Nove sono gli incontri disputatisi nell’ultimo turno NBA, e ben quattro di questi durante la serata italiana. Nella prima sfida di giornata Charlotte sbanca Milwaukee, mentre in contemporanea Phoenix espugna Toronto in un match tra le due franchigie più sorprendenti dell’anno.

Per la prima vittoria casalinga tocca attendere uno dei piatti pregiati di giornata, ossia Miami-Houston: LeBron James e compagni si impongono alla distanza, sfruttando un crollo dei texani nel finale. A questa fa subito seguito il successo di New Orleans su Boston, nonostante una buona prova dei viaggianti che forzano l’overtime e si arrendono per un solo punto.

Il programma prosegue con la “W”, anche questa al cardiopalma, ottenuta da Minnesota su Sacramento, e con la sorprendente sconfitta interna di Oklahoma City contro Dallas. San Antonio pare non avere nessuna intenzione di scalare la marcia ed aggiunge un ulteriore successo all’attuale filotto, disfandosi agevolmente di Utah; molto positiva la prestazione di Belinelli, autore di 12 punti con un buon 5/7 dal campo, 4 assist e 5 rimbalzi in 28 minuti di gioco, cui va aggiunto un plus/minus di +13.

Degna conclusione della serata il confronto emozionante tra Golden State e Portland, con Curry e compagni corsari a Rip City con un solo punto di differenza, e l’agevole vittoria interna dei Clippers sui Cavaliers.

Ecco l’elenco dei risultati:

Charlotte Bobcats @ Milwakee Bucks 101-92
Phoenix Suns @ Toronto Raptors 121-113
Houston Rockets @ Miami Heat 104-113
Boston Celtics @ New Orleans Pelicans 120-121
Sacramento Kings @ Minnesota Timberwolves 102-104
Dallas Mavericks @ Oklahoma City Thunder 109-86
Utah Jazz @ San Antonio Spurs 104-122
Golden State @ Portland Blazers 113-112
Cleveland Cavaliers @ Los Angeles Clippers 80-102

Anthony Davis (Photo by Andy Lyons/Getty Images)

Anthony Davis (Photo by Andy Lyons/Getty Images)

MVP. Per la palma di miglior giocatore della giornata è una gara a due tra Steph Curry e Anthony Davis, col secondo che, ad essere sinceri, ottiene una vittoria quasi agevole, nonostante la pazzesca prestazione del fenomeno di Golden State.

Per la giovane ala di New Orleans parlano le cifre: 40 punti (14/22 dal campo, 12/12 ai liberi!), 21 rimbalzi (!), 3 assist e 3 stoppato in 47 minuti sul parquet. Il tutto con un plus/minus che recita +10. Come se non bastasse, il big man segna ad un secondo dalla fine dei tempi regolamentari un canestro pazzesco, che sarebbe stato il più classico dei game winner se Humphries non avesse risposto con una realizzazione irreale dall’angolo per mandare la gara all’overtime. Prova assolutamente monstre, e premio di Mvp più che meritato.

Jeremy Lin  (Photo by Scott Halleran/Getty Images)

Jeremy Lin (Photo by Scott Halleran/Getty Images)

LVP. Houston ha giocato tutto sommato una buona gara in casa dei bicampioni in carica, ma ai biancorossi è mancato qualcosa per portare a casa la “W”. Quel qualcosa, probabilmente, è l’apporto di Jeremy Lin: per il play naturalizzato americano soltanto 6 punti e 2 assist in 25 minuti sul parquet, con un pessimo 2/7 al tiro ed un terrificante -22 nella casellina del plus/minus.

On Fire. J. Harden (30 pts); J. Green (39 pts, 6 reb); K. Martin (31 pts); I. Thomas (27 pts, 7 ast); K. Love (26 pts, 10 reb); K. Durant (30 pts); D. Favors (28 pts, 10 reb); S. Curry (37 pts); B. Griffin (21 pts, 11 reb).

Losing Effort. Toronto cade in casa contro Phoenix, ma certo non si possono imputare colpe per questa sconfitta a un Kyle Lowry in grande spolvero: in 40 minuti, la point guard dei Raptors mette infatti a referto 28 punti (frutto di un non eccelso 9/19 dal campo e un ottimo 8/9 dalla lunetta) e 13 assistenze, aggiungendo 5 rimbalzi e 2 palle recuperate, a fronte di 3 palle perse. Positivo anche il plus/minus (+5), l’unica vera pecca sono le percentuali da oltre l’arco (2/9), decisamente sotto il livello atteso da un giocatore come Lowry.

Gorgui Dieng

Gorgui Dieng

The Unexpected. Minnesota si impone alla distanza contro Sacramento nonostante l’assenza di una pedina fondamentale come Pekovic. A fare legna sotto canestro ci pensa per l’occasione Gorgui Dieng, centro senegalese classe 1990 dei Wolves, che sforna una prestazione super positiva da 12 punti (5/7 dal campo), 11 rimbalzi e 5 stoppate, con tanto di plus/minus da +8. Giornata da ricordare.

Ups. Clippers e Spurs sembrano inarrestabili: i primi, grazie ad un filotto incredibile da 11 vittorie consecutive, sono perfettamente in grado di giocarsela con Oklahoma City e San Antonio per la supremazia nella Western Conference. Peccato che proprio i Texani non mollino un centimetro e stiano rispondendo con una costanza incredibile ai numeri messi insieme dalla squadra di coah Rivers: per la banda di Popovich un primo posto assoluto non è assolutamente un’utopia, oggi come oggi.

Downs. Houston è alla terza sconfitta consecutiva, ma è un calo comprensibile considerate anche le avversarie affrontate nelle ultime gare. Più preoccupante invece il crollo di Portland, che sembra non avere fine e ha consegnato la squadra di Rip City al gruppone che insegue le prime. Si sta per entrare nelle ultime 15 partite di regular season, dove la forma fisica gioca un ruolo fondamentale: i Blazers sembrano non avere tanta benzina residua, e si rischia di rovinare una stagione che fino ad un paio di settimane fa era assolutamente incredibile.