Boston Celtics @ Indiana Pacers 86-72
Importante vittoria per Boston che si impone sul difficile campo di Indiana e consolida sempre di più il primato nell’Atlantic Division. I Celtics, guidati da un sapiente Rajon Rondo da 4 punti, 7 rimbalzi e 12 assist hanno vinto la partita in difesa concedendo pochissimo ai Pacers, soprattutto nel secondo quarto, chiuso dai padroni di casa con un terribile 3/19 al tiro. All’intervallo i bianco verdi avevano già 10 lunghezze di vantaggio e nella ripresa hanno concesso ben poco agli avversari. Grandissima prova per Greg Stiemsma che uscendo dalla panchina ha collezionato 10 punti, 9 rimbalzi e ben 5 stoppate. Per i Pacers pessima partita di Paul George che ha chiuso con 2 punti con 0/3 da 2 e 0/4 da 3 punti, malissimo anche la panchina che complessivamente ha prodotto solo 14 punti.
Celtics (34W-22L): Pierce 24, Allen 19, Garnett 15. Reb (48): Stiemsma 9. Ast (27): Rondo 12.
Pacers (31W-24L): Granger 20, West 16, Collison 13. Reb (49): Hibbert 17. Ast (11): George 3.

Atlanta Hawks @ Charlotte Bobcats 116-96
Tutto facile per gli Hawks che infliggono ai Bobcats l’undicesima sconfitta consecutiva. I padroni di casa, privi di DJ Augustin, resistono solo nel primo quarto, chiuso 23 a 19 in proprio favore, prima di sprofondare nel secondo parziale, quando concedono 29 punti e ne mettono a referto solo 13. Atlanta, poi chiude la pratica nei primi minuti della ripresa, con un parziale di 12-4 che vale il 62-40. Da quel momento la partita può considerarsi conclusa dato che Charlotte non riesce più ad impensierire gli avversari. Grande prova corale per gli Hawks che mandano in doppia cifra la bellezza di 8 giocatori, dall’altra parte invece non bastano i 22 punti, in uscita dalla panchina, di Corey Higgins, male invece Gerald Henderson che chiude con 3/9 al tiro, con 3 palle perse, per 8 punti.
Hawks (34W-23L): J.Johnson 18, I. Johnson 17, Smith 15. Reb (49): Pachulia 16. Ast (25): Teague 5.
Bobcats (7W-47L): Higgins 22, Mullens 17, Walker 10. Reb (42): Biyombo 5. Ast (18): Walker 6.

Orlando Magic @ Philadelphia 76ers 88-82
Orlando torna alla vittoria, dopo 5 sconfitte consecutive e inguaia Philadelphia, alla terza sconfitta in fila, che ora ha solo 1 partita di vantaggio sui Knicks e 1.5 sui Bucks. Grande prova di Dwight Howard si lascia alle spalle le polemiche degli ultimi giorni e confeziona una prova da 20 punti, 22 rimbalzi e 6 assist.  Oltre a “Superman” a fare la differenza ci pensa Glen Davis che, partito in quintetto al posto di Ryan Anderson, gioca una partita da 23 punti e 12 ribalzi, dall’altra parte i 76ers invece, che in tutto il secondo tempo segnano solo 37 punti, non riescono a mandare in doppia cifra nessuno degli starter ed è questo il motivo per cui la squadra, che nel secondo quarto aveva avuto 10 punti di vantaggio sul 38-28, ha poi perso la partita. Particolarmente negativa la serata di Spencer Hawes che chiude con 7 punti e 6 rimbalzi con 3/11 al tiro.
Magic (33W-23L): Davis 23, Howard 20, Redick 19. Reb (61): Howard 22. Ast (18): Howard 6.
76ers (29W-26L): Young 20, Meeks 16, Williams 15. Reb (49): Band 11. Ast (23): Iguodala 10.

