Old faces, new places. Anche durante l’estate 2014, la free-agency ha regalato tante emozioni per i trasferimenti di alcuni giocatori NBA che hanno scombussolato gli equilibri del campionato più spettacolare del globo. Da New York a Milwaukee, da Los Angeles a Cleveland ci sono stati parecchi movimenti di mercato interessanti, per cui DailyBasket vi propone la Top 10 degli affari estivi conclusi nella NBA. Partendo, ovviamente, dal numero 10…

10) Il ritorno di Trevor Ariza a Houston

Dopo la partenza di Parsons, i Rockets hanno trovato nell’ex Wizards il sostituto ideale nel ruolo di ala piccola. Reduce dalla seconda miglior stagione in carriera, dopo quella del 2009-10 sempre con Houston, è riuscito ad ottenere un quadriennale da 32 milioni di dollari complessivi. Il 29enne già all’11esima annata NBA, campione con i Lakers nel 2008-09, l’anno passato ha prodotto 14,4 punti, 6,2 rimbalzi e 2,5 assist, col career-high di 40 contro i 76ers. Con il neo arrivo Papanikolaou, i Rockets avranno a disposizione due ali piccole atletiche, specialiste nella fase difensiva, con Ariza in grado di garantire anche triple importanti per l’equilibrio dell’attacco. Riuscirà a confermare la scorsa stagione e rimpiazzare adeguatamente Parsons?

9) Il ritorno di Tyson Chandler a Dallas

Vero, è stato limitato dall’infortunio alla gamba all’inizio della scorsa stagione ma, nonostante le trentadue primavere sulle spalle, Chandler resta uno dei giocatori difensivamente più determinanti dell’intera lega. Dopo il titolo con Dallas nel 2011, ha trascorso tre stagioni a New York con cui ha mancato i grandi traguardi. Nell’inizio dell’era-Jackson, i Knicks hanno deciso di sacrificarlo per ottenere giocatori più adatti al nuovo sistema. Il suo ritorno in Texas è stato molto apprezzato da coach Carlisle: “Avremo una squadra sicuramente migliore dal punto di vista difensivo”. Riuscirà Chandler a rimanere sano e garantire il contributo sperato dalla franchigia di Cuban nell’ultimo anno di contratto?

8) Luol Deng a Miami

Impossibile rimpiazzare uno come LeBron James, ma Luol Deng non è certo uno sprovveduto, tutt’altro. E poco importa che sia reduce da una stagione non indimenticabile, ma comunque da 16 punti, 5,7 rimbalzi e 2,9 assist. Dopo essere stato scambiato da Chicago a Cleveland, il sudanese naturalizzato britannico ha deciso di non stabilirsi in Ohio, dove non ha trovato la migliore collocazione, ed è diventato free agent. Così una volta che LeBron è tornato ai Cavs, nell’effetto-domino che si è generato, Miami – con un biennale da 20 milioni complessivi – ha puntato su di lui, sapendo di poter trovare un contributo importante nelle due metà campo. Riusciranno gli Heat di Deng, Bosh e Wade a spaventare le più quotate Chicago e Cleveland ad est?

7) Paul Pierce va a Washington

Mentre Gasol è andato a Chicago, Washington si è mossa con un acquisto molto simile: Paul Pierce, giocatore di grande esperienza con un titolo NBA vinto da protagonista. “The Truth” è reduce dalla peggior stagione della sua carriera anche se dovuto ad un difficile adattamento e ridotto minutaggio in un contesto non semplice. Ma può ancora essere utile e dare un contributo importante, affiancando uno dei backcourt più forti dell’intera lega, ovvero quello composto da Wall e Beal. Inoltre il nativo di Oakland potrà migliorare dal punto di vista mentale le due giovani stelle dei Wiz che quest’anno saranno probabilmente la terza forza ad Est. Dopo aver firmato un biennale da 11 milioni complessivi, riuscirà PP34 a guidare i Wizards lungo questa lunga e tortuosa stagione NBA?

6) Chicago firma Pau Gasol

Dopo sei stagioni e due titoli NBA ai Lakers, lo spagnolo ha lasciato la California per accasarsi ai Chicago Bulls. La squadra dell’Illinois pensa in grande quest’anno avendo un roster di primissimo di livello e soprattutto un’idea di gioco ben chiara e sviluppata dal coach Thibodeau nelle ultime quattro stagioni. Gasol, reduce da una stagione da 17,4 punti, 9,7 rimbalzi, ha firmato un triennale da 22 milioni di dollari complessivi e ha manifestato la propria soddisfazione all’idea di giocare in un roster competitivo e con possibilità di vittoria. Con una squadra forte e rotazioni ampie, riusciranno i Bulls a strappare ai Cavaliers il ruolo di favorita della Eastern Conference?

