John Wall andrà in scadenza alla fine della stagione ventura: i Wizards proveranno sicuramente a riconfermarlo  (Rob Carr/Getty Images)

John Wall andrà in scadenza alla fine della stagione ventura: i Wizards proveranno sicuramente a riconfermarlo (Rob Carr/Getty Images)

La stagione: per il quinto anno consecutivo i Washington Wizards hanno chiuso con un record negativo e sono dovuti andare in vacanza con la fine della Regular Season. Il destino stagionale della franchigia è apparso evidente sin dall’inizio del campionato, quando i capitolini sono partiti con 12 sconfitte consecutive. L’attacco è sembrato latitare più di ogni altra cosa (29° formazione per punti segnati, 19° per assist), forse anche per colpa di un equilibrio di squadra mai raggiunto visti i tanti infortuni che hanno afflitto gli uomini di coach Wittman (33 partite saltate per Wall, 26 per Ariza e Beal, 21 per Nene). Poche le note liete da cui ripartire: fra queste si può certamente annoverare un Bradley Beal positivo, che ha offerto un buon contributo (13,9 punti con 3,8 rimbalzi e 2,4 assist), tale da essere inserito nel miglior quintetto rookie dell’anno. Ha deluso invece un reparto lunghi che ad inizio stagione sembrava completo e profondo: Okafor e Nene hanno avuto un rendimento sotto le aspettative, mentre i vari Booker, Singleton e Vesely sono sembrati più vicini ad un’involuzione piuttosto che all’attesa esplosione.

MVP: nonostante abbia faticato a giocare più di metà stagione, non si può non citare in questa voce l’apporto che ha dato John Wall nelle 49 partite in cui è sceso in campo (24 W – 25 L il computo con lui sul parquet, e prima delle ultime sei partite in cui la squadra ha mollato del tutto il record era di 24-19). Inoltre la stagione della scelta numero 1 del draft 2010 è stata sicuramente contraddistinta da una crescita importante: Wall ha migliorato la sua media punti (passata da 16,3 a 18,5) giocando quasi quattro minuti di media in meno e tirando decisamente meglio dal campo (44,1%). Inoltre a marzo nel giro di tre giorni ha ritoccato il proprio record di punti (47 contro Memphis) e di assist (16 contro i Lakers). Il suo contratto andrà a scadere alla fine della stagione prossima e il giocatore ha già dichiarato di puntare al massimo salariale, e se continuerà a giocare come ha mostrato negli ultimi due mesi di regular season (22,7 punti e 7,8 assist fra marzo e aprile) è anche probabile che Washington glielo conceda.

Kevin Seraphin ha mostrato buone cose durante l'anno (By John McDonnell / The Washington Post)

Kevin Seraphin ha mostrato buone cose durante l’anno (By John McDonnell / The Washington Post)

La sorpresa: Martell Webster ha sfruttato al meglio la carenza di qualità tra gli esterni dei Wizards giocando la sua stagione migliore in carriera, ma più importanti probabilmente sono stati i progressi di Kevin Seraphin (9,1 punti e 4,4 rimbalzi) in un settore, quello dei lunghi, assai affollato. Il francese è stato probabilmente l’unico lungo a dare indicazioni positive a coach Wittman e nel futuro, se i progressi mostrati venissero confermati, i capitolini potrebbero decidere di puntare maggiormente sull’ex Cholet.

La delusione: in generale sono stati tutti i veterani su cui si era puntato a fallire la stagione. Ariza è sceso per la prima volta in tre anni sotto la doppia cifra di media per punti segnati (9,5) facendosi soffiare spesso e volentieri il posto da ala piccola titolare dal più prolifico Webster. Okafor ha confermato un calo che da quando ha lasciato i Bobcats non s’è mai fermato e ha chiuso la stagione al suo minimo storico di punti e stoppate (9,7 e 1,0). Infine Nene ha contribuito a far salire alla ribalta le capacità di gestione dell’executive dell’anno Masai Ujiri (ex manager dei Nuggets), bravissimo a cederlo lo scorso anno alla deadline di mercato intuendo come i 13 milioni all’anno fossero spropositati per un giocatore che ha mostrato tutti i suoi difetti giocando senza un sistema come quello di George Karl.

Prospettive future: la dirigenza della squadra capitolina ripartirà con Randy Wittman in panchina (47 W e 74 L il bilancio in un anno e mezzo con lui), consapevoli che questa, essendo il suo contratto in scadenza, sarà la sua ultima possibilità. Il problema maggiore è il contratto di Nene (che guadagnerà 13 milioni l’anno fino alla stagione 2015/16 compresa), mentre Okafor con i suoi 14 milioni in scadenza potrebbe essere appetibile per alcune franchigie che vogliano fare un po’ di spazio nel cap. Altro nodo importante sarà quello del rinnovo di Wall che, come detto sopra, punterà al massimo salariale. Tre le scelte disponibili al draft (la 3, la 38 e la 54), ma, vista anche la qualità non eccelsa che si prevede per i rookie del prossimo anno, è assai probabile che i Wizards decidano di scambiare entrambe le proprie scelte del secondo giro.