T.Parker, un rebus irrisolvibile per la difesa dei Jazz -foto mysanantonio.com-

Utah Jazz @ San Antonio Spurs 83-114 (serie 0-2)

Il “Coach of the year” Popovich decide di lanciare in quintetto i due giovani Kevin Leonard e Danny Green, e i due ragazzi terribili lo ripagano con prestazioni eccellenti (17 punti il primo con 6/7 al tiro, 13 il secondo con 3/5 da tre) che sono uno dei fattori per i quali i Jazz sono stati spazzati via in questa gara2. Tony Parker ha messo a referto un’altra serata di ordinaria amministrazione, issandosi a topscorer della partita con i suoi 18 punti, conditi da 9 assist. Ma tutta la squadra degli Spurs era ispirata: 57% dal campo, contro il 34% dei Jazz, 10 triple a bersaglio e un vantaggio che ha raggiunto anche le 38 lunghezze nel corso del quarto periodo. Jefferson e compagni non sono mai stati in vantaggio per tutta la durata della sfida, nel secondo quarto sono riusciti a risalire sul -5 (31-25), salvo poi sbagliare i successivi 12 tiri tentati e vedere gli Spurs piazzare un parziale di 22-2 che ha posto le basi per la terza vittoria più abbondante di sempre nei Playoff nella storia della franchigia del Texas.

Jazz: A.Jefferson 10, J.Howard 10, P,Millsap 9. Reb (50): E.Kanter 10. Ast (16): G.Hayward 4

Spurs: T.Parker 18, K.Leonard 17, D.Green 13. Reb (47): T.Duncan 13. Ast (28): T.Parker 9

Indiana Pacers @ Orlando Magic 97-74 (serie 2-1)

Altra vittoria ineccepibile è quella esterna dei Pacers, che cancellano lo scivolone di gara1 con una prova degna di una grande squadra. Avvio devastante dei giallo-blu: nove dei primi dieci tiri tentati hanno trovato la retina e i primi nove rimbalzi della partita sono finiti tutti nelle mani di Indiana. A metà del primo quarto il vantaggio aveva già superato la doppia cifra, grazie alla prima delle cinque triple di serata di un sontuoso Granger. Il massimo sforzo prodotto dai Magic ha limato il gap fino alle 6 lunghezze dell’intervallo (38-44). Hibbert, però, sale in cattedra nel terzo periodo, con sei punti consecutivi. I Magic non riusciranno più a rendersi pericolosi, complice anche le prove deludenti degli uomini chiave: Anderson, miglior tiratore da tre della lega, non va oltre i 7 punti, J.Richardson, l’MVP di gara1, realizza solo 5 punti, così come Turkoglu.

Pacers: D.Granger 26, R.Hibbert 18, G.Hill 15. Reb (50): R.Hibbert 10. Ast (16): P.George 4

Magic: G.Davis 22, J.J.Redick 13, J.Nelson 10. Reb (47): Q.Richardson 10. Ast (14): J.Nelson 5

Davvero affascinante la sfida tra Rudy Gay e Chris Paul -foto detroitbadboys.com-

Los Angeles Clippers @ Memphis Grizzlies 98-105 (serie 1-1)

Forse la mossa di coach Hollins di indossare l’anello che ha vinto da giocatore ha davvero motivato i suoi ragazzi. I Grizzlies si rendono protagonisti di un’ottima prova, con un Rudy Gay da 21 punti e 5 rimbalzi che guida un gruppo di sei giocatori in doppia cifra. I padroni di casa sono stati perfetti nel concretizzare le troppe palle perse, ben 21, dei Clippers in facili punti in transizione, e a sfruttare i 16 rimbalzi offensivi che la difesa ospite ha concesso, convertendoli in 18 punti gratis. L’unico a provarci sul serio per Los Angeles è stato Chris Paul, che con una giocata da quattro punti ha riportato i suoi sul -4 (83-79) in avvio di quarta frazione. A scacciare i fantasmi della rimonta subita in gara1 ci ha pensato il duo ConleyMayo, il primo con un difficile jumper, il secondo con una delle due triple dell’intera partita per i Grizzlies. Il margine ha raggiunto nuovamente le 9 lunghezze (88-79) e ha permesso a tutto il FedEx Forum di vivere un finale tranquillo.

Clippers: C.Paul 29, B.Griffin 2, N.Young 11. Reb (36): B.Griffin 9. Ast (15): C.Paul 6

Grizzlies: R.Gay 21, O.J.Mayo 20, M.Conley 19. Reb (45): Z.Randolph 8. Ast (12): M.Conley 6