Dallas Mavericks @ Memphis Grizzlies 89-94
Pesantissima vittoria per i Grizzlies che battendo i Mavs mettono una seria ipoteca sul quinto posto ad Ovest e si avvicinano moltissimo ai Clippers attualmente quarti. Dallas invece scivola al settimo posto e si ritrova, di nuovo invischiata nella lotta per gli ultimi posti liberi nella Western Conference. I Mavs si condannano da soli ad una partita di sacrificio a causa di un primo quarto terribile chiuso con 10 punti segnati e 29 concessi con 2/15 al tiro. Nei 3 quarti successivi la squadra di Carlisle è stata brava a riavvicinarsi lentamente fino ad arrivare sul -3 a 21.5” dalla fine, ma a quel punto Zach Randolph, che sta finalmente rientrando in forma, ha chiuso ogni discorso con il 2/2 ai liberi del definitivo 94-89. Tra i protagonisti della serata c’è anche un scintillante Gilbert Arenas che chiude con 14 punti frutto di un ottimo 3/5 dalla lunga distanza, benissimo anche un Rudy Gay al top della condizione che chiude con 25 punti con 9/15 al tiro. Dall’altra parte serata difficile al tiro per Dirk Nowitzki che segna 17 punti, ma tira malissimo (5/16) molto bene invece Brendan Wright , sempre più importante nelle gerarchie di Dallas, che in uscita dalla panchina gioca un’ottima partita chiusa con 16 punti e 6 rimbalzi.
Mavericks (31W-26L): Nowitzki 17, Wright 16, Carter 14. Reb (49): Marion 11. Ast (23): Terry 8.
Grizzlies (32W-23L): Gay 25, Randolph 15, Arenas 14. Reb (48): Randolph 11. Ast (22): Conley 5.

Minnesota Timberwolves @ New Orleans Hornets 90-99
Gli Hornets provano a dare un senso alla loro stagione vincendo la seconda partita consecutiva giocata tra le mura amiche. Le vittime sono i Timberwolves, come noto senza entrambi i playmaker, Rubio e Ridnour. Dove però la squadra di Adelman soffre è, stranamente, nei pressi del canestro: New Orleans difatti colpisce gli ospiti in più occasioni con la propria coppia di lunghi. Smith e Kaman vanno entrambi in doppia-doppia, tirando complessivamente con uno stratosferico 21/26 dal campo. Love e Pekovic non si comportano male dall’altra parte e contribuiscono comunque come sanno fare, ma è probabilmente tutta la squadra a subire sotto canestro, visto anche il –15 a rimbalzo. Monty Williams, già privo di Jack e Okafor, deve affrontare nuovamente i problemi alla schiena di Eric Gordon, il quale è costretto ad uscire dal campo nel primo quarto. Fortunatamente il giocatore torna nel corso del terzo periodo, e New Orleans può gioire per la vittoria portata a casa. Per il “nostro” Marco Belinelli 6 punti 3 rimbalzi e 4 assist in 25 minuti in campo.
Minnesota (25W-32L): K. Love 29, M. Beasley 20, N. Pekovic 11. Reb (33): K. Love 12. Ast (20): J. Barea 7.
New Orleans (15W-41L): J. Smith 26, C. Kaman 21, G. Vasquez 11. Reb (48): C. Kaman e J. Smith 10. Ast (26): G. Vasquez 10.

Portland Trail Blazers @ Milwaukee Bucks 94-116
Le motivazioni sono la principale differenza tra le due squadre affrontatesi stanotte al Bradley Center. La voglia di approdare ai playoff fa produrre ai Bucks un quarto periodo stratosferico da 30-11, dopo che per i tre quarti precedenti la squadra aveva sonnecchiato, andando sotto anche di 11 punti. Protagonista assoluto dell’ultima frazione è Brandon Jennings che realizza 12 dei suoi 21 punti nel quarto decisivo. Precedentemente erano stati soprattutto Udrih e Ilyasova a tenere in partita i Bucks, ma da non sottovalutare sono anche le prove offerte da Sanders (14 punti e 7 rimbalzi) ed un Monta Ellis (17 punti e 7 assist) magari meno decisivo di altre volte in fase realizzativa, ma comunque fondamentale. Portland dall’altra parte s’è completamente sciolta nel quarto periodo, faticando a trovare alternative al solito Aldridge. Per i Blazers il traghettamento verso la conclusione di questa stagione è sempre più avaro di soddisfazioni.
Portland (27W-30L): L. Aldridge 21, W. Matthews 14, L. Babbit 12. Reb (33): J. Przybilla 10. Ast (20): R. Felton 10.
Milwaukee (28W-28L): B. Jennings e B. Udrih 21, E. Ilyasova 20. Reb (49): E. Ilyasova 12. Ast (31): M. Ellis 7.

