Shaq sorpassato ma sconfitta a Philadelphia

Los Angeles Lakers @ Philadelphia 76ers 90-95
Kobe Bryant torna nella sua città natia e supera per punti segnati l’ex compagno di squadra Shaquille O’Neal diventando il quinto miglior marcatore della storia NBA. La festa personale del 24 è però rovinata dalla nona sconfitta in trasferta dei suoi Lakers, che nonostante conducano per larghi tratti il match e dominino sotto i tabelloni annichilendo i lunghi avversari, non riescono a contenere la sfuriata finale di Lou Williams che con 12 punti negli ultimi 4 minuti ribalta l’inerzia della partita continuando a far sognare i tifosi dei 76ers. Per Los Angeles i problemi arrivano come al solito dallo scarso rendimento del supporting cast ai big three (da salvare forse solo Goudelock con 9 punti), mentre Philadelphia riesce a sopperire all’assenza di Brand grazie anche ad una buona prova di Vucevic (8 punti e 6 rimbalzi).

LosAngeles (14W-11L): K. Bryant 28, A. Bynum 20, P. Gasol 16. Reb (55): A. Bynum 20. Ast (23): K. Bryant 6.
Philadelphia (18W-7L): L. Williams 24, J. Holiday 13, A. Iguodala12. Reb (30): N. Vucevic 6. Ast (27): J. Holiday 6.

 

Toronto Raptors @ Washington Wizards 108-111
La sfida dei bassifondi della Eastern Conference regala più emozioni del previsto, mostrando una partita abbastanza piacevole ai pochi spettatori paganti del Verizon Center. I padroni di casa prendono immediatamente il controllo della contesa mostrando di avere più voglia dei canadesi. La giovane età e l’inesperienza di Wall e compagni permette ai Raptors di risalire pian piano da un inquietante -18 toccato sul finire del terzo periodo, e grazie alla grande serata dalla linea dei tre punti della coppia Bayless-Kleiza (10/18 in due) il match torna in equilibrio sul 98 pari. Un equilibrio che si protrarrà oltre i 48 minuti regolamentari portando la partita al supplementare, dove però regneranno gli errori da una parte e dall’altra e la partita sarà decisa dalla capacità dei Wizards di procurarsi falli da convertire in liberi.

Toronto (8W-18L): J. Bayless e L. Kleiza 30, D. DeRozan 15. Reb (42): A. Johnson 10. Ast (20): J. Johnson 6.
Washington (5W-20L): J. Wall 31, N. Young 29, T. Booker 19. Reb (41): J. McGee e K. Seraphin 8. Ast (14): J. Wall 7.

 

CP3 al tiro contro Nelson

Los Angeles Clippers @ Orlando Magic 107-102
I Clippers trovano certezze anche lontano dallo Staples Center andando ad espugnare il campo di una Orlando più in forma del solito. L’inizio è tutto targato Magic, con una perfetta ripartizione tra canestri da sotto (con un Howard immarcabile) e da fuori che lanciano i padroni di casa sul 30-15. L’entrata in campo di Reggie Evans consegna agli ospiti quella cattiveria difensiva necessaria a farli risalire e già sul finire del primo tempo la partita si ripresenta come equilibrata. Nel secondo tempo si sbloccano anche Billups e Butler e il match si trasforma in una sorta di gara di tiro da tre punti, con i Clippers pronti ad allungare ed Orlando a ricucire ogni volta. Jameer Nelson prende le redini della squadra a partire dall’ultima frazione e si esalta nel duello con un ispirato Chris Paul, ma è Jason Richardson a consegnare il provvisorio vantaggio con un 2+1; Butler è fondamentale rubando un pallone che Griffin riesce a trasformare solamente in un 1/2 ai liberi ed è overtime. Due triple di Nelson e Redick sembrano indirizzare la partita verso la franchigia delle Florida, ma è nuovamente Butler a risultare decisivo ribaltando il match con 5 punti consecutivi che danno il definitivo vantaggio agli ospiti.

