Dwight Howard tra Gerald Henderson e Bismack Biyombo

Orlando Magic @ Charlotte Bobcats 84-100

Il colpo di giornata arriva da Charlotte dove i Bobcats fermano bruscamente la corsa dei Magic e regalano una delle poche vittorie stagionali ai propri tifosi. L’inizio è tutto di targa Orlando che con le sue triple staccano gli avversari portandosi anche ad un confortante + 20. Sul finire di secondo quarto però i padroni di casa accorciano, regalando un terzo periodo all’insegna dell’equilibrio. Il quarto periodo è da incubo per gli uomini di Stan Van Gundy che possono solo guardare i Bobcats, guidati dall’ottimo Henderson, prendere la partita in mano e scappare nel finale. Oltre alla grande prova balistica di Maggette (9/17 dal campo, ma anche 7 rimbalzi)  per i padroni di casa c’è da segnalare un Bismack Biyombo che lotta alla pari con il totem Howard, facendo il carrer high di rimbalzi presi. Orlando paga le scarse percentuali da tre punti dei titolari (6/24 con la maggior parte degli errori nella seconda metà di partita) e le 18 palle perse di squadra (8 per la coppia TurkogluHoward).

Orlando (25W-15L): D. Howard 15, R. Anderson e J. Reddick 14. Reb (41): D. Howard 17. Ast (18): J. Nelson 4.

Charlotte (5W-31L): C. Maggette 29, G. Henderson 16, B. Biyombo e K. Walker 10. Reb (46): B. Biyombo 15. Ast (25): D. J. Augustin e K. Walker 8.

Atlanta Hawks @ Indiana Pacers 101-96

Vittoria importante in ottica playoff degli Hawks che espugnano il campo di una diretta concorrente come Indiana. L’inizio partita è tutto targato Atlanta che con Josh Smith e il sorprendente rookie Ivan Johnson (9 punti e 4 rimbalzi) raggiungono anche il + 16. La partita viene spezzettata dagli innumerevoli fischi del trio arbitrale, il quale alla fine fischierà 51 falli e farà tirare 62 liberi in totale; da tutto ciò sembra beneficiarne Indiana che si riesce a riportare sotto nel punteggio. Il terzo periodo è caratterizzato soprattutto dalla sfida tra numeri 4 con Josh Smith che colpisce con regolarità dalla media e David West (season high per lui) che prova a rispondere colpo su colpo. Nell’ultimo quarto arrivano gli ottimi contributi dalla panchina di George Hill da una parte e soprattutto di Jannero Pargo dall’altra: l’ex New Orleans probabilmente si ricorda i bei tempi in cui giocava in Louisiana e con le sue triple ricaccia indietro i Pacers ogni qual volta questi ultimi provano a rifarsi sotto. Nel finale è Granger a sbagliare la tripla del pareggio e così gli Hawks, nonostante l’assenza di Joe Johnson, possono festeggiare l’importante colpo esterno.

Atlanta (23W-15L): J. Smith 27, J. Pargo 16, Z. Pachulia e M. Williams 12. Reb (45): Z. Pachulia 10. Ast (23): J. Teague 9.

Indiana (23W-14L): D. West 24, D. Granger 19, G. Hill 15. Reb (37): D. Granger e R. Hibbert 8. Ast (13): D. Collison 4.

Paul Pierce, il migliore dei suoi contro i Rockets

Houston Rockets @ Boston Celtics 92-97

L’equilibrio regna sovrano al TD Garden di Boston, dove i padroni di casa hanno bisogno di un tempo supplementare per regolare i Rockets. Nel finale di tempi regolamentari è Dragic a pareggiare i conti mostrando ai tifosi Celtics che serviranno altri cinque minuti per decidere chi uscirà dal campo con la vittoria in mano. L’ overtime porta invece la firma di Paul Pierce, che con sette punti corona il successo dei suoi sui texani. Rondo non riesce a replicare la splendida prova di due sere fa, ma i vecchi Big Three collezionano 64 punti sui 97 finali di squadra, riuscendo a non farsi sovrastare dalla predominanza a rimbalzo degli ospiti (Dalembert e Scola chiudono con 31 totali). Dall’altra parte una Houston dalle rotazioni corte (8 soli uomini a referto) soffre la scarsa vena realizzativa di Martin (1/6 da tre), ma anche il fatto di non essere riuscita a fuggire tra terzo e quarto periodo, quando sembrava che avesse la partita in pugno.

Houston (21W-18L): K. Lowry e L. Scola 18, C. Parsons 12, S. Dalembert, G. Dragic e K. Martin 11. Reb (57): S. Dalembert 17. Ast (18): K. Lowry 7.

Boston (20W-17L): P. Pierce 30, R. Allen 21, K. Garnett 13. Reb (38): K. Garnett 13. Ast (26): R. Rondo 12.

