Sono 24 le squadre impregnate nella lunga notte NBA. I primi a scendere in campo sono stati i Lakers e i Cavs. Una partita interessante sotto vari punti di vista, che approfondiremo in una delle voci del nostro Today. Per adesso vi basti sapere che i Lakers sono riusciti a interrompere la striscia di sconfitte consecutive. E’ toccato poi a Boston e Phila, con i primi che sono riusciti ad imporsi grazie ad una prestazione molto convincente. Sono serviti due overtime invece a San Antonio per superare i Wizards di John Wall, un cliente davvero difficile per tutti. Detroit e Orlando si sono trovate sullo stesso parquet per la seconda volta in pochi giorni. Non è bastata una buona prestazione di Josh Smith ai Pistons per strappare la vittoria ai Magic. Portland e New York si sono sfidate al MSG in una gara molto affascinante che Portland ha portato a casa con qualche difficoltà. Phoenix e Houston è terminata con la vittoria dei texani sui ragazzi guidati da Dragic, grazie soprattutto a una prestazione monstre di Dwight Howard. Subito dopo, è stato il turno di Dallas e Memphis con i primi usciti vincitori nella sfida. Atlanta e New Orleans si sono sfidate in Louisiana, in una gara che vedeva due delle migliori ali forti della lega, Millsap e Davis, affrontarsi sotto i tabelloni: scontro diretto in sostanziale parità, ma vittoria di 5 per i Pelicans. Successo anche per OKC contro una Minnesota che senza Love (in panchina dopo la rovinosa caduta dell’ultima partita ndr) non sembrava sin dall’inizio avere molte chance di vittoria. A Denver sono bastati i 24 di Chandler in un’ottima prestazione di squadra per battere i Milwaukee Bucks. Nella prima sfida di Rudy Gay da avversario contro Toronto, da quando ha lasciato il Canada, i Sacramento Kings hanno regolato DeRozan e compagni sotto gli occhi del nuovo Commissioner Adam Silver. L’ultima partita della notte è stata la sfida tra i campioni in carica dei Miami Heat e i Los Angeles Clippers. Gli Heat hanno giocato con l’attenzione degna di una squadra da titolo, magistralmente guidati in campo da un ispiratissimo LeBron, gestendo alla perfezione i determinanti possessi finali. Ai Clippers, non sono bastati i 43 di Griffin per agguantare la vittoria.

Ecco i risultati:
Miami Heat @ L.A. Clippers 116-112
Toronto Raptors @ Sacramento Kings 101-109
Milwaukee Bucks @ Denver Nuggets 100-110
Portland Trail Blazers @ New York Knicks 94-90
Atlanta Hawks @ New Orleans Pelicans 100-105
Minnesota Timberwolves @ Oklahoma City Thunder 97-106
San Antonio Spurs @ Washington Wizards 125-118 (2OT)
Dallas Mavericks @ Memphis Grizzlies 110-96
Phoenix Suns @ Houston Rockets 108-122
Boston Celtics @ Philadelphia 76ers 114-108
L.A. Lakers @ Cleveland Cavaliers 119-108
Detroit Pistons @ Orlando Magic 98-112

MVP: LeBron James chiude una prestazione perfetta con 31 punti, 8 rimbalzi e 12 assist ma soprattutto il controllo assoluto della gara e della squadra. Nei possessi finali, dimostra di saper esattamente cosa fare per portare a casa la gara e non lascia scampo agli avversarsi. Unico neo le sette palle perse.

LVP: 23 minuti di utilizzo per Iman Shumpert che hanno portato a una prestazione inguardabile da 0 punti e 3 rimbalzi.