LosAngeles (15W-7L): C. Paul 29, C. Billups e B. Griffin 18. Reb (46): B. Griffin 10. Ast (21): C. Paul 8.
Orlando (15W-10L): D. Howard 33, J. Richardson 20, J. Nelson 15.  Reb (37): D. Howard 14. Ast (27): J. Nelson 12.

 

Chicago Bulls @ New Jersey Nets 108-87
La partita non comincia neanche a New Jersey, dove i dominatori della Eastern Conference mettono subito in chiaro che quello al Prudential Center sarà solo un allenamento. Sempre senza Hamilton coach Thibodeau preferisce dare un riposo precauzionale anche alla sua stella Rose (per un piccolo infortunio) nel secondo tempo, dando largo spazio alle seconde linee. I Nets ricuciono un minimo il divario solo nel garbage time, ma per tutti i 48 minuti dimostrano di non appartenere al basket di livello eccelso predicato dai Bulls; Deron Williams (8/16) sembra essere l’unico a provarci dall’inizio alla fine, ma la sua è una recita che non darà alcun frutto.

Chicago (21W-6L): C. Boozer 24, L. Deng 19, C. Watson 14. Reb (39): J. Noah 12. Ast (29): C. Watson 11.
New Jersey (8W-18L): D. Williams 25, S. Gaines 12, J. Farmar 11. Reb (37): K. Humphries 9. Ast (19): D. Williams e J. Farmar 5.

 

Ancora Lin decisivo e vittoria Knicks

Utah Jazz @ New York Knicks 88-99
I Knicks senza Amar’e Stoudemire assente per l’improvvisa scomparsa del fratello devono anche fare a meno dell’altra stella Anthony che s’infortuna durante i primi minuti del match. La squadra di D’Antoni si compatta ancor di più senza i suoi due punti di riferimento offensivi e riesce ad avere ragione dei sorprendenti Jazz di quest’inizio stagione. Protagonista assoluto è ancora una volta Jeremy Lin (10/17 dal campo) che sta diventando il regista titolare di questa squadra; dalla panchina però si alza anche un incredibile Steve Novak, capace di piazzare 5 triple in appena 17 minuti di gioco. Utah delude molto e, nonostante non crolli mai, non riesce a prendere il controllo della partita neanche per un istante: il 2/11 da tre e le 20 palle perse sono probabilmente le chiavi per cui coach Corbin ha perso la contesa.

Utah (13W-10L): A. Jefferson 22, R. Bell 15, G. Hayward 14. Reb (36): P. Millsap 13. Ast (17): D. Harris e G. Hayward 4.
New York (10W-15L): J. Lin 28, S. Novak 19, J. Jeffries 13. Reb (38): J. Jefries 8. Ast (19): J. Lin 8.

 

Phoenix Suns @ Atlanta Hawks 99-90
Una delle sorprese della nottata arriva dalla Philips Arena, dove gli Hawks dimostrano di non essere una squadra abbastanza continua da impensierire i piani alti della Lega, mentre il solito intramontabile Steve Nash (4/4 da tre tra le altre cose) conduce i suoi Suns ad un colpo inaspettato. Ancor più del risultato finale, fa impressione andare a vedere in che modo è maturato: Phoenix domina la partita raggiungendo vantaggi impensabili alla vigilia (+22 ad inizio quarto periodo), poi Atlanta prova a ridurre il gap nel finale, ma è evidente che il tempo ormai è troppo poco per sperare di ribaltare il risultato. Oltre a Nash, ottima prova di Channing Frye (che sfiora la doppia-doppia) per i Suns , mentre Atlanta riceve un contributo misero al di fuori della coppia Johnson-Smith.

Phoenix (10W-14L): S. Nash 24, C. Frye 19, J. Dudley e M. Redd 10. Reb (45): M. Gortat 9. Ast (24): S. Nash 11.
Atlanta (16W-9L): J. Smtih 18, J. Johnson 17, W. Green 14. Reb (35): Z. Pachulia 8. Ast (19): J. Johnson, V. Radmanovic e J. Smith 3.