5) Lo scambio dell’estate: Andrew Wiggins a Minneapolis

Estate strana per una prima scelta di un draft NBA svoltosi tre mesi fa, non trovate? Scelto dai Cavaliers a fine giugno, due mesi dopo si è ritrovato coinvolto come una pedina nello scambio più importante dell’estate, quello che ha portato Love a Cleveland. I Wolves con questo scambio hanno sicuramente trovato in Wiggins un giocatore atletico e soprattutto con ampio potenziale. Il canadese sarà anche aiutato dal fatto che Minnesota non è sulla carta una squadra da playoffs e dunque avrà spazio per crescere ed anche sbagliare nel suo anno da matricola. Certo, forse il classe 95’ è ancora acerbo per competere nei campi NBA ad alti livelli ma dopo il processo di ambientamento riuscirà sicuramente a dire la sua nella lega. Riuscirà a ritagliarsi un ruolo da protagonista a Minneapolis e a vincere il premio di Rookie Of The Year?

4) Chandler Parsons firma con i Dallas Mavericks

Nel segno del numero 388. 388 sono I chilometri di distanza fra Houston e Dallas, l’88 è l’anno di nascita dell’ala ex Florida Gators mentre la 38 è la scelta usata dai Rockets nel Draft 2011 per prenderlo in squadra. Non sono però solo questi numeri ad aver convinto i Mavericks a puntare su di lui, anzi. Parsons ha chiuso l’ultima stagione con ottime medie (16.6 punti, 5.5 rimbalzi, 4 assist ed il 47% dal campo) e grazie alle sue prestazioni ha portato i Rockets fino al primo turno dei playoffs. Il venticinquenne di Casselberry però non si è integrato fino in fondo con le due stelle, Harden e Howard, e non appena ha avuto la possibilità di lasciare il team ha accettato un triennale da 46 milioni di dollari complessivi offerto dai Mavs. Il team di Cuban lo ha attratto non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista sportivo poiché i Mavericks vogliono tornare ad essere un’autentica contender ad ovest. Riuscirà Parsons a ritagliarsi un ruolo importante ed a trovare il feeling con le stelle della squadra a Dallas?

3) Lance Stephenson si accasa a Charlotte

“Started from the bottom” non è solo una famosa canzone di Drake ma anche una frase riassuntiva della carriera di Lance Stephenson. Il viaggio di Born Ready è partito dall’High School di Lincoln passando per il college di Cincinnati arrivando in NBA nel 2010, scelto dai Pacers al numero 50. Esploso, dopo due stagioni difficili, nel 2013 con prestazioni altisonanti soprattutto nei playoffs, il 2013-14 è stata la stagione della consacrazione (13.8 punti, 7.2 rimbalzi, 4.6 assist e leader nelle triple-doppie) con numeri che hanno consolidato le sue qualità, ma non dissolto i dubbi caratteriali. Tanto è vero che gli ultimi eventi in casa Pacers lo hanno convinto a cambiare squadra, trovata negli Hornets grazie ad triennale da 27 milioni di dollari. Grazie a questo innesto, al fianco di Walker e Jefferson, Charlotte può considerarsi una realtà costante da playoffs ad est. Come si comporterà Lance dentro e fuori dal campo? Trascinerà gli Hornets verso una possibile semifinale di conference?

2) Lo scambio dell’estate: Kevin Love a Cleveland

Il protagonista dello scambio dell’estate è senza dubbio Kevin Love. L’ala grande, uscita dall’università di UCLA, ha giocato un’annata incredibile (26.1 punti, 12.5 rimbalzi, 4.4 assist con il 45% dal campo) ed avrà a Cleveland l’occasione di partecipare ai playoffs NBA per la prima volta in carriera sfatando un tabù che dura ormai da sei stagioni. Essendo uno scambio rimarrà attivo l’attuale contratto ovvero un anno a 15 milioni di dollari con l’opzione per giocatore da 16 milioni di dollari per la stagione 2015-2016. La squadra che verrà allenata da David Blatt avrà, al fianco delle tre stelle designate, un mix di giocatori esperti che hanno esperienza di Finali NBA – come Mike Miller e Shawn Marion – con giovani che garantiranno punti ed atletismo come Waiters e Thompson. Riusciranno i Cavs a vincere il loro primo anello della loro storia?

1) Il colpo dell’estate: LeBron James

13 Maggio 2010, Gara 6 delle Semifinali della Eastern Conference: in quel giorno, al TD Garden di Boston, LeBron James giocò la sua ultima partita da giocatore dei Cleveland Cavaliers. Sembrava la fine di un ciclo e l’inizio di un periodo di digiuno ma dopo quattro stagioni King James tornerà a calcare il parquet della Quicken Loans Arena da giocatore dei Cavs. Dopo un’estate di riflessione, James ha deciso di ritornare a casa sua, in quell’Ohio che gli ha regalato soddisfazioni ma anche amarezze dal punto di vista sportivo. Sicuramente è un uomo cambiato rispetto a quel 2010: è un uomo vincente, maturo, sicuro. Con la società ha deciso di firmare un biennale da 40 milioni complessivi e durante queste due stagioni, l’obiettivo è solo uno: vincere. Dopo un’altra stagione stellare da 27.1 punti, 6.9 rimbalzi e 6.3 rimbalzi, cercherà di confermarsi e rivincere un altro titolo di MVP della Lega: sarebbe il quinto premio. Centrerà il suo obiettivo personale e quello, ancora più ambizioso, di squadra?