Angeles Clippers ci sono 24 punti e 17 rimbalzi per Blake Griffin (10/20) e 19 per Jamal Crawford (7/22).

Losing Effort: Chris Paul è stato poco preciso al tiro (6/16), ma ha comunque inciso con 17 punti e 14 assist prendendosi tante responsabilità per i suoi Clippers. Purtroppo pesano come macigni le 2 palle perse finali (5 in totale), anche se sull’ultima ci si poteva aspettare un fischio arbitrale.

The Unexpected: Steven Adams si conferma un rookie interessante. Il centro di riserva dei Thunder gioca più del titolare Perkins e chiude con 9 punti e 4/5 al tiro.

Comeback: il canestro di Chris Paul del 104-97 a 49” dalla fine sembra chiudere la partita in favore dei Clippers. Non è dello stesso avviso Kevin Durant che dall’altra parte infila subito la tripla del -4 e, dopo l’errore di Crawford, segna in contropiede il 104-102 Clippers. Sulla rimessa dal fondo Westbrook ruba palla che finisce nelle mani di Jackson. Il play di riserva si butta in penetrazione e, contrastato da Barnes, perde la sfera che finisce fuori. Tra le proteste (a ragion veduta) dei losangelini la rimessa viene assegnata ai padroni di casa con Westrook che trova il fallo di Paul sul tiro da 3 della vittoria. Il play è glaciale e dalla lunetta porta in vantaggio i suoi. Con 6” da giocare è Chris Paul che si prende la responsabilità dell’ultimo assalto per i Clippers. Sulla sua penetrazione subisce un leggero contatto da Jackson che gli fa perdere la palla. Gli arbitri non ravvisano alcuna infrazione e la gara finisce nel tripudio del pubblico. In America non sono abituati a prendersela con gli arbitraggi, ma Doc Rivers, coach dei Clippers, ha molto da recriminare per gli ultimi istanti del match.

Stat of the night: massimo in carriera nei playoff in punti (e rimbalzi per il polacco) per Marcin Gortat (31+16) e John Wall (27) dei Washington Wizards.


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