Los Angeles Lakers @ Phoenix Suns 105-125
Seconda sconfitta consecutiva per i Lakers che sono costretti a fare a meno di Kobe Bryant, che salta una partita per la prima volta dal 2010. Per forza di cose l’attacco di Los Angeles viene preso ancora più in mano dalle sue torri Gasol e Bynum: insieme la coppia di lunghi collezionerà 53 punti e 31 rimbalzi, ma ciò non basterà assolutamente ad espugnare l’US Airways Center. Phoenix manda in doppia cifra 7 giocatori sui 10 schierati in campo e soprattutto detta i ritmi del match, riuscendo ad abbattere la difesa e il gioco a metà campo di Mike Brown. Michael Redd sembra essere tornato quello dei tempi migliori e sforna un secondo quarto da 17 punti. Il vero killer di L.A. è però l’ex Shannon Brown, che segnando 20 punti nel secondo tempo diventa il protagonista dell’allungo decisivo dei Suns. I Lakers riescono a trovare un World Peace stranamente ispirato in fase realizzativi (8/10 dal campo), ma con una panchina che produce appena 10 punti totali non può pensare di portare a casa un match senza la sua stella principale.
Los Angeles (35W-22L): P. Gasol 30, A. Bynum 23, M. World Peace 19. Reb (54): A. Bynum 18. Ast (22): R. Sessions 9.
Phoenix (29W-27L): S. Brown 24, M. Redd 23, M. Gortat 14. Reb (36): M. Gortat 9. Ast (26): S. Nash 11.

Sacramento Kings @ Los Angeles Clippers 94-109
Se c’è una parte di Los Angeles che può ridere è sicuramente quella dei Clippers, che dopo la sconfitta nel derby ha approfittato del doppio confronto con Sacramento in calendario per portarsi a mezza partita dai cugini ed insidiare nuovamente un titolo divisionale che all’indomani del derby sembrava ormai deciso. Nel match tra le due californiane si accende lo scontro tra due dei lunghi più talentuosi presenti nella lega: Griffin domina in fase realizzativa mettendo a referto un 12/15 dal campo da paura, mentre Cousins cattura quasi la metà dei rimbalzi di squadra. A mettere a  ferro e fuoco la difesa dei Kings è però anche Randy Foye, che cavalca il suo ottimo momento di forma segnando 7 triple su 9 tentativi. A dirigere il tutto il solito Paul che a 15 assist ha potuto aggiungere anche 7 palle recuperate. Da segnalare la prova di Eric Bledsoe dalla panchina, vicino alla doppia-doppia con 8 punti e 9 assist. Sacramento manda 6 uomini in doppia cifra, con Isaiah Thomas che chiude a quota 9, ma fatica a trovare qualcuno di continuo nel corso di tutto il match, ed è quindi costretta a subire la seconda sconfitta consecutiva contro i Clippers.
Sacramento (19W-37L): D. Cousins 15, T. Evans e T. Outlaw 14. Reb (42): D. Cousins 20. Ast (20): T. Williams 9.
Los Angeles (34W-22L): B. Griffin 27, R. Foye 25, C. Paul 19. Reb (44): B. Griffin 14. Ast (34): C. Paul 15.

Denver Nuggets @ Golden State Warriors 97-112
In un incontro contrassegnato soprattutto dalle assenze pesanti (Chandler, Fernandez, Gallinari e Mozgov da una parte, Curry e Bogut dall’altra) che da un po’ di tempo a questa parte affliggono le due formazioni, la differenza è stata fatta dalla voglia di mettersi in mostra dei ragazzi di Golden State. Klay Thompson oramai è una certezza per questi Warriors (ancor di più dall’addio di Monta Ellis) e fra i migliori rookie della stagione è destinato a finirci. Un altro giovane voglioso di mostrare quanto valga è Jeremy Tyler autore di 10 punti e 8 rimbalzi non sfigurando per niente come centro titolare della squadra. Marc Jackson manda quindi quasi 8 giocatori in doppia cifra (McGuire si ferma a 9) e intravede un buon futuro per questa squadra, quando (quasi certamente il prossimo anno) potrà riabbracciare la sua coppia di stelle, attualmente fuori. Denver non riesce d’altra parte a rimpiangere neanche un’occasione sprecata, visto che la partita non ce l’ha avuta in mano praticamente mai. Con la vittoria contemporanea di Phoenix i giochi per i playoff restano completamente aperti, e c’è l’impressione che la squadra di Karl dovrà giocarseli fino all’ultima giornata (sperando nel frattempo di recuperare i suoi infortunati).
Denver (30W-26L): T. Lawson 21, A. Harrington 19, A. Afflalo 16. Reb (35): J. McGee e A. Miller 6. Ast (22): T. Lawson 6.
Golden State (22W-33L): B. Rush 20, D. Lee 17, K. Thompson 15. Reb (41): D. Lee 9. Ast (25): C. Jenkins 8.

La Top Ten della giornata:

httpv://www.youtube.com/watch?v=VnQrFZbR-aQ

 

Edoardo Lavezzari ed Eugenio Simoni