John Wall

John Wall

La notte NBA, ricca come ogni sabato, ha regalato parecchie certezze. Le dieci gare disputate hanno evidenziato la voglia di vincere di Miami, San Antonio, Portland e Indiana che hanno allungato la loro serie di W (arrivata a sei quella di Miami, dieci le due dell’Ovest e tre i Pacers). Nella prima partita, giocata nel pomeriggio californiano, i Clippers hanno sconfitto i Kings in un finale arroventato che ha poi portato DeMarcus Cousins a tirar via Isaiah Thomas nel momento in cui stava per stringere la mano a Chris Paul. Parlando invece di strisce di sconfitte, continua il calvario di Knicks (5L) e Bucks (8L) mentre sono arrivati alla terza L di fila Warriors, Cavs e Magic. Si regalano un sorriso Boston, Washington e Bobcats, gli ultimi in particolare continuano a sorprendere. Da registrare infine le vittorie di Houston su Minnesota e Denver contro Dallas.

Ecco i risultati:

Sacramento Kings @ Los Angeles Clippers 105-107
Philadelphia 76ers @ Indiana Pacers 98-106
New York Knicks @ Washington Wizards 89-98
Boston Celtics @ Atlanta Hawks 94-87
Orlando Magic @ Miami Heat 99-101
Minnesota Timberwolves @ Houston Rockets 101-112
Charlotte Bobcats @ Milwaukee Bucks 96-72
Cleveland Cavaliers @ San Antonio Spurs 96-126
Dallas Mavericks @ Denver Nuggets 100-102
Portland Trail Blazers @ Golden State Warriors 113-101

MVP. John Wall la notte scorsa ha demolito i New York Knicks con 31 punti (10/18) e 7 assist (ma anche 7 palle perse). Sembrerebbe niente di strano per un ragazzo talentuosissimo al quarto anno nella lega. Niente di strano se non per il fatto che la carta d’identità ci dice che ha ancora solamente 23 anni. Se ci metterà la testa giusta probabilmente il futuro gli riserverà parecchie gioie.
Honorable Mention per LaMarcus Aldridge. I suoi Blazers continuano a strabiliare e sono arrivati alla decima W di fila. Per lui “solo” 30 pts e 21 reb. Ordinaria amministrazione insomma.

LVP. I Cavaliers dovevano strabiliare e puntare ai playoffs, sono 4-10. La squadra segna poco e la sua stella Kyrie Irving va di pari passo con queste difficoltà. Ieri si è fermato a 15 punti (7/17) ed un pessimo -28 di plus/minus in 26 minuti. Da rivedere.

Losing Effort. Vedi MVP, d’altronde hanno fatto il college assieme a Kentucky, tutti e due hanno solo 23 anni e tanto talento, questo però ci mette un po’ meno testa. DeMarcus Cousins ha chiuso con 23 pts e 19 reb, più ovviamente la polemica già descritta in precedenza, nella sconfitta con i Clippers. Peccato non vederlo impegnarsi sempre così.

On Fire. D. Nowitzki 27 pts e 9 reb, M. Carter-Williams 29 pts, R. Hibbert 27 pts e 13 reb, D. Wade 27 pts, K. Love 27 pts e 15 reb, K. Thompson 30 pts.

The Unexpected. Vi ricordate il party crasher dei Lakers ai Playoffs 2009? Quello che portò gli sfavoritissimi Rockets sul 2-2 (anche se poi la serie la vinsero Kobe&Co)? No, non gli è stata cancellata la memoria dai Men in Black e si ricorda ancora come si fa. Aaron Brooks, vista l’assenza di James Harden, dimostra ancora di saperci fare. Ieri, in 24 minuti di gioco ha segnato 26 pts (10/14 di cui 6/7 da 3) distribuendo 5 assist.

Milestone. Andre Miller, guardia dei Nuggets, con un alley-oop a Wilson Chandler nel secondo quarto ha superato Rod Stricklandaaron_brooks al nono posto della classifica all-time degli assistmen, arrivando a 7988.

The Stat. I Los Angeles Clippers sono 6-0 allo Staples contro i Kings da quando hanno Blake Griffin a roster. Ieri, nonostante la vittoria, hanno però tirato malissimo ai liberi, 26-45 (57.8%!).

Philadelphia contro Indiana ha tirato male, fate pure malissimo, sbagliando ben 67 tiri (35/102, ovvero il 34%, che scende al 29% togliendo il positivo Carter-Williams da 29 punti). Nonostante ciò è rimasta in partita grazie ai rimbalzi: 23 quelli offensivi che hanno portato a 31 pts da seconda chance.

Si parla di cose brutte della scorsa notte, spuntano puntuali i Bucks. Contro i Bobcats nessuno è andato in doppia cifra tra i primi cinque, che hanno invece fatto registrare insieme un disastroso -120 di plus/minus.