UPS

GOLDEN STATE WARRIORS – Dopo essere andati sotto 2 a 1 nella serie e aver alimentato forse i primi dubbi da inizio stagione riguardo le loro potenzialità, Kerr ed i suoi hanno risposto alla grande vincendo gara 4 e 5, quest’ultima oltretutto di misura rifilando a Memphis un distacco di 20 punti a fine partita. Nonostante i Grizzlies siano già riusciti nell’im

Gli Splash Brothers pronti a chiudere la serie in gara 6

Gli Splash Brothers pronti a chiudere la serie in gara 6

presa nel corso della serie, vincere alla Oracle Arena è qualcosa di veramente difficile. In casa Steph Curry e compagni prendono fuoco facilmente ed entrano tutti in ritmo, giocando il loro basket che non lascia respiro in nessuna metà campo. Nelle ultime due vittorie Golden State ha dimostrato la propria durezza mentale che nel momento di maggiore difficoltà della stagione li ha portati a due prestazioni corali davvero solide. In gara 5 ha sicuramente pesato per Memphis l’assenza di quel Tony Allen che tanto era in grado di scombinare i piani offensivi di Kerr. Ora la serie si sposta al FedEx forum dove sicuramente non sarà facile neanche per gli Splash Brothers, ma sono caldi e sono in striscia e se dovesse mancare ancora Allen si potrebbe già respirare aria di finali di conference.

HOUSTON ROCKETS – In gara 6 contro i Clippers, a Los Angeles, sotto 3 a 2 nella serie e con il terzo quarto finito sul punteggio di 92-79 per i padroni di casa, la stagione dei Rockets sembrava volgere al termine. Poi però nell’ultimo e decisivo quarto è andata in scena una delle più clamorose rimonte effettuate da una squadra in un “elimination game”. I protagonisti sono stati Josh Smith e Corey Brewer, entrambi autori di 19 punti, con il candidato MVP Harden seduto sulla panchina quasi per l’intero quarto quarto.

Brewer e Smith protagonisti dell'incredibile rimonta dei Rockets

Brewer e Smith protagonisti dell’incredibile rimonta dei Rockets

Il Barba ha chiuso comunque la gara come top-scorer dei suoi con 23 punti(quasi tutti totalizzati nel primo tempo), ma alla voce plus/minus troviamo un preoccupante -21. Lo stesso dato per Brewer ha invece dell’incredibile : +32. Lui e Smith hanno davvero spaccato la partita a suon di triple e intensità, in coppia hanno totalizzato un 6/12 da 3 punti,16 rimbalzi (Brewer 10), 2 stoppate e 1 sola palla persa. Ben coadiuvati da un solidissimo Howard che ha vinto la sfida con Jordan accumulando 20 punti, 21 rimbalzi e 2 stoppate(ma anche 6/16 dalla lunetta). Questa gara potrebbe essere servita ad Harden per capire che si trova a capo di una squadra forte, con attributi e soprattutto della quale si può e deve fidare di più. Ora per l’atto finale la serie torna in Texas.

DOWNS

LOS ANGELES CLIPPERS – Difficile stabilire chi sia più in forma o meno in una serie come quella tra Clippers e Rockets dove le due squadre si stanno dando degnamente battaglia senza esclusioni di colpi. Quello che preoccupa però Doc Rivers e la sua squadra è la batosta psicologica che potrebbe derivare dal non essere riusciti a sfruttare un match point davvero clamoroso in casa, buttando via una partita che era quasi vinta. Dall’essere vicini a toccare con mano le prime finali di conference della loro storia, a dover andare a giocarsi la seconda gara 7 di questi Playoffs, ma stavolta fuori casa. Houston non è sicuramente uno dei campi più difficili dove giocare, ma si sta parlando comunque di una partita da dentro fuori tra mura nemiche.

I Clippers sprecano un'occasione, ora un'altra gara-7

I Clippers sprecano un’occasione, ora un’altra gara-7

Da un coach esperto come Rivers e da un playmaker del calibro di Paul ci si poteva oggettivamente aspettare una gestione più intelligente del quarto quarto, anche se bisogna ammettere che Houston ha pescato davvero più di qualche giocata fuori dal cilindro. La sensazione è che i Clippers riescano nell’arco della gara a giocare la loro pallacanestro, cercando i loro punti forti e giocando molto in transizione. Poi però rallentano un po’ troppo, questo fa sì che gli avversari tornino a contatto e nei momenti di confusione Los Angeles tende un po’ troppo ad affidarsi solo ed esclusivamente a Paul. Hanno pesato molto nell’economia della gara il 4/12 di Barnes, ma soprattutto il 4/13 di Redick che ha mancato molte conclusioni che solitamente segna ad occhi chiusi. Servirà una grande prova d’orgoglio in Texas per guadagnare queste prime finali di conference.

MEMPHIS GRIZZLIES – Nonostante l’impresa di portarsi in vantaggio contro la miglior squadra della lega, in gara 4 e 5 i Grizzlies hanno subito un crollo inspiegabile perdendo malamente entrambe le partite. Il problema non è sicuramente la difesa, dove riescono a tenere il miglior attacco della stagione regolare a 95,8 punti di media, dato significativamente più basso rispetto alle abitudini di Curry e compagni. Il problema è che la loro produzione offensiva non è sufficiente e risulta spesso troppo prevedibile. Chiaramente il ritorno di Conley aveva dato una scossa e aveva avuto effetti positivi sul gioco dei Grizz, ma è altresì vero che il ragazzo da Ohio State non è al suo meglio dopo l’operazione e fatica a macinare il suo gioco e ha accumulato solo 35 punti nelle ultime 3 gare.

Memphis deve essere più produttiva in attacco.

Memphis deve essere più produttiva in attacco.

L’insistenza nel cercare Randolph e Gasol è giustificata dal grande talento dei due che da leader della squadra si devono caricare il gruppo sulle spalle, ma non deve nemmeno diventare una scelta effettuata per mancanza di alternative. Dal resto della squadra sta arrivando veramente poco in termini di punti, non tanto dalla panchina ma soprattutto dal quintetto dove Green risulta troppo poco costante e decisivo, Lee non riesce ad aprire il campo con la sua solita precisione dall’arco mentre da Allen non ci si possono certo aspettare miracoli in fase offensiva visto soprattutto il fantastico lavoro che è in grado di fare dall’altra parte. Solo 84 e 78 punti sono stata la produzione offensiva di Memphis nelle ultime due partite. Ora avranno la chance di pareggiare la serie nel loro FedEx forum, ed è ancora da valutare la presenza o meno di Allen che potrebbe fare una grande differenza, ma l’attacco deve sicuramente essere più vario e prolifico per arrivare a gara 7.


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