Paul George

Paul George

Nella notte NBA, sono scese sul parquet diciotto squadre e, delle nove partite disputate, la maggior parte si sono risolte nel 4° periodo. E’ il caso di Denver-Philadelphia, pari fino a metà dell’ultimo periodo ma che grazie all’apporto della panchina ha visto prevalere i Nuggets, ma anche di Clippers-Cavs, vinta da chi ha sbagliato di meno (32% al tiro i losangelini, 37% i Cavs). Con la squadra decimata, Thibodeau fa rotare solo 8 giocatori e non gli va benissimo dato che viene punito da un parziale di 24-9 nel terzo quarto che fa esultare i Pistons per la quarta volta consecutiva. Senza Marc Gasol è dura per i Grizzlies che soccombono contro i Warriors, stesso discorso per Minnesota priva di Kevin Love battuta di 20 da Miami. Tornano invece a sorridere oltre il ponte a New York, dato che i Nets, dopo la batosta nel derby, vincono contro i Bucks dominando nel pitturato. Nella sfida tra squadre in costruzione hanno la meglio i Kings sui Jazz dopo un overtime. Per ultime le due leader delle conference che chiudono la gara con due destini diversi. I Blazers vengono puniti all’ultimo secondo da Monta Ellis mentre i Pacers battono San Antonio con un grande Paul George. Di seguito i risultati:

Denver Nuggets @ Philadelphia 76ers 103-92
Los Angeles Clippers @ Cleveland Cavaliers 82-88
Detroit Pistons @ Chicago Bulls 92-75
Golden State Warriors @ Memphis Grizzlies 108-82
Miami Heat @ Minnesota Timberwolves 103-82
Brooklyn Nets @ Milwaukee Bucks 90-82
Indiana Pacers @ San Antonio Spurs 111-100
Sacramento Kings @ Utah Jazz 112-102
Dallas Mavericks @ Portland Trail Blazers 108-106

MVP. Se i Pacers sono così in alto il merito è soprattutto di Paul George. Ieri notte altra partita fenomenale con 28 punti (4/4 da tre) e 6 assist, nonostante di fronte avesse una grande difesa come quella di San Antonio. Anche se dovesse fare tutta la stagione a questi livelli per il premio di MVP sembra troppo presto. Ma, visti il rendimento dello scorso anno, un altro Most Improved Player farebbe capire dove è arrivato.

LVP. Ok, non è mai stato un realizzatore e forse mai lo sarà, ma senza Kevin Love da Ricky Rubio ci si aspettava qualcosa in più di 1 punto (0/4) e 6 assist. Maluccio anche Tim Duncan che segna 8 punti (3/7 su azione, 2/2 ai liberi) nel primo quarto e solo 2 (dalla lunetta) nel resto della gara.

On Fire. B. Jennings 33 pts, K. Thompson 30 pts, S. Curry 22 pts + 15 ast, D. Lee 23 pts + 11 reb, L. James 21 pts + 14 reb + 8 ast, B. Lopez 32 pts, D. Cousins 28 pts, I. Thomas 26 pts, T. Burke 19 pts + 10 reb + 7 ast, D. Nowitzki 28 pts.

Damian Lillard

Losing Effort. Damian Lillard ha provato a mandare la gara all’overtime con una tripla pazzesca ad un secondo dalla fine, poi Monta Ellis ha deciso che doveva vincerla lui. Finisce la gara con 32 punti.

Ups. Sperano in un posto nei playoffs Pistons e Mavericks arrivati alla quarta e terza W consecutiva. Dopo le due inaspettate sconfitte di fila tornano a vincere i Miami Heat e tengono il passo di Indiana. Nei bassifondi vincono anche i Kings contro i giovani Jazz, mentre i vecchi Nets si regalano nuovamente un sorriso. I Pacers vincono la prima di tre gare durissime, stanotte nel back-to-back andranno ad Oklahoma City e tra qualche giorno in casa affronteranno gli Heat nel remake della finale di conference.

Downs. Rose in conferenza stampa ha detto che potrebbe esserci per gli eventuali playoffs, i Bulls dopo aver sconfitto Miami perdono contro Detroit, ma per un posto in post-season non dovrebbero esserci problemi visto il livello ad Est. In vetta ad Ovest perdono tutte quante così come Utah che continua nella sua annata da incubo. Seconda L di fila per Minnesota e Memphis.

The Stat. I Timberwolves che, segnano 105 punti di media si fermano a 82 contro Miami col 29% al tiro. Memphis nelle ultime otto gare ha avuto otto diversi migliori realizzatori.

Milestone. Tim Duncan nella notte ha raggiunto quota 24000 punti in carriera.