Serge Ibaka ha fatto da degna spalla a Kevin Durant (fonte: Layne Murdoch/NBAE/Getty Images)

Serge Ibaka ha fatto da degna spalla a Kevin Durant (fonte: Layne Murdoch/NBAE/Getty Images)

Brooklyn cade nuovamente (3-10 il record) in casa per mano di Detroit che ribalta il punteggio con un terzo quarto da 34-15 e, trascinata dal season high di Stuckey (27 in totale, 17 nel solo ultimo quarto), controlla i tentativi di rimonta dei Nets. Ancora un DNP per Gigi Datome. Chris Paul torna a macinare doppie doppie (16 punti e 17 assist) ed i Los Angeles Clippers battono agevolmente gli sfortunati Chicago Bulls orfani di Derrick Rose. Continuano a stupire i Phoenix Suns che, trascinati dalla doppia doppia (23 punti e 13 assist) di Goran Dragic, dominano ad Orlando prima della rimonta finale dei Magic. Sono proprio del play sloveno i punti del nuovo allungo definitivo ospite. Ad Oklahoma City bastano tre quarti per demolire i derelitti Utah Jazz (toccato anche il +37) nonostante l’assenza di Russell Westbrook. Ci pensa il solito Durant (19 punti), ben supportato dalla doppia doppia di Serge Ibaka (17 punti e 11 rimbalzi), salito di livello offensivamente nelle ultime gare. Nell’ultima partita della notte, dopo aver sostituito il parquet i Los Angeles Lakers hanno avuto la meglio, nel derby californiano, su Sacramento. Ancora Xavier Henry sugli scudi (21 punti, di cui 12 nell’ultimo quarto) mentre sotto canestro la coppia Gasol-Hill domina con una doppia doppia a testa (30 punti e 23 rimbalzi combinati). Per i Kings si salvano Greivis Vasquez (20 punti e 7 assist) e DeMarcus Cousins, che si avvicina alla tripla doppia (17 punti, 8 rimbalzi e 7 assist). Questi tutti i risultati:

Detroit Pistons @ Brooklyn Nets 109-97
Chicago Bulls @ Los Angeles Clippers 82-121
Phoenix Suns @ Orlando Magic 104-96
Utah Jazz @ Oklahoma City Thunder 73-95
Sacramento Kings @ Los Angeles Lakers 86-100

MVP: altri giocatori hanno avuto nel complesso numeri  migliori, ma Chris Paul ha guidato alla vittoria i suoi Clippers con una leadership indiscussa distribuendo assist (17) e condendo il tutto con 16 punti in soli 27 minuti.

LVP: l’inizio problematico di Brooklyn passa attraverso i vari problemi di salute di molte delle stelle a disposizione di Jason Kidd, ma anche per prestazioni deludenti come quella di Kevin Garnett che nella notte conclude la gara con solo 4 punti tirando 2/9 (i 9 rimbalzi servono solo da “consolazione”).

On Fire: Rodney Stuckey (DET) 27p con 10/16 al tiro, Greg Monroe (DET) 18p e 11r, Luol Deng (CHI) 22p, Nicola Vucevic (ORL) 20p e 10r, Andrew Nicholson (ORL) 19p, Goran Dragic (PHX) 23p e 13a, Gerald Green (PHX) 20p, Kevin Durant (OKC) 19p, Serge Ibaka (OKC) 17p e 11r, Greivis Vasquez (SAC) 20p e 7a, DeMarcus Cousins (SAC) 17p, 8r e 7a, Xavier Henry (LAK) 21p, Pau Gasol (LAK) 20p e 10r, Jordan Hill (LAK) 10p e 13r.

Losing Effort: non si può dire che Joe Johnson non ce l’abbia messa tutta per far invertire la tendenza a questi Brooklyn Nets, ma neanche i suoi 34 punti con uno stratosferico 8/10 dalla lunga distanza (12/18 il totale al tiro) sono bastati per battere in casa i Detroit Pistons.

The Unespected: a Phoenix era abituato a bottini consistenti, ma ai Clippers, con così tante bocche da fuoco, è più “strano” vedere come miglior marcatore della formazione Jared Dudley. Contro gli spaesati Bulls l’ala chiude con 21 punti frutto di un 8/10 dal campo, incluso un quasi perfetto 4/5 da 3.

Greg Monroe è passato sopra ai Nets (fonte: Bruce Bennett/Getty Images)

Greg Monroe è passato sopra ai Nets (fonte: Bruce Bennett/Getty Images)

Ups: test poco attendibili, viste le condizioni degli avversari, per le due losangeline ed i Thunder. Prosegue invece il sorprendente campionato di Phoenix che espugna d’autorità il parquet di Orlando.

Downs: Chicago, senza Rose, vede drasticamente ridimensionati i propri obbiettivi. Utah sta ricostruendo e punta al draft. Per Brooklyn invece le scuse sono meno plausibili. Gli infortuni ed una chimica da costruire, infatti, cozzano prepotentemente con il talento messo insieme nella Grande Mela.

Stat of the night: Phoenix vince ad Orlando mettendo a segno 1 solo tiro libero (su 3 tentati). È la prima volta dal 1977 (gli Utah Jazz contro gli Houston Rockets fecero 1/5) che una squadra vince mettendo a segno così pochi punti dalla linea della carità.

Career-high per il secondo anno Perry Jones III che nella facile vittoria di Oklahoma City firma 13 punti. Rimanendo nella partita, per Utah nessun giocatore del quintetto chiude in doppia cifra. I migliori marcatori sono Kanter e Gobert a quota 10 punti dalla panchina.

Milestone: Il +39 dei Clippers contro Chicago rappresenta la più larga vittoria della franchigia californiana nella sua storia.


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