New Jersey Nets @ Miami Heat 78-108

Una sfida che praticamente non comincia mai è quella dell’America Airlines Arena, dove da subito New Jersey capisce che non potrà farcela contro questi Heat che recuperano anche Chris Bosh. Giornata quasi d’allenamento per la squadra di Spoelstra che tira con percentuali irreali (58,8% da tre, 58,4% totale), domina a rimbalzo e si può permettere di far riposare le sue stelle (nessuno gioca oltre i 32 minuti di Chalmers). L’unica nota stonata della serata per i padroni di casa è la caviglia girata di Wade nel finale di secondo periodo che preoccupa lo staff di Miami. I Nets, che hanno perso nuovamente per infortunio Brook Lopez, non potevano prescindere da un’altra serata stellare del suo leader Deron Williams, il quale invece, dopo la partita incredibile giocata contro Charlotte, torna a livelli umani. Sinceramente guardando anche i due roster a confronto gli ospiti hanno poco di cui rammaricarsi e sono consapevoli che non è contro gli Heat (i quali hanno mandato 6 uomini in doppia cifra) che dovrebbero vincere le loro partite.

New Jersey (12W-27L): D. Williams 16, M. Brooks 12, J. Petro 11. Reb (29): J. Petro 8. Ast (14): D. Williams 4.

Miami (29W-9L): L. James 21, C. Bosh 20, N. Cole e D. Wade 13. Reb (43): L. James 9. Ast (30): M. Chalmers 7.

La maschera "sfortunata" con cui ha iniziato la partita Kobe

Los Angeles Lakers @ Detroit Pistons 85-88

Un’altro match che ha bisogno dei cinque minuti in più dell’overtime è quello di scena a Detroit, dove i Pistons riescono a interrompere la striscia dei Lakers. I ribaltamenti di fronte per il comando della partita si sprecano finché non si arriva al finale punto a punto in cui è  Stuckey a regalare il vantaggio ai padroni di  casa con meno di 10 secondi da giocare. Dall’altra parte sarà però il solito Bryant con un arresto e tiro dei suoi a condannare il pubblico del Palace di Auburn Hills ad altri momenti di sofferenze. Il supplementare sembra inizialmente sorridere agli ospiti, ma 6 punti di Stuckey e un canestro a testa per Maxiell e Prince chiudono definitivamente i conti, anche perchè l’ultima preghiera di Artest s’infrange sul ferro. Detroit sfrutta la serata di grazia del già più volte citato Rodney Stuckey, riuscendo ad avere buoni contributi anche dalla panchina; Los Angeles invece ha troppo poco dal supporting cast del trio BryantBynumGasol (appena 13 punti totali per gli altri). Piccola curiosità sulla maschera protettiva di Kobe: ad inizio partita il numero 24 ne prova una di colore nero, diversa da quella che aveva usato nelle tre precedenti (e felici) uscite; dopo diversi errori nel corso del primo tempo ritira fuori scaramanticamente però la maschera vecchia; purtroppo per lui tutto ciò non basta a far vincere i suoi Lakers che a quanto pare in trasferta soffrono più del dovuto.

Los Angeles (23W-15L): A. Bynum 30, K. Bryant 22, P. Gasol 20. Reb (51): A. Bynum 14. Ast (22): K. Bryant 7.

Detroit (13W-26L): R. Stuckey 34, B. Gordon 15, J. Jerebko, J. Maxiell e T. Prince 10. Reb (48): G. Monroe 15. Ast (17): B. Gordon 5.

New York Knicks @ Dallas Mavericks 85-95

Dallas vendica la sconfitta subita qualche settimana fa al Madison, battendo i Knicks di un Jeremy Lin meno ispirato del solito; il prodotto di Harvard irrita soprattutto in fase difensiva dove subisce il season high di Jason Kidd, mentre in attacco risponde ad intermittenza. Chi delude veramente è però Carmelo Anthony (2/12 al tiro per appena 6 punti) che in questi nuovi Knicks sembra faticare davvero molto; è un peccato perché Stoudemire finalmente era riuscito a risvegliarsi da un periodo di letargo che ormai durava da troppo tempo e sfodera una di quelle prestazioni offensive (10/18 dal campo) a cui aveva abituato i tifosi di New York lo scorso anno. Dall’altra parte però Amar’e si trova a dover fronteggiare l’MVP delle ultime Finals in una forma a dir poco smagliante: è infatti Dirk Nowitzki ad indirizzare pesantemente l’incontro dalla parte dei suoi; di fianco a lui mostra un’ottima prova Rodrigue Beaubois, che in appena 19 minuti offre un contributo che solitamente spetta a Jason Terry, il quale vive invece una serata po’ sottotono.

New York (18W-20L): A. Stoudemire 26, J. Lin 14, S. Novak 13. Reb (51): L. Fields 10. Ast (20): J. Lin 7.

Dallas (23W-17L): D. Nowitzki 28, R. Beaubois 18, J. Kidd 15. Reb (46): S. Marion 9. Ast (14): J. Kidd 6.

Ecco la Top 5 della giornata:

httpv://www.youtube.com/watch?v=ljAGt_PCFHs