Annata da rookie convincente per Trey Burke (Foto: blacksportsonline.com)

Annata da rookie convincente per Trey Burke (Foto: blacksportsonline.com)

La stagione. Annata a dir poco deludente per i Jazz, i quali, nonostante abbiano vissuto la classica stagione di transizione, hanno ottenuto solamente l’ultima piazza a Ovest. Utah, dopo le partenze dei lunghi titolari Al Jefferson e Paul Millsap, ha deciso di puntare sui giovani, scartando i vari Tinsley, Foye e Mo Williams, e pescando il suo play titolare Trey Burke direttamente dal draft, alla nona scelta, preferendolo a Michael Carter-Williams, poi eletto Rookie of the Year. Per quanto riguarda i lunghi, coach Corbin ha finalmente concesso spazio al 23enne Derrick Favors e al 22enne Enes Kanter, alternati al discreto Jeremy Evans, che hanno potuto mostrare il loro potenziale, facendo di questa annata un punto di partenza sul quale basare le prossime stagioni. A completare il roster, è la conferma di Gordon Hayward, divenuto il fulcro della squadra, il 33enne Richard Jefferson, miglior tiratore da oltre l’arco, e l’esplosione di Alec Burks, dopo due anni da comprimario. Una squadra, dunque, che con la 5° e la 23° scelta nel draft 2014 e la consacrazione del quintetto titolare può ambire a un posto da outsider nel prossimo biennio.

Derrick Favors, pronto a esplodere definitivamente? (Foto: fansshare.com)

Derrick Favors, pronto a esplodere definitivamente? (Foto: fansshare.com)

MVP. In una stagione, come detto prima, piena di difficoltà vista anche l’età media dei giocatori con il maggior minutaggio, il premio di miglior Jazz potrebbe vincerlo Derrick Favors, sicuramente il giocatore, assieme al compagno Kanter, che ha dato maggior garanzia di risultati con i suoi 13,3 punti e 8,7 rimbalzi in appena 30’ di media, tirando con il 52,2%. Sicuramente si tratta di un giocatore ancora grezzo, ma, se l’anno prossimo esploderà definitivamente, ci potremmo trovare di fronte a un all-star player.

La delusione. Nonostante i  16,2 punti, i 5 assist e i 5 rimbalzi di media, Gordon Hayward non ha giocato la stagione che ci si aspettava, tirando con percentuali non degne di un uomo squadra (41,23% da due e addirittura 30,4% da tre). A 24 anni ci si aspettava il salto di qualità da un giocatore del suo talento offensivo, ma il fatto che gli si chiedesse di essere quello che non è per natura, ovvero il leader di una squadra, pur in una stagione in cui non si esigeva l’accesso ai playoffs, ha ridotto di molto la sua efficacia e la sua qualità di gioco.

Notevoli miglioramenti per Alec Burks in questa stagione (Foto: deseretnews.com)

Notevoli miglioramenti per Alec Burks in questa stagione (Foto: deseretnews.com)

La sorpresa. Sicuramente il giocatore che ha sorpreso il pubblico della EnergySolutions Arena è stato Alec Burks. Il ragazzo scelto al draft del 2011 con la 12esima scelta assoluta ha giocato la maggior parte delle partite come sesto uomo, riuscendo a dare un ottimo apporto in termine di punti (14 di media, il doppio rispetto ai 7 della stagione 12/13) in 28’ a partita, tirando con un buon 45,7% dal campo.

Prospettive future. Trey Burke, Alec Burks, Derrick Favors ed Enes Kanter. Questi i quattro nomi dai quali deve ripartire Utah per raggiungere quei playoffs che mancano da due anni e che sono stati centrati una sola volta nelle ultime quattro stagioni. Non si può parlare di mercato in casa Jazz finché non sarà determinata la figura del coach (Adrian Griffin potrebbe prendere il posto di Corbin), ma i rumors non mancano: Hayward quest’anno diventerà restricted free-agent non avendo rinnovato a inizio stagione e, con gli estimatori che non mancano, sarà difficile trattenerlo a Salt Lake City. Probabilmente partiranno anche RJ, Biedrins e Williams, facendo spazio sotto al tetto salariale magari per potersi permettere una star sul mercato free-agent (ma chi mai sceglierebbe Salt Lake City?), la quale farebbe fare quel tanto atteso salto di qualità alla squadra e, in caso di permanenza, allo stesso Hayward. A completare il roster, un giocatore di esperienza, ottimo difensore e tiratore da tre come Thabo Sefolosha farebbe comodo alla causa dei Jazz.

Gabriele Braglia