Detroit Pistons v Atlanta Hawks

Greg Monroe (Kevin C. Cox/Getty Images)

La stagione. Sembra non avere fine la rifondazione dei Detroit Pistons. Infatti dopo l’ultima deludente stagione, nella quale sono arrivate appena 29 vittorie (e 53 sconfitte), sono quattro gli anni passati senza disputare i playoffs. Doveva essere anche l’anno della rivincita di Lawrence Frank, licenziato al termine dell’ultima gara, ma si era subito capito quale sarebbe stato l’andazzo. Pronti, via, 0-8 e sensazione che le soddisfazioni sarebbero state davvero poche anche a questo giro. Le cifre finali sintetizzano abbastanza bene questa regular season, Detroit è infatti 22esima per punti segnati (94.9 a gara) e 18esima per quelli subiti. Una magra consolazione potrebbe essere quella di “non aver giocato sporco”, dato che nel finale di stagione i Pistons sono sembrati l’unica squadra a continuare a lottare davvero. Dal 7 aprile hanno infatti vinto 4 delle ultime 5 gare vedendo quindi diminuire le possibilità di una prima scelta alta al prossimo draft.

MVP. Se si pensa al miglior giocatore della stagione dei Pistons viene in mente un solo nome, ovvero Greg Monroe. Il prodotto di Georgetown (16 pts col 48.6% e 9.6 reb a gara, 35 pts e 18 reb i season high di specialità) è stato una delle pochissime note liete dell’anno. Aumentando (anche se di poco) le proprie cifre rispetto alla passata stagione, ha dimostrato di essere un centro solido, facendo capire agli addetti ai lavori come lo spot di pivot non abbia bisogno di cambiamenti nella Motown. Monroe andrà in scadenza di contratto al termine della prossima stagione, ma Detroit farà di tutto per provare a rinnovarlo.

Los Angeles Lakers v Detroit Pistons

Andre Drummond

La sorpresa. Una delle colpe attribuite al povero Lawrence Frank è stata quella di sfruttare poco e niente il potenziale di Andre Drummond, la vera rivelazione di quest’anno. A soli 19 anni potrebbe essere considerato uno dei migliori giocatori dei Pistons ma ha giocato solamente 20 minuti di media, e spesso come back up di Jason Maxiell. Drummond ha segnato 7.9 punti con 7.6 rimbalzi e quasi 2 stoppate a gara, cifre che potevano migliorare sensibilmente con un minutaggio maggiore. Inoltre, il net-rating dell’intera squadra migliorava sensibilmente quando l’ex UConn era sul parquet. Chissà se il prossimo allenatore di Detroit saprà sfruttarlo al meglio.

La delusione. Qualche anno fa era considerato un punto fermo della rifondazione dei Pistons, invece Rodney Stuckey pare essersi involuto in quest’ultima stagione. In quasi 30 minuti di gioco ha segnato solo 11.5 pts di media con un non esaltante 30% dal perimetro. Cifre per niente confortanti, dato che inizialmente si era deciso di ripartire anche da lui. Magari la prossima stagione smentirà tutti, ma è probabile che la sua avventura nel Michigan stia volgendo al termine.

Prospettive future. Il primo nodo da risolvere è quello dell’allenatore. Infatti non si sa ancora chi sarà il futuro head coach, e ora il più probabile candidato sembra essere Maurice Cheeks, ma di sicuro non c’è ancora nulla. Per quanto riguarda la squadra si ripartirà da tre punti fermi del quintetto, ovvero Brandon Knight (13.3 punti la passata stagione) nel ruolo di PG ed i già citati Drummond e Monroe ad occupare il reparto lunghi. Dopo la trade che ha visto Prince volare a Memphis, il ruolo di ala piccola è stato conquistato da Kyle Singler, non una stella ma comunque un giocatore che può dare una grossa mano in tutti e due i lati del campo. Rimane da rinforzare dunque soprattutto il ruolo di guardia tiratrice. Per questo si guarderà al mercato dei free agent: i principali obbiettivi (quelli realistici) sembrano essere Tyreke Evans e JJ Redick ma sicuramente ci sarà parecchia concorrenza e, anche per questo, bisognerà pescare bene al draft. Detroit dovrà scegliere con l’ottava chiamata e dovrebbe puntare appunto su una guardia. Improbabile che Victor Oladipo arrivi così in basso, verrà probabilmente scelto uno tra Shabazz Muhammad e CJ McCullom, ma occhio a Michael Carter-Williams, che  potrebbe essere chiamato a sorpresa. La rifondazione parte soprattutto da qui, vedremo se i Pistons riusciranno a non sprecare un’altra occasione.