iLa stagione. Quella degli Utah Jazz è stata decisamente una regular season dai due volti e caratterizzata soprattutto dal diverso rendimento in casa e in trasferta. Tra le mura amiche hanno vinto 30 gare perdendone solamente 11 (record identico a quello dei Pacers), lontano da queste i numeri si fanno imbarazzanti, 13 vinte e 28 perse (come i Raptors), per un totale di 43-39 che significa niente playoffs per un’altra stagione, la seconda negli ultimi tre anni. La domanda più frequente a questo punto è: la colpa di questo di chi è, e come è possibile perdere così tanto fuori casa? Allora, vincere in trasferta è già difficile di suo, figuriamoci se la squadra non ha un’identità. Di conseguenza la maggior parte degli indici puntano sul coach Tyrone Corbin, reo di non aver sfruttato al massimo le carte a disposizione, soprattutto per aver concesso poco spazio a Enes Kanter e Derrick Favors (il futuro di Utah) preferendo loro Al Jefferson e Paul Millsap in scadenza. Insomma una stagione mediocre per una squadra che aveva il potenziale per centrare l’ottavo posto e dunque staccare il biglietto per i playoffs.

MVP. Difficile trovare qualcuno che abbia giocato in maniera superiore rispetto a tutti ma probabilmente il migliore è stato Gordan Hayward, almeno per la costanza delle prestazioni. In 30 minuti di media ha segnato 14.1 punti col 43% da due ed il 41 dal perimetro, dimostrando di essere uno dei principali punti fermi del futuro immediato dei Jazz, che non si preannuncia felicissimo.

La delusione. Guardando le statistiche, è l’ultimo giocatore che ad una persona verrebbe in mente di trovare nelle delusioni, invece Al Jefferson, nonostante i 17.8 punti a gara, non si è dimostrato quel trascinatore che doveva essere. La squadra, nonostante giocasse una buona pallacanestro nel lato offensivo del campo, soffriva troppo in difesa, e questa sofferenza aumentava con Jefferson sul parquet, troppo lento e impreparato difensivamente in un ruolo troppo importante. Quest’estate andrà in scadenza insieme a Millsap e Utah dovrà decidere chi rinnovare dei due, anche se per ora si pensa più al secondo. Anche perché Millsap prenderebbe uno stipendio decisamente inferiore a Big Al. Sembra quindi che i suoi giorni da giocatore di Utah stiano per finire.

La sorpresa. Tenere solo uno tra Jefferson e Millsap è la chiave per far crescere al meglio Derrick Favors ed Enes Kanter. Questi sono già ottimi giocatori e già difensori migliori della coppia titolare dell’ultimo campionato. Kanter ha chiuso la stagione con 7.2 pts e 4.3 reb in appena 15 minuti di utilizzo dimostrandosi utile nelle rotazioni difensive (anche se ancora non eccelle) e mostrando che può fare canestro in tanti modi diversi, Favors al contrario ha fatto vedere una grande propensione difensiva, mentre in attacco non ha brillato (ha però segnato 9.4 pts in 24 min), ma è comprensibile vista la giovane età e l’esperienza ancora limitata. Il futuro dei Jazz passa anche da questi due giocatori.

Prospettive future. Ricostruire non è semplice e, dopo aver parlato del reparto lunghi, al sicuro per prossimi anni, e del ruolo di ala grant_g_jazz_gb1_576piccola occupato dall’ottimo Hayward analizziamo il ruolo di point-guard. Gli Utah Jazz infatti sono alla ricerca di un playmaker, dato che Mo Williams non è una garanzia (12.9 pts e 6.2 ast a gara quest’anno). A febbraio erano uscite le voci di un possibile scambio Millsap-Bledsoe ma non sono mai state confermate. Si punterà quindi sul mercato dei free agent e dato che, in quel ruolo, sia quest’anno che il prossimo non offre scelte eccellenti (i migliori giocatori sono infatti restricted free-agent), si punterà quasi sicuramente su Jose Calderon. Al draft invece i Jazz hanno le scelte 14 e 21 al primo giro. La prima sarà sicuramente usata per scegliere un play (Trey Burke impossibile, Carter-Williams difficile, Dennis Schroeder il più probabile), la seconda è un mistero. Difficile si scelga un lungo (a meno che si decida di non rifirmare nè Jefferson, nè Millsap, a quel punto Rudy Gobert sarebbe uno degli indiziati), si dovrebbe puntare su Tim Hardaway JR (guardia tiratrice da Michigan) o Sergey Karasev (ottimo tiratore). Mercato e draft sono le due occasioni per provare a tornare subito ai playoffs, occasioni da non lasciarsi scappare.