Otto le sfide totali nella notte in Nba. Il nostro recap parte da Cleveland, dove i Cavaliers infieriscono sulla stagione disastrosa dei Knicks cogliendo una vittoria abbastanza agevole, maturata soprattutto nel terzo periodo. Quello che è indubbiamente il match di cartello tra Heat e Pacers viene vinto dai giallo-blu, che rafforzano così la loro leadership nella east Conference. Vittorie esterne per San Antonio (a Toronto) e Oklahoma (ad Atlanta), che in questo modo restano appaiate al secondo posto dietro alla capolista Portland, distante soltanto una “W”. A Brooklyn un minimo di effetto Deron Williams l’hanno avvertito: per la prima volta in stagione i bianconeri di Jason Kidd conquistano due successi in fila, l’ultimo contro Boston. I Timberwolves sbancano Detroit infliggendo alla franchigia della motor city uno scarto di 27 punti, mentre i Bucks espugnano a sorpresa Chicago, in un match a punteggio bassissimo. Chiude la maratona notturna la W colta da Phoenix nello scontro contro i Lakers allo Staples.

New York Knicks @ Cleveland Cavaliers 94-109
Miami Heat @ Indiana Pacers 84-90
San Antonio Spurs @ Toronto Raptors 116-103
Oklahoma City Thunders @ Atlanta Hawks 101-92
Boston Celtics @ Brooklyn Nets 96-104
Minnesota Timberwolves @ Detroit Pistons 121-94
Milwakee Bucks @ Chicago Bulls 78-74
Phoenix Suns @ Los Angeles Lakers 114-108

Kevin Love (Minnesota Timberwolves) MVP della serata. (AP Photo/Jim Mone)

Kevin Love (Minnesota Timberwolves) MVP della serata. (AP Photo/Jim Mone)

 MVP – Non è una novità, considerando le cifre che sta mettendo su in stagione, ma il premio di miglior giocatore della notte lo assegniamo ancora una volta a Kevin Love, che trionfa in volata nonostante una concorrenza più che agguerrita, guidata da Irving e Durant. K-Love mette a referto, nella paseggiata dei suoi Wolves a Detroit, 26 punti 7 assist e 16 rimbalzi in “soli” 30 minuti. Oltre ai numeri monstre, fa impressione la precisione dell’ala americana: 10-10 dalla lunetta, 4-6 dallla lunga distanza, il tutto condito da un ottimo 19 nella casella del plus/minus.

On Fire – Come già detto, le prestazioni di Irving e Durant sono state impressionanti, seconde solamente a quella di Love. Per il play di Cleveland 37 punti 11 assist e +20 di plus/minus, per la stella di OKC invece 30 punti 5 assist 11 rimbalzi e 2 stoppate, con un solido +19 nel plus/minus.

Segnalazioni varie ed eventuali: positivo Hibbert (24 punti, anche se raccoglie solo 5 rimbalzi), non sorprende il solito Anthony in versione predicatore nel deserto (29 punti e 8 rimbalzi), dà ottimi segnali dopo il suo ritorno Deron Williams (25 punti e 7 assist). Da stropicciarsi gli occhi la prestazione di Henson a Chicago: 25 punti e 14 rimbalzi, con alcuni canestri assolutamente fondamentali (e pirotecnici) nel finale; rispondono per i tori Dunleavy Jr. e Carlos Boozer, che in coppia segnano 47 punti e raccolgono 17 rimbalzi. Last but not least, un plauso a G. Dragic per la performance  da 31 punti e 5 assist sfoggiata allo Staples.

 

Paul-MillsapLosing Effort – Ottima la prova di Paul Millsap nella sconfitta dei suoi Hawks contro i Thunder: doppia doppia molto convincente da 23+12 rimbalzi, cui vanno aggiunti 3 assist e una sola palla persa. È necessario tuttavia sottolineare anche la gara di James a Indiana: 17 punti, non tantissimi, ma anche 6 assist e ben 14 rimbalzi per il prescelto.

Ups – Anche questa non è esattamente una novità, dal momento che Popovich ha fatto di questa interpretazione di pallacanestro il suo credo, ma non si può non rimanere affascinati dai dati che la panchina di San Antonio mette in mostra. Contro Toronto i subentranti degli speroni hanno distrutto il secondo quintetto dei canadesi con un punteggio virtuale di 61-26, senza troppi giri di parole la chiave della sfida.

Kyrie Irving (Foto: nba.com)

Kyrie Irving (Foto: nba.com)

Menzione d’onore per Cleveland: partita con la curiosità di mezza NBA addosso, ha avuto un inizio difficilissimo, ma da quando Irving – da vero leader – si è assunto le piene responsabilità dell’avvio negativo, i Cavaliers sono ripartiti: 4 “W” nelle ultime 5 partite e playoff finalmente in vista.

Downs – Parlare di New York ancora una volta in questo paragrafo sarebbe eccessivo e, ormai, monotono. I problemi dei Knicks sembrano non avere una soluzione, e Woodson ora rischia sul serio. Impossibile, dopo la notte, non citare Chicago, che gioca una partita terribile dal punto di vista offensivo e perde contro la peggiore squadra ad Est, sciupando una buona occasione per allungare sulla nona posizione.

Stat of the night – A Detroit Minnesota vince, anzi domina, con tanti meriti, ma le percentuali al tiro della squadra di casa, un gradino sopra al disastroso, sono un aiuto fondamentale. Al di là del buon 56% nel tiro da 2, i pistoni hanno concluso col 28% da oltre l’arco e col 50% dalla lunetta.