I fatti sono noti. Lo scorso 30 Luglio è stata battezzata la AAC (American Athletic Conference), che già alla fine di questa stagione subirà un pesante lifting, con la partenza di 2 delle prime 3 della classe e con l’arrivo di nuovi atenei, privi però dello stesso blasone e importanza sportiva delle 2 partenti. Ecco che giunti alla porta della nuova, e prima, stagione di questa neonata Conference, è possibile tracciarne solo in parte le dinamiche di forza e allo stesso modo, prevedere cosa possa succedere in stagione.

Nel farlo, si possono considerare tasso di talento, profondità del roster, bravura del coach, il programma cestistico nel suo complesso. Con questi parametri in primis è facile assegnare le prime 4 posizioni del ranking. Più complesso è tracciare gli equilibri da metà classifica fino all’ultima squadra del gruppo. In particolare ci sono due squadre, Southern Methodist e UCF, che non ci sembrano pronte nell’immediato a competere nella Conference, ma che riteniamo nel medio e lungo periodo della stagione e nella prossima in particolare, capaci di scalare il ranking a svantaggio di Rutgers per esempio e di altre squadre che arriveranno nella AAC. L’augurio comunque è che la pallacanestro vinca alla fine, sugli interessi – pur legittimi – che hanno portato alla nascita di questa Conference.

 Power Ranking (tra parentesi Offense Effic. E Defense Effic. del 2012 nelle rispettive Conference)

Coach Pitino

Coach Pitino

1)Louisville Cardinals (105.9-87.7)

Come si possono valutare i campioni in carica? Probabilmente con un’esagerazione di lodi. Seduto su quella panca hanno una vera leggenda ancora prima di avere un coach. Hanno un roster d’elite. Hanno in Chris Jones un giocatore fantastico e in Montrezl Harrell, un talento in rampa di lancio. Chane Behanon, Wayne Blackshear e Kevin Ware, sono altri tre giocatori a dir poco decisivi. Russ Smith è quella variabile che sistema tatticamente tutta l’equazione. Non comprendiamo come lo si possa sottovalutare, nei ranking di questo periodo. Hanno un roster competitivo per ogni Conference. Hanno un programma solido in cui si insegna a vincere ancor prima di entrare a scuola. Hanno perso Gorgui Dieng e Peyton Siva, ma hanno tutto per non sentirne la mancanza. Difficile pensare che coach Pitino non faccia rendere al massimo quel roster. Il prossimo anno se ne vanno, ma intanto in questa stagione sono insidiabili solo dai Memphis Tigers.

Giocatore chiave: Russ Smith.

Giocatore rivelazione: Montrezl Harrell.

Fattore chiave: Un intero e pesante mazzo è nelle mani esperte e sicure di Coach Pitino.

2)Memphis Tigers (109.1-90.6)

La maggior e con molta probabilità, unica minaccia dei Cardinals, è rappresentata dai Tigers, paracadutati in una Conference che potrebbe diventare loro dopo la partenza di Louisville. La squadra è profonda e ricca di talento. Michael Dixon è in arrivo da Missouri e completa un roster fondato sull’esperienza delle guardie senior tra cui Chris Crawford, Joe Jackson, Geron Johnson. Molti i freshmen e cosi coach Josh Pastner, si ritrova per le mani una squadra con molti equilibri da scoprire. Il roster, il talento e l’abitudine a vincere, non possono che far prevedere per Memphis una stagione da protagonista. A patto che vengano eliminate le palle perse: nella scorsa stagione per turnover % in attacco, era 223esima nella nazione contro squadre di Division 1 con valore 20.8.

Giocatore chiave: Michael Dixon Jr.

Giocatore rivelazione: /

Fattore chiave: L’apporto dei freshmen molto presto, il talento comunque c’é.

Criticità nella scorsa stagione: Detto delle palle perse in attacco, anche il valore FT% in attacco è stato pessimo comparandolo ai valori delle altre squadre di Division 1.

Coach Ollie

Coach Ollie

3)Connecticut Huskies (102.4-100.6)

Se Memphis è molto profonda e ricca di talento, poco sotto davvero, mettiamo gli Huskies terza forza della Conference e vicini ai rivali. Hanno in Ryan Boatright e Shabazz Napier, due guardie senior letali in attacco e davvero imprevedibili. Complessivamente il roster è di talento anche se non con cosi tante soluzioni tattiche come ha Memphis. In pratica però i giocatori importanti della scorsa stagione sono di ritorno e coach Ollie ha una squadra pronta in mano. Il problema principe per il coach da risolvere è la mancanza di almeno un cagnaccio che prenda i rimbalzi in difesa: nella scorsa stagione, 319esimi nella nazione contro squadre di Division 1 per rimbalzi catturati sotto i propri tabelloni. Questa tendenza è cominciata nel 2010.

Giocatore chiave: Shabazz Napier.

Giocatore rivelazione: /

Fattore chiave: Come detto i rimbalzi in difesa.

Criticità nella scorsa stagione: Detto dei rimbalzi, gli Huskies hanno registrato ( e negli ultimi anni, costantemente), un basso valore di Turnover % degli avversari in difesa.

