Il Kohl Center ospitava mercoledì sera un match atteso con molta curiosità, considerando che le due contendenti sono rispettivamente la seconda (Wisconsin) e la quarta (Duke) dell’attuale ranking stilato da Associated Press. Secondo le aspettative è stato un match aperto, combattuto, con le due compagini quasi sempre a contatto, e risolto da uno strappo dei Blue Devils a nove minuti dalla fine che i padroni di casa non sono più stati capaci di ricucire.

Justice Winsolw (courtesy of AP Photo/Andy Manis)

Justice Winsolw (courtesy of AP Photo/Andy Manis)

L’inizio vede un sostanziale equilibrio, anche se sono sempre gli uomini di coach Krzyzewski a condurre nel punteggio, e il primo vantaggio serio se lo prendono dopo quasi dieci minuti con una schiacciata di Marshall Plumlee su assist di Winslow, dopo la recuperata da terra di Matt Jones. Siamo comunque sul 16 – 12, ma l’azione, in puro stile Duke, conferma le intenzioni belligeranti degli ospiti, che non sono venuti evidentemente per lasciare ai Bagders l’ottava vittoria consecutiva. Traevon Jackson però non ci sta, e tra tiri liberi, layup e rimbalzi fa sì che gli avversari non trovino mai una potenziale prima fuga decisiva. I jumper di Amile Jefferson tengono però sempre i Blue Devils davanti, fino a quando i due sottomani di Dukan e Brown non impattano il punteggio sul 26 pari. Coach K chiama immediatamente un minuto di sospensione e restituisce ai suoi la carica necessaria per chiudere bene il primo tempo. Chi recepisce al volo il messaggio è Tyus Jones: prima fornisce l’assist per la tripla di Cook, poi ne mette lui stesso due di fila. Wisconsin comunque non sta a guardare e segna per tre possessi consecutivi, ma sono tutti canestri da dentro l’arco, e dunque Duke va all’intervallo avanti di tre lunghezze sul 35 – 32.

La seconda frazione si apre nel segno dei Bagders: Kaminsky infila un jumper, Dakker e Gasser una bomba ciascuno e un men che non si dica i padroni di casa sono sul 40 – 40 (dall’altra parte tre liberi di Jones e un layup di Okafor avevano nel frattempo smosso il punteggio). La situazione di equilibrio permane per i successivi cinque minuti, poi

Tyus Jones (courtesy of Andy Manis, ASSOCIATED PRESS - AP)

Tyus Jones (courtesy of Andy Manis, ASSOCIATED PRESS – AP)

Jones e Sulaimon ritrovano la verve del primo tempo, prendono per mano i compagni e ristabiliscono un vantaggio di due possessi a Duke. Ancora una volta sono Kaminsky e Jackson a permettere a Wisconsin di restare in scia, ma ormai gli ospiti sono on fire: si accendono Winslow, Cook e soprattutto Okafor, che si dimostra un fattore tanto in attacco (sette punti in tre minuti) quanto in difesa con i rimbalzi. È proprio un suo libero a siglare il 63 – 55 che suona già una sorta di condanna per i padroni di casa, che reagiscono ancora una volta con Jackson ma che patiscono troppo le sortite offensive degli avversari, e verso la fine buttano via la possibilità del pareggio per colpa di due sanguinose palle persa. Jones e Winslow dal canto loro martellano da dentro l’area, Cook e Sulaimon sono chirurgici ai liberi e a quaranta secondi dalla fine il vantaggio ospite è un rassicurante più +7. Il viaggio il lunetta finale di Jones e quello di Cook scrivono l’epilogo dell’incontro, che termina 80 – 70.

Nel complesso Duke merita la vittoria per la determinazione con cui l’ha cercata e perché comunque è sempre stata avanti nel punteggio. Questo è un primo messaggio che coach K manda a tutti gli avversari che hanno ambizioni di titolo: i Blue Devils sanno come farsi trovare pronti nei momenti che contano, e hanno gli uomini per farlo. Il primo banco di prova importante delle due matricole Jones e Okafor l’ha sottolineato in modo evidente.