IN CIMA

Negli ultimi 4 anni la storia è sempre stata la stessa, con gli Oklahoma City Thunder che puntualmente si confermano campioni della Division, ma quest’anno la situazione potrebbe cambiare. Attenzione, questo non significa che troveremo Durant e Westbrook in fondo alla

Lillard e Aldridge, due pilastri dei Blazers anche per questa stagione (Getty Images)

Lillard e Aldridge, due pilastri dei Blazers anche per questa stagione (Getty Images)

Northwestern, bensì che i Trailblazers potrebbero avere la meglio in termini di classifica e cammino post-season. OKC soffrirà inizialmente l’assenza di KD (rientro previsto per l’11 dicembre contro i Cavs, ma non è detto) e difficilmente Wes riuscirà a caricarsi la squadra sulle spalle raggiungendo risultati eccellenti, visto e considerato il poco gioco corale messo in mostra negli ultimi anni. Portland può vantare un quintetto valido in tutti i ruoli e una panchina discretamente profonda che consente una rotazione efficace, arma in più per poter arrivare in fondo ogni singola stagione. La sensazione è quella che, senza rinnovamento e potenziamenti, i Thunder faranno fatica a fare la voce grossa una volta conclusa la regular season, ma per ciò che riguarda la situazione Northwestern è più che sufficiente per piazzarsi nei primi due posti.

 

SUL FONDO

Per quanto stiano cercando di dare una sorta di svolta, gli Utah Jazz sono destinati a piazzarsi sul fondo della Northwestern. Il roster è molto giovane (età media di circa 24 anni) ma non vi sono elementi di spicco che possano fare la differenza per davvero, eccezion fatta per Hayward e Burke, senza dimenticare Burks, Favors e Kanter, che a livello realizzativo e impatto sul gioco rislutano quelli che più si contraddistinguono. Si può lavorare in prospettiva futura, ma di certo questa stagione non regalerà grandi soddisfazioni, se non migliorare con la prospettiva di fare meglio dello scorso anno, chiuso con poco più del 30% di vittorie.

 

MINE VAGANTI

Danilo Gallinari, tanta voglia di tornare ai livelli a cui ci ha abituato (hoopdoctors.com)

Danilo Gallinari, tanta voglia di tornare ai livelli a cui ci ha abituato (hoopdoctors.com)

Le scommesse, le squadre che dovrebbero stupirci, in negativo o in positivo saranno loro a stabilirlo. Una, Minnesota, è il risultato di una buona base, sommata alla vicenda legata allo scambio di Love che ha portato Bennett e Wiggins (e indirettamente Young) per formare un agglomerato di talento e freschezza come pochi altri nella Lega. Si potrebbe strutturare un sistema di gioco sulla falsa riga dei Suns di Mike D’antoni, con Rubio in regia e gli altri 4 che sfruttano il loro atletismo, e i ragazzotti di Flip Saunders ne hanno da vendere. Discorso diverso per Denver, essendo una squadra un filo più rodata, ma che deve ancora dimostrare molto, se non tutto. Lo scorso anno sono arrivati soltanto al 44% circa di vittorie, ma quest’anno, con il roster al completo e sperando di avere più fortuna della passata stagione, dovrebbero essere più incisivi. Hanno 2/3 giocatori con molti punti nelle mani, che mixati ad una buona solidità sotto canestro rappresenta la vera forza di questa squadra.

LaVine, Wiggins, Bennett e Young. Potrebbero essere la sorpresa della stagione (bleacherreport.com)

LaVine, Wiggins, Bennett e Young. Potrebbero essere la sorpresa della stagione (bleacherreport.com)

Rimangono pur sempre un’incognita e, pensando ad un ipotetico quintetto con Lawson, Afflalo, Gallinari, Faried e Mozgov, il livello è sicuramente alto, ma c’è sempre da verificare la lunghezza della panchina e la sua efficacia nel dare il cambio ai titolari.