4)Cincinnati Bearcats (96.8-97.5)

I Bearcats approcciano la nuova stagione, una spanna sotto le prime tre della classe. Hanno nella guardia senior Shawn Kilpatrick, il miglior talento e miglior realizzatore del gruppo. I problemi sorgono dietro di lui. Il giocatore più promettente del gruppo è la power forward freshman Jermaine Lawrence. Seguitene i progressi!. Tra gli altri, la small forward Jermaine Sanders, possiede ottime qualità. Usando un paragone ciclistico, ci sono discreti gregari, ma nessun velocista principe che possa tirare la volata oltre a Kilpatrick. Dietro invece Cincinnati possiede un pattuglia di buoni lunghi, tra cui citiamo Shaquille Thomas, Justin Jackson e David Niarsuk. Quest’ultimo e Cheikh Mbodj sono due mastini da piazzare sotto i propri tabelloni. Entrambi ottimi stoppatori. Difensivamente lo scorso anno, Cincinnati nella Big East è stata la miglior squadra sotto il proprio tabellone a rimbalzo. E anche quest’anno riteniamo si confermerà molto ostica da affrontare per il pacchetto dei lunghi che possiedono. Torneo Ncaa acciuffabile per i capelli.

Giocatore chiave: Shawn Kilpatrick

Giocatore rivelazione: Jermane Lawrence.

Fattore chiave: Trovare almeno un secondo realizzatore del livello di Kilpatrick.

5)Temple Owls (108.2-102.6)

Rispetto all’interessante squadra dello scorso anno, gli Owls si ritrovano orfani di Kaliff Wyatt in primis, il loro miglior talento. E si ritrovano molto più giovani e con un gruppo da assemblare. Anthony Lee sarà probabilmente il giocatore chiave per coach Dunphy. La squadra complessivamente ha del talento, pur avendolo recuperato nel sottobosco dei giocatori disponibili. In questa stagione solo due giocatori reclutati. Ma il roster non è affatto profondo e Temple appare attrezzata per competere con Houston per la piazza di metà classifica. Salvo sorprese, biglietto per il Nit pronto in bacheca.

Giocatore chiave: Anthony Lee.

Giocatore rivelazione: Josh Brown, freshman, shooting guard.

Fattore chiave: La salute del roster.

6)Houston Cougars (108-107.6)

I Cougars sono una di quelle squadre che stimolano il nostro interesse. Rispetto alla scorsa stagione hanno cambiato molto, ma allo stesso tempo hanno degli intriganti giocatori in arrivo da altri college. Il più interessante è la guardia L.J.Rose, da Baylor, che a nostro avviso sarà titolare fin da subito. Il resto della pattuglia comprende fondamentalmente giocatore esperti come Danuel House, Brandon Morris, J.J.Richardson. Quello che manca sono due tiratori almeno affidabili da fuori. Il roster comprende un giusto mix di Seniors e Sophomores. Lo scorso anno nella Conference USA i Cougars, sono stati una delle peggiori squadre difensivamente, tranne nel tiro da tre avversario, contro il quale difendevano davvero. È su questo piano che i Cougars decideranno la stagione contro le prime quattro corazzate del lotto. Offensivamente, sono molto interessanti. Non hanno un roster di grande talento, ma possono diventare un brutto cliente. Possibile sorpresa della stagione.

Giocatore chiave: L.J Rose.

Giocatore rivelazione: Jaaron Simmons, freshman

Fattore chiave: La solidità difensiva.

7)Rutgers Scarlet Knights (96.1-106.2)

A Rutgers coach Eddie Jordan guida un gruppo di una certa esperienza. Sono solo due i nuovi arrivi in questa stagione: Junior Etou e Stephen Zurich. La partenza di coach Mike Rice deve essere dimenticata in fretta. Nel gruppo vanno evidenziati i nomi di Myles Mack e Kadeem Jack. Il primo è un solido realizzatore. I Scarlet Knights sono complessivamente un buon gruppo e già pronto. Risulta più delicato interpretare i margini di miglioramento del programma complessivamente.

Giocatore chiave: Myles Mack

Giocatore rivelazione: Kadeem Jack.

Fattore chiave: I miglioramenti nel medio periodo.

Criticità nella scorsa stagione: Ultimi nella Big East per 2P% in attacco.

Coach Larry Brown

Coach Larry Brown

8)Southern Methodist Mustangs (100.5-102.2)

A Southern Methodist è arrivato Natale prima del tempo. La presa di Keith Frazier rappresenta una gemma in grado di oscurare tutti gli altri giocatori del gruppo. Se poi hai un certo Larry Brown seduto su quella panchina, per i Mustangs molte cose diventano facili. Roster non da metà classifica, ma in quelle mani, mamma mia! Non prontissimi nell’immediato, ma nel medio periodo possono essere in rampa di lancio.

Giocatore chiave: Keith Frazier.

Giocatore rivelazione: Keith Frazier.

Fattore chiave: Coach Larry Brown.

9)UCF Knights (104.1-104.1)

Nell’immediato UCF è attesa da una season complicata. Ma nel lungo periodo potrebbe saltare in alto nel ranking della Conference. La Conference è complessa, ma Donnie Jones è un abile coach e prima di sportarsi farà fare al programma un buon progresso.

Giocatore chiave: Isaiah Sykes

Giocatore rivelazione: /

Fattore chiave: Rivalutare il programma in 2-3 anni.

10)South Florida Bulls (90.6-106.8)

L’ultima della classe. La vittima designata. I Bulls sono arrivati in questa Conference e sono destinati ad una stagione di probabili scoppole. Si stagliano nel roster solo Anthony Collins e Victor Rudd.

Giocatore chiave: Anthony Collins.

Giocatore rivelazione: /

Fattore chiave: Nessuno in particolare.

Criticità nella scorsa stagione: Ultimi nella Big East per Efficienza offensiva, percentuali di rimbalzi in attacco e percentuali liberi avversari, solo per citarne 3.