Paul George: 23 punti e 4 assist nella notte (Photo: Pacers.com/Jeff Clark)

Paul George: 23 punti e 4 assist nella notte (Photo: Pacers.com/Jeff Clark)

Riprende con ben 13 partite, in seguito al break per il Thanksgiving Day, la regular season NBA.

Non fanno più notizia i successi di Indiana Pacers e San Antonio Spurs, mentre è da cardiopalma il finale alla Chesapeake Arena di Oklahoma City, dove Russell Westbrook infila la tripla della vittoria lasciando 0.1 secondi sul cronometro. Nono successo consecutivo per i Miami Heat, che espugnano Toronto; si interrompe a tre, invece, la striscia di sconfitte consecutive degli Atlanta Hawks, vittoriosi sui Dallas Mavericks. Bene anche i Boston Celtics ed i New Orleans Pelicans, sprofondano le due squadre della Grande Mela.

Questi i risultati nel dettaglio:

Milwaukee Bucks @ Charlotte Bobcats 76 – 92
San Antonio Spurs @ Orlando Magic 109 – 91
Miami Heat @ Toronto Raptors 90 – 83
Dallas Mavericks @ Atlanta Hawks 87 – 88
Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics 86 – 103
Los Angeles Lakers @ Detroit Pistons 106 – 102
Brooklyn Nets @ Houston Rockets 95 – 114
Golden State Warriors @ Oklahoma City Thunder 112 – 113 OT
Washington Wizards @ Indiana Pacers 73 – 93
New Orleans Pelicans @Phildelphia 76ers 121 – 105
New York Knicks @ Denver Nuggets 95 – 97
Phoenix Suns @ Utah Jazz 112 – 101
Los Angeles Clippers @ Sacramento Kings 104 – 98 OT

MVP: Russell Westbrook. Scontato, certo, ma inevitabile. La point guard dei Thunder è decisiva nel successo sui Warriors con i suoi 34 punti, corredati da 7 assist. Non solo. Con 9.4 secondi sul cronometro Scott Brooks disegna una rimessa che porta ad un jumper dalla media di Serge Ibaka, sbagliato; sul successivo rimbalzo è lo stesso Westbrook a piazzare il tocco decisivo per il mantenimento del possesso, salvato definitivamente da Sefolosha e recapitato tra le mani dello stesso numero 0. Nell’angolo, oltre la linea da tre, spalle a canestro. Perno, giro, tripla, rete. Vittoria.

LVP: Andray Blatche, Joe Johnson e Paul Pierce. I numeri molto spesso vanno interpretati, oltre che letti, ma il 3/22 combinato dal campo ed il plus-minus di -53 sono dati che poco si prestano ad ulteriori decodificazioni. Salvate il soldato Lopez.

Losing effort: Stephen Curry. L’altra faccia della medaglia della sfida alla Chesapeake Arena è lui: 32 punti, frutto di un più che discreto 13/26 al tiro, 4 triple a segno, 5 assist e un inusuale bottino di 11 rimbalzi. L’ultimo ad arrendersi.

On fire: Al Jefferson (CHA: 23 pts, 12 reb); LeBron James (MIA: 27 pts, 6 reb); Rudy Gay (TOR: 21 pts, 11 reb); Jeff Teague (ATL: 25 pts, 6 ast); Jeff Green (BOS: 31 pts, 5 reb); Wesley Johnson (LAL: 27 pts, 6 reb, 3 blk), Shawne Williams (LAL: 20 pts, 6/11 3pt, 9 reb); Josh Smith (DET: 8 pts, 19 reb, 8 ast); Chandler Parsons (HOU: 21 pts, 6/6 3pt, 6 reb); Harrison Barnes (GSW: 26 pts, 4 ast); Kevin Durant (OKC: 25 pts, 13 reb, 5 ast), Serge Ibaka (OKC: 18 pts, 13 reb, 4 blk); Paul George (IND: 24 pts, 4 ast, 4 stl); Eric Gordon (NOP: 26 pts, 7 ast), Anthony Davis (NOP: 22 pts, 10 reb, 4 blk), Jrue Holiday (NOP: 20 pts, 7 reb, 13 ast); Evan Turner (PHI: 22 pts, 6 reb, 4 ast); Carmelo Anthony (NYK: 27 pts, 7 reb); Ty Lawson (DEN: 22 pts, 8 ast); Jamal Crawford (LAC: 31 pts, 11 ast), Blake Griffin (LAC: 21 pts, 12 reb), DeAndre Jordan (LAC: 10 pts, 15 reb, 9 blk); DeMarcus Cousins (SAC: 25 pts, 9 reb, 6 ast, 3 blk).

Ups: Charlotte Bobcats. Certo, fanno meno notizia dei Miami Heat e dei Los Angeles Clippers, ma le Linci del North Carolina, in quella landa desolata che è la Eastern Conference, sono senza dubbio uno dei pochi, pallidi raggi di sole. Il record è ancora mezzo gradino sotto il .500, ma restano comunque in piena zona playoff, e gli Hawks, terzi nella conference, sono a portata di mano. Honorable mention per gli Houston Rockets, giunti alla quarta W consecutiva.

Downs: Milwaukee Bucks. Impresentabili. 76 punti in 48 minuti, 37 dei quali dallo starting five. E non è la prima volta. Sono ultimi in svariate classifiche di rendimento, e il loro record è pericolosamente vicino a quello degli Utah Jazz, peggior squadra della Lega. Le sconfitte consecutive sono diventate 11.