Mayo nel traffico

San Antonio Spurs @ Memphis Grizzlies 89-84
Gli Spurs aprono il loro rodeo trip con una importante vittoria al Fed Ex Forum di Mempis. Partono subito forte gli uomini di coach Popovich che trascinati da un ottimo Tony Parker e da Tiago Splitter chiudono i primi due quarti sopra di 6 punti. Ad inizio ripresa Tim Duncan e Richard Jefferson consegnano il massimo vantaggio agli Spurs sul +14. Memphis non molla e trascinata da Marc Gasol e Mike Conley piazza un parziale di 25-6 ribaltando completamente la partita e portandosi al comando ad inizio 4°quarto. Ma le mani in casa Grizzlies si raffreddano improvvisamente. San Antonio si rifà sotto con alcuni canestri di Tim Duncan portandosi sull’82-79 a 3 minuti dal termine. Memphis avrebbe l’occasione di rientrare con O.J.Mayo, ma prima un libero sbagliato e poi un lay up clamorosamente fallito non consentono il sorpasso. Dall’altra parte sempre O.J.Mayo commette fallo su Tim Duncan, gioco da 3 punti realizzato che mette la parola fine alla partita. Giusto il tempo per Rudy Gay di provare a mandare la sfida all’ot, ma la sua tripla non sfiora nemmeno il ferro. Crollo totale dei Grizzlies alla terza sconfitta consecutiva, la settima nelle ultime nove giocate; negli ultimi 12 minuti soli 11 punti segnati per gli uomini di coach Hollins, il minimo stagionale di punti segnati in un quarto, frutto di un 5/25 dal campo di cui 1/6 da 3 . Spurs alla quinta vittoria consecutiva e ben saldi ai piani alti della Western Conference.

San Antonio (17W-9L): T.Parker 21, T.Duncan 19, T.Splitter 14 Reb(46): T.Duncan 17 Ast(15): T.Parker 7
Memphis (12W-13L): M.Gasol 22, M.Conley 19, R.Gay 18 Reb (40): M.Gasol 9 Ast(15): M.Conley 8

Sacramento Kings @ New Orleans Hornets 100-92
Seconda sfida stagionale tra le ultime due formazioni della Western conference e seconda vittoria per gli uomini di coach Smart. Partita per tre quarti sempre nelle mani dei padroni di casa che nonostante le pesanti assenze di Eric Gordon, Jarret Jack, Jason Smith e Carl Landry si portano anche sul +18 nel 1°tempo. Sacramento fatica a segnare nei primi quarti, ma non molla la presa riportandosi fino al -5 con un dominante DeMarcus Cousins e con un ottimo Isaiah Thomas ancora incisivo dalla panchina. Ed è proprio ad inizio dell’ultimo quarto che i Kings piazzano il break decisivo con un parziale di 12-2 che li porta a condurre sull’81-80 per la prima volta nella partita. New Orleans prova a tenersi aggrappata alla partita con l’ottimo Greivis Vasquez ma prima Cousins e poi una pazzesca tripla da quasi 10 metri di Isaiah Thomas mettono la parola fine al match. Terza vittoria consecutiva per i Kings che con un gran ultimo quarto concluso sul 31-14 ribaltano le sorti della partita, mentre per gli Hornets si tratta della sesta sconfitta consecutiva nonostante il ritorno in campo di Chris Kaman.

Sacramento (9W-15L): D.Cousins 28, T.Evans 20, I.Thomas 17 Reb(41): D.Cousins 19 Ast(17): I.Thomas 6
New Orleans (4W-21L): G.Vasquez 20, E.Okafor 19, M.Belinelli 18 Reb(48): C.Kaman 12 Ast(21): G.Vasquez 9

