nba-logo1La trade deadline è stata superata senza clamorosi colpi di scena, ma con una serie di movimenti minori che hanno comunque coinvolto diverse squadre, peraltro intimorite da norme finanziarie che diventeranno più restrittive dalla prossima stagione e dalla convenienza ad andare a prendere giocatori in estate piuttosto che adesso. Ben sapendo che in molti casi è difficile giudicare i movimenti nell’immediato, proviamo comunque a dare i voti, per capire chi, a nostro avviso, si è mosso meglio o peggio nell’intera sessione di mercato invernale. Partiamo dalla Eastern Conference:

ATLANTA HAWKS: Hanno cercato di vendere Josh Smith dando ascolto a tutte le telefonate ricevute e a tutte le proposte di contropartita. Le trattative sono andate avanti fino a pochi minuti dalla chiusura, quando sembrava quasi fatta con Milwaukee. Ma all’ultimo, indecisi sul da farsi, si sono tirati indietro, di fatto rinviando la partita all’estate dove però il rischio di perdere il giocatore in cambio di nulla sarà molto più che concreto. Dahntay Jones, scambiato con Morrow (entrambi in scadenza), è almeno un buon difensore di perimetro, Jeremy Tyler può essere un cambio per le ali, ma nel complesso spostano poco. Voto 5,5

Jordan Crawford

Jordan Crawford

BOSTON CELTICS: si portano a casa il talento incostante di Jordan Crawford che sa fare canestro ma va disciplinato, nell’ambiente giusto potrebbe anche essere una bella presa. Di sicuro il sacrificio fatto (Barbosa e Collins) è stato minimo e il rischio potrebbe anche valere la candela. Ma forse sarebbe stato meglio prendere una point-guard al posto di Rondo, anziché affidare a tutti gli effetti la regia a Bradley e Lee. Per colmare il vuoto sotto canestro, è in arrivo DJ White. Voto 6

BROOKLYN NETS: non si sono mossi nonostante svariati tentativi di centrare colpi anche importanti. Quelli erano difficili, ma almeno si poteva lavorare per liberarsi finalmente di Humphries e prendere un lungo in più da rotazione. Voto 5,5

CHARLOTTE BOBCATS: scaricato Warrick, già preso per Carroll, per firmare McRoberts, in scadenza e con salario più basso. Nonostante i vari tentativi, non hanno però trovato acquirenti né per Gordon né per Henderson e la caccia alle scelte nel draft si è risolta in un buco nell’acqua. Voto 5,5

CHICAGO BULLS: la firma di Daequan Cook a gennaio poi qualche sondaggio ma niente più, nessuna trattativa avviata in modo convinto, né in entrata né in uscita, dove comunque non sarebbe dispiaciuto abbassare ancora il monte salari. Ma sono mancati gli acquirenti per Hamilton. Voto ng

CLEVELAND CAVALIERS: nella trade con Memphis hanno sfruttato il notevole spazio sotto al salary cap per allungare una panchina inesistente, in seguito sono riusciti a non cadere nella tentazione, visto il record ampiamente negativo, di cedere subito Speights per avere altre scelte che al momento servirebbero a poco. Qualche timido tentativo di scambiare Gibson non è andato in porto, andrà via a fine stagione con la sua dose di infortuni che ha spaventato gli interessati. L’anno prossimo arriverà Oden, con cui stanno già lavorando. Voto 6,5

DETROIT PISTONS: entrati nella trade che ha coinvolto Rudy Gay, si sono portati a casa un regista del livello di Calderon per sgravare di parte delle responsabilità Brandon Knight. Hanno saputo anche alleggerire il monte salari in vista dell’estate quando avranno “solo” 35 milioni garantiti (visto che Villanueva di certo eserciterà la “player option”). Voto 6,5

