Per l’ennesima volta, il nostro report sulla Southeast Division si apre con Miami. La squadra della Florida è infatti saldamente in testa con 10 partite di vantaggio su Atlanta, seconda. “Perso” sul mercato Bynum, firmato dai rivali di Indiana, Miami si è consolata facendo quello che sa fare meglio: vincere. Stop contro OKC a parte, gli Heat hanno vinto 6 delle ultime 7 partite e  nella notte si sono imposti sui Clippers, in trasferta, con una prova di forza non indifferente. Le notizie migliori per coach Spoelstra arrivano da LeBron James, che a gennaio ha alzato l’asticella del suo rendimento e da Dwyane Wade che, dopo aver saltato 5 partite per i soliti problemi al ginocchio, è tornato in campo e nella vittoria contro i Pistons ha chiuso con un 30+10+5 decisamente interessante. Dedichiamo anche un po’ di spazio a Greg Oden che lentamente, molto lentamente a dire il vero, si sta ritagliando qualche minuto in campo e dopo tutto quello che ha passato nella sua travagliatissima carriera vederlo sul parquet è sempre una gioia. La prima scelta assoluta del 2007 è stato schierato in 6 occasioni nelle ultime 10 partite, dopo una serie interminabile di “DNP”. A prescindere dal lato umano Oden è l’unico lungo di una certa stazza in casa Heat e un suo pieno recupero, in chiave playoffs, non potrà che essere il benvenuto per coach Spoelstra, sempre alla caccia di una soluzione da contrapporre alle squadre con centri dominanti, vedi Indiana.

Al secondo posto, tallonata da Washington, troviamo Atlanta. Gli Hawks, complice il grave infortunio di Horford, hanno rallentato la loro marcia, ma continuano ad avere un record superiore al 50%, merce rara ad Est e ultimamente sono riusciti anche a battere Miami. Nelle ultime 10 hanno ottenuto solo 5 “W”, ma il calendario non è stato certo amico: oltre a Miami hanno incontrato OKC, Indiana, San Antonio, Memphis e la sempre pericolosa Brooklyn. Pesa di più invece la sconfitta di ieri notte contro i Pelicans. Senza Horford a rimbalzo per i “Falchi” è durissima e non è un caso che con 40.8 rimbalzi catturati di media a partita Atlanta sia quintultima in questa classifica,  senza contare il 23° posto nel differenziale tra carambole controllate e concesse agli avversari. Il punto di forza della squadra resta comunque il tiro da 3 punti, anche grazie alle prestazioni di Kyle Korver, e la costruzione del gioco. Nessuno segna tanti canestri assistiti quanto la squadra della Georgia che è anche quinta nel rapporto assist/palle perse. Da segnalare infine la crescita prepotente di DeMarre Carroll e Mike Scott. Entrambi nelle ultime 10 partite sono esplosi, Carroll viaggia a 15 e 6 rimbalzi di media in 31 minuti, Scott invece è sui 14 e 5, ma in soli 23 minuti sul parquet.  Le prossime 5 partite saranno decisive per testare questi Hawks, tutte contro squadre con almeno il 50% in stagione, tre delle quali da affrontare in trasferta. Se Atlanta vuole chiudere tra le prime 4 e avere così speranze concrete di passare almeno il primo turno di playoffs è arrivato il momento di cambiare passo.

Nonostante abbia vinto solo 3 delle ultime 5 partite disputate Washington è senza dubbio una delle squadre più in forma della Eastern Conference, forse dell’intera Lega. In questo ciclo di partite i Wizards hanno infatti giocato contro Warriors, Clippers, Thunder, Blazers e Spurs, tutte serie candidate per la vittoria del titolo. Le due sconfitte sono arrivate contro i Clippers, in una gara piuttosto incerta e contro San Antonio, in una partita chiusa dopo 2 overtime e decisamente spettacolare. John Wall, leader designato, sta finalmente diventando anche leader sul campo grazie ad una combinazione di talento e atletismo difficile da riscontrare altrove. Il ragazzo adesso sembra anche aver messo a posto la testa e soprattutto, per la prima volta in carriera, sembra davvero determinato a fare qualcosa di importante. Il ragazzo deve limare le palle perse, 3.5 di media e consolidare il tiro da 3 punti, poi sarà una stella a tutti gli effetti. Segnaliamo anche un Trevor Ariza in ripresa, dopo essere partito bene l’ex Laker aveva avuto un inizio di 2014 piuttosto complicato, ma il momento buio sembra archiviato. Chi continua a faticare oltremodo sono i rookies e se da Glen Rice Jr. non ci si aspettava moltissimo per ora Otto Porter è una delle delusioni più cocenti di questo draft. Per sua fortuna i Cavs hanno scelto con la prima chiamata assoluta Anthony Bennett…

Al quarto posto ma comunque in zona playoffs troviamo Charlotte. I Bobcats, nonostante un record non proprio scintillante (22-28 mentre scriviamo) hanno due partite di vantaggio su Detroit, prima delle escluse al momento e hanno solo una partita di ritardo da Brooklyn. L’ultimo periodo poi è stato particolarmente felice con 3 vittorie nelle ultime 4 partite. La sconfitta, di misura, è arrivata contro Phoenix, mentre Lakers, Warriors e Nuggets sono caduti davanti a Jefferson e compagni. “Big Al”, a parte la brutta prestazione contro i Suns (10 punti e 6 rimbalzi), nelle ultime 5 ha segnato sempre almeno 30 punti e catturato almeno 11 rimbalzi. Nella vittoria contro i Lakers ha chiuso con un 40+18 devastante. I suoi, per molti aspetti, sono numeri da All Star, considerando anche il suo apporto in difesa. L’ex lungo di Utah nelle ultime 10 partite viaggia a 27 punti e 12.9 rimbalzi di media, cifre che ne fanno uno dei 3 migliori della Lega. Se in mezzo all’area Charlotte ha il suo punto di forza, sugli esterni Kemba Walker e Gerald Henderson hanno maggiori difficoltà. Il calendario adesso propone San Antonio e Dallas in casa, partite difficili, prima della fondamentale trasferta di Brooklyn, gara da vincere per provare a scalare almeno una posizione del tabellone.

Fanalino di coda, anche qui non una novità, gli Orlando Magic. La squadra della Florida, dopo un inizio di stagione abbastanza promettente sono sprofondati e con 14 vittorie hanno il secondo peggior record della Lega. Nelle ultime 10 partite sono solo 3 le vittorie, anche se due di queste “W” sono arrivate nelle ultime 4 partite. La squadra è sempre più in mano a Victor Oladipo, serissimo candidato al premio di rookie dell’anno e giocatore su cui si baserà il futuro della franchigia. Altro giocatore che sta facendo bene e su cui sicuramente si investirà è Tobias Harris che nella vittoria contro Milwaukee è stato protagonista assoluto con 18 punti. Arron Afflalo invece, dopo essere stato il leader indiscusso nei primi mesi, è in leggera flessione, non è un caso che le percentuali dal campo siano calate e con esse ovviamente il numero di punti. Stabile il contributo di Nikola Vucevic e Glen Davis che in attacco e a rimbalzo sono presenze importanti, molto meno però quando si tratta di fermare gli avversari che spesso hanno campo libero in area. Il calendario propone, dopo la gara interna vinta contro i Pistons, altre 3 partite in casa, ma gli avversari si chiamano OKC, Indiana e Memphis; vincere anche solo una di queste partite sarebbe un successo per una squadra che da tempo aspetta il prossimo, ricchissimo, draft per continuare il suo progetto a lunghissima scadenza.