Houston Rockets @ Denver Nuggets 99-90
Primo scontro in regular season tra le due squadre e importante vittoria per i Rockets di coach McHale. Partita sempre in equilibrio con i Nuggets che tentano la fuga nel 1° e nel 2° quarto con Danilo Gallinari, ma gli ospiti rispondono ad ogni parziale con l’accoppiata Kyle Lowry-Luis Scola chiudendo il primo tempo sul +2. Nel terzo quarto le cose non cambiano, la partita viaggia sui binari dell’equilibrio e solo l’infortunio alla caviglia di Gallinari fa tremare tutto il Pepsi Center. Senza il loro miglior marcatore i Nuggets restano comunque a contatto grazie a Rudy Fernandez e ricuciono lo svantaggio fino al -2. Nell’ultimo quarto si scalda la mano fuori dall’arco dei tiratori di Houston. Prima Lowry e poi Chase Budinger segnano da 3 consegnando il +4 ai Rockets. Al Harrington ha l’occasione di raprire i giochi a 1 minuto dal termine, ma sbaglia due liberi consecutivi e dall’altra parte del campo ancora Budinger segna la sua quarta tripla chiudendo definitivamente la contesa. Serataccia al tiro per la squadra di coach Karl che chiude con un impietoso 13% dai 7.25 e con il 57% dai liberi a cui aggiungono 20 palle perse e soli 14 assist (record negativo stagionale). Dal canto suo Houston dopo aver segnato solo 3 triple su 12 tentativi nel 1°tempo, ne segna 7/7 nella ripresa chiudendo con un ottimo 52% oltre l’arco. Terza sconfitta consecutiva per i padroni di casa che ora aspettano i risultati dei controlli alla caviglia di Danilo Gallinari.

Houston (14W-11L): L.Scola 25, K.Lowry 20, C.Budinger 16 Reb(40): L.Scola 8 Ast(21): K.Lowry 6
Denver (15W-10L): D.Gallinari,R.Fernandez 14, T.Lawson 13 Reb(47): A.Harrington 15 Ast(14): T.Lawson 7

Durant decide la sfida con i Blazers

Oklahoma City Thunder @ Portland Trail Blazers 111-107 OT
Partita stupenda al Rose Garden dove i padroni di casa escono sconfitti dopo un tempo supplementare dai caldissimi Thunder. Dopo un primo quarto equilibrato, nel secondo parziale i Thunder si portano sul +8 grazie all’ingresso in campo di James Harden ben coadiuvato da Serge Ibaka. Ad inizio ripresa non cambiano le sorti del match, la squadra di coach Brooks è sempre salda al comando e con alcune penetrazioni di Russell Westbrook si porta anche sul +12. I Blazers però riescono a rientrare negli ultimi 12 minuti grazie ad un immarcabile LaMarcus Aldridge (al suo seson high di punti) e con un parziale di 13-2 si portano al comando a 2 minuti dal termine. Kevin Durant e Russell Westbrook non ci stanno e pareggiano la partita a 1 minuto dal termine. Jamal Crawford segna il +2 per i Blazers a 50 secondi dal termine, fino all’azione contestata che porta la sfida all’overtime. A 6 secondi dal termine Durant in penetrazione viene stoppato da Aldridge. Gli arbitri fischiano goaltending e assegnano i 2 punti del pareggio ai Thunder. Chiamata dubbia che fa andare su tutte le furie coach McMillan. All’overtime Portland resta a secco nei primi 3 minuti, mentre i Thunder con Westbrook e Harden segnano e con 4 punti finali di Durant la chiudono definitivamente. Gran rammarico in casa Blazers per come sono finiti i tempi regolamentari e seconda sconfitta casalinga di questa stagione. I Thunder invece vendicano la sconfitta casalinga subita ad inizio gennaio e tornano alla vittoria dopo la disfatta di San Antonio.

Oklahoma City (19W-5L): K.Durant 33, R.Westbrook 28, J.Harden 19 Reb (59): S.Ibaka 13 Ast(17): R.Westbrook 8
Portland (14W-11L): L.Aldridge 39, W.Matthews 18, J.Crawford 17 Reb(39): M.Camby 15 Ast(23): J.Crawford 5

Ecco la top ten della notte:

httpv://www.youtube.com/watch?v=zs6Og3mpVzk

 

Eugenio Simoni e Matteo Plazzi


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