INDIANA PACERS: poco credibile che sacrificassero Granger, sono rimasti fermi su tutta la linea, un sondaggio esplorativo per Redick non è andato oltre un interlocutorio scambio di opinioni con i dirigenti dei Magic. Il rendimento attuale giustifica una chiusura di mercato contemplativa. Voto ng

MIAMI HEAT: fiducia a Chris Andersen fino al termine della stagione, scaricato Dexter Pittman, da inizio stagione sulla via dell’andata e ritorno dalla D-League, per una trade exception. A Memphis è finita anche una seconda scelta che però non sposterà molto. Si cerca comunque un lungo in più in vista dei playoffs, potrebbe essere Amundson. Voto 6

J.J.Redick (AP Photo/Scott Iskowitz)

J.J. Redick (AP Photo/Scott Iskowitz)

MILWAUKEE BUCKS: inevitabilmente protagonisti nell’ultimo giorno di mercato, avendo preso il giocatore più prestigioso tra quelli scambiati, cioè Redick che può essere utile come sesto uomo. Hanno provato a prendere anche Josh Smith, ma non hanno mai dato l’idea di volersi separare da Jennings, che avrebbe gradito cambiare indirizzo, viceversa ipotizzando la cessione di Ellis. Possono migliorare nell’immediato avendo ceduto un paio di giovani che avevano poco spazio, oltre a Udrih. Ma ci sono molte incognite in prospettiva, l’estate sarà movimentata. Voto 6,5

NEW YORK KNICKS: molte voci, si era parlato addirittura della cessione di Shumpert, alla fine l’unico sacrificato è stato Brewer, che era comunque di fatto sparito col roster al completo tra gli esterni. Serviva un lungo, che doveva essere un veterano e un veterano sarà visto l’accordo, inizialmente per 10 giorni, col free agent Kenyon Martin. Voto 6,5

ORLANDO MAGIC: cedendo in chiusura di mercato Redick, oltre al marginale Smith e al più futuribile Ayon, hanno ottenuto un buon giocatore come Udrih che difficilmente però tornerà in Florida dopo l’estate, al contrario di due giocatori futuribili e con salario da rookie come Lamb e Harris. Sfugge l’utilità dell’arrivo di Warrick. La strada comunque è ancora lunga e non aver ottenuto scelte è un danno non trascurabile. Voto 5

PHILADELPHIA 76ERS: virtualmente fermi, dopo aver firmato per il resto della stagione Jeremy Pargo, aggiungono solo Charles Jenkins, candidato al ruolo di terza point-guard e che per questo non sembrava esattamente indispensabile. Non avevano tantissimo da offrire, ma forse provare a dare un’occhiata per un lungo in uscita, cominciando a non contare più sul rientro sempre ritardato di Bynum, sarebbe stato un modo per trovare ossigeno nella corsa ai playoffs in cui sono ancora coinvolti. Voto 5

Sebastian Telfair (Jennifer Stewart-USA TODAY Sports)

Sebastian Telfair (Jennifer Stewart-USA TODAY Sports)

TORONTO RAPTORS: silenzio totale sul fronte Bargnani, costretto a rimanere almeno fino all’estate. Resta da capire se sapranno rivalutarlo e, anche in vista di un’eventuale cessione, ne avrebbero tutto l’interesse. L’arrivo di Gay ha catalizzato le attenzioni e i soldi dei Raptors, che nella offseason proveranno a fare qualche altro acquisto importante. Per il momento hanno guardato alle necessità immediate prendendo Telfair come point-guard di riserva, in cambio del sacrificabile Haddadi e di una seconda scelta, segno che la fiducia nel pur emergente Lucas non è enorme. Voto 7

WASHINGTON WIZARDS: Crawford è stato un po’ svenduto, ma era troppa la voglia di continuare il percorso di costruzione di un ambiente sano, senza personaggi difficili da controllare e gestire. Certo, qualcuno in cambio avrebbe potuto fare comodo, almeno una scelta. Voto 5,5