On Fire: Kelly (LAL) 26 pts, 6 reb; Blake (LAL) 11 pts, 10 reb, 15 ast; Varejao (CLE) 15 pts, 3 reb, 5 ast; Bennett (CLE) 14 pts, 8 reb; Green (BOS) 36 pts, 8 reb; Sullinger (BOS) 19 pts, 10 reb; Young (PHI) 20 pts, 3 reb; Hawes (PHI) 13 pts, 14 reb, 4 ast; Duncan (SAS) 31 pts, 11 reb, 5 ast; Mills  (SAS) 23 pts, 6 reb, 4 ast; Green (SAS) 22 pts, 7 reb, 2 ast; Belinelli (SAS) 14 pts, 4 reb; Wall (WAS) 29 pts, 5 reb, 9 ast; Beal (WAS) 19 pts, 5 reb, 3 ast; Smith (DET) 25 pts, 12 reb, 3 ast; Drummond (DET) 15 pts, 14 reb; Jennings (DET) 15 pts, 10 ast; Oladipo (ORL) 20 pts, 4 reb, 3 ast; Batum (POR) 20 pts, 10 reb; Matthews (POR) 19 pts, 7 reb; Anthony (NYK) 26 pts, 8 reb; Dragic (PHX) 23 pts, 6 reb, 8 ast; Howard (HOU) 34 pts, 14 reb; Harden (HOU) 23 pts; Nowitzki (DAL) 26 pts, 6 reb, 3 ast; Randolph (MEM) 25 pts, 9 reb, 4 ast; Millsap (ATL) 26 pts, 10 reb, 3 ast; Carroll 22 pts, 7 reb, 4 ast; Davis (NOP) 27 pts, 10 reb; Rubio (MIN) 19 pts, 8 reb, 5 ast; Durant (OKC) 26 pts, 9 reb, 7 ast; Middleton (MIL) 25 pts, 6 reb, 3 ast; Chandler (Den) 24 pts; Foy (DEN) 20 pts; DeRozan (TOR) 18 pts; Lowry (TOR) 21 pts, 18 reb; Thomas (Sac) 23 pts, 5 ast; Cousins (SAC) 25 pts, 10 reb; Gay (SAC) 24 pts, 10 reb, 3 ast; James (MIA) 31 pts, 8 reb, 12 ast; Griffin (LAC) 43 pts, 15 reb, 6 ast; Jordan (LAC) 16 pts, 16 reb.

Losing Effort: Grande, grandissima partita di Blake Griffin che contro la solida difesa di Miami è riuscito a portare a casa una prestazione da 43 punti, 15 rimbalzi e 6 assist. Pur non avendo vinto la partita, sicuramente ha vinto la gara di schicciate “non ufficiale” con LeBron James.

The Unexpected: I 18 punti di Tony Wroten nella sfida di Philadelphia contro Boston sono qualcosa di sicuramente inaspettato. Pur avendo 12 punti di media in questa stagione, Wroten non ci ha abituato ancora a prestazioni così solide. Bella prova per la guardia ex University of Washington al secondo anno nella lega.

Ups: Sarebbe potuta essere la quinta sconfitta consecutiva in trasferta per i Portland Trail Blazers che invece sono riusciti a portare a casa il “referto rosa” in un campo non facile come quello del MSG.

Downs: Detroit, una squadra dalla quale ci si aspettava molto di più a inizio anno. Da allora, il record è arrivato a 19-29 e la sensazione che le cose possano precipitare in qualsiasi momento.

Stat of the Night: Seconda tripla doppia della carriera per Steve Blake che, nella notte, ha chiuso con 11 punti, 10 rimbalzi e 15 assist contro i Cavs.

Non è l’unica statistica interessante della partita dei Lakers. Mike D’Antoni, allenatore di una squadra falcidiata dagli infortuni e da qualche decisione azzardata, è stato costretto a giocare con solo 7 giocatori sani. Dopo l’infortunio di Farmar e i 6 falli fischiati a Kaman, D’Antoni si è ritrovato nella difficile situazione in cui c’erano solo 5 giocatori schierabili in campo. Quando mancavano pochi minuti alla fine, gli arbitri hanno fischiato il sesto fallo a Robert Sacre. Come potete immaginare, non si può giocare in 4 contro 5, per cui gli arbitri hanno applicato una regola NBA di rara applicazione che prevede la possibilità, in questo caso per i Lakers, di tenere in campo il giocatore a cui sono stati attribuiti 6 falli, con la penalità dell’attribuzione di un fallo tecnico. La cosa curiosa è che Steve Nash, arrivato allo stadio in abiti civili e non arruolabile per colpa del back-to-back, si è andato di corsa a cambiare dopo il sesto fallo di Kaman ed è rimasto a ridersela sotto i baffi guardando la curiosa situazione che stava andando in scena in campo.


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