Prime x sul calendario dell’anno e prime partite di Conference giocate per quanto riguarda l’AAC. Ed è stato un brusco risveglio quello che hanno avuto alcune delle pronosticate protagoniste della stagione.

Louisville respira dopo il “fulmine a ciel sereno” Chane Behanan, grazie a 2 partire facili previste nel loro calendario. Lo scorso 31 Dicembre hanno sconfitto UCF 90-65, con una buona prestazione generale. Il quesito sui nuovi minutaggi e sulla nuova distribuzione dei possessi, dopo l’uscita dalla squadra di Behanan non appare ancora risolto. Per il momento, Russ Smith sembra fagocitare la percentuale extra di possessi.

Russ Smith (credits bostonheralds.com)

Russ Smith (credits bostonheralds.com)

Nella partita contro Rutgers di sabato scorso, vinta 83-76, la differenza fondamentale è stata rappresentata dai liberi con i Cardinals in lunetta per un (notevole) 41-46; mentre Rutgers ha tirato 24-32. Mercoledi gara a 5 stelle contro Memphis in casa, che si configura come molto rilevatrice della situazione della squadra. E davvero insidiosa è anche la gara successiva che la squadra giocherà contro SMU in casa.

Per il momento nelle due partite disputate, Louisville ha sofferto troppo a rimbalzo difensivamente (ultima nella Conference) e ha mandato davvero troppo gli avversari in lunetta, considerato il talento degli avversari in attacco. Rimane centrale per Louisville trovare in fretta un nuovo equilibrio, magari coinvolgendo di più i lunghi in attacco. Per il momento rimangono il miglior attacco della Conference, ma questo dato, sarà presto scremato dalle due prossime partite come detto in precedenza.

Se Louisville per il momento può tirare un sospiro di sollievo, a Memphis, dopo la vittoria ottenuta contro South Florida dello scorso 31 Dicembre, la sconfitta subita contro Cincinnati 53-69, rappresenta un brusco risveglio per la pattuglia di coach Pastner. In quest’ultima contesa, più significativa della partita precedente, l’attacco dei Tigers non è riuscito a superare l’alto scoglio della difesa di Cincinnati; prima nella Conference e terza nella nazione per efficienza.

Cincinnati è in serie positiva da 6 partite consecutive. Il primo giorno di Gennaio ha battuto SMU 65-57 e ci sono buone possibilità che questa serie si prolunghi per altre 6 partite fino alla gara contro Louisville del prossimo 30 Gennaio. I Bearcats sono una squadra talvolta stagnante in attacco, penultima nella Conference per percentuali da 2 punti. Gestiscono bene i possessi offensivi, ma il loro attacco vive e muore per le percentuali che hanno da tre e ai liberi. Rimane come detto la difesa il loro primario aspetto di pallacanestro.

Se si guarda oltre i punti segnati, per i quali i senior Sean Kilpatrick e Justin Jackson guidano il gruppo con 18.6 e 11.9 punti di media rispettivamente, si può osservare come tutti siano protagonisti, specie nei movimenti difensivi.Una difesa che nelle due partite fin qui disputate ha sofferto solo vicino al proprio canestro, dove ha permesso il 42% dei tiri totali degli avversari con il 49.2% di realizzazione. Se mantiene questo trend di pallacanestro, Cincinnati si può inserire pesantemente nel discorso per la vittoria della Conference. In questi due mesi di partite circa ha mostrato un downgrade dell’attacco, ma assoluta continuità difensiva. Brutta, brutta avversaria.

Tornando a Memphis dopo questa parentesi su Cincinnati, la squadra nella partita contro i Bearcats è andata progressivamente in difficoltà, perdendo il proprio ritmo in attacco: ha chiuso a -1 nel punteggio il primo tempo e ha subito un pesante parziale nel secondo tempo, chiuso 42 a 27 a favore dei Bearcats. Questi ultimi hanno difeso bene sul tiro da tre avversario: Memphis nella contesa ha tirato con l’11.8% (2-17); mentre i Bearcats sono riusciti a segnare con discreta continuità (54.5%) e hanno allontanato da canestro le folate avversarie (10 le loro stoppate).

Dopo questa gara, Memphis non esce ridimensionata nelle proprie ambizioni di vittoria della Conference, ma mostra alcune vulnerabilità palesate anche nella gara precedente, come le difficoltà al tiro da tre punti (27.8% nella Conference), le palle perse in attacco, la frequenza con cui vanno alla linea del tiro libero (mandano gli avversari ai liberi con una frequenza doppia di quanto vadano loro) e il 62% che registrano li, la bassa percentuale di stoppate date in difesa per la mancanza di intimidatori d’area. Questi aspetti, a parte l’ultimo, sono risolvibili e quanto visto contro Cincinnati potrebbe essere ribabaltato dalla prossima partita. Ecco, il problema è che si va a giocare contro Louisville. Non la migliore avversaria, quando hai subito una brutta sconfitta e hai bisogno di un avversario facile per ritrovare il proprio ritmo. In quel contesto, i Tigers saranno messi a dura prova.

Per coach Ollie e la sua squadra un brusco risveglio (credits Bob Stowell '70 (CLAS) for UConn))

Per coach Ollie e la sua squadra un brusco risveglio (credits Bob Stowell ’70 (CLAS) for UConn))

Avevamo espresso un particolare piacere in un articolo precedente per l’inizio di stagione di Connecticut. Ecco, dopo le prime due partite di Conference, la squadra pare aver dimenticato quanto di buono aveva fatto. Lo scorso 31 Dicembre gli Huskies hanno subito una brutta sconfitta contro Houston 71-75, dopo un pessimo inizio gara come esprime il relativo parziale 26-48. Al ritorno in campo, Connecticut ha messo in campo tutte le proprie energie e ha chiuso il secondo tempo 43-29, senza riuscire ad impattare, nonostante fossero in vantaggio 71-68 a 1:42 dal termine. Nella contesa gli Huskies hanno insistito troppo da tre, vista una serata da 7-22. Shabazz Napier è stato il loro miglior giocatore con 27 punti segnati e 9 rimbalzi catturati. Il mattatore per Houston è stato l’interessante TaShawn Thomas con 23 punti segnati.

Dopo questa sconfitta che bruciava davvero tanto al fischio d’inizio della partita successiva contro SMU, Connecticut si è trovata alle prese con la squadra più insidiosa della Conference (e allenata in modo magnifico). Ecco che l’incubo per gli Huskies si è di nuovo materializzato e poi cristallizzato nel 64-75 finale. Dopo quanto preparato in allenamento, la squadra di coach Brown ha smontato pezzo per pezzo la pallacanestro di Connecticut, con il lavoro su Shabazz Napier, 2-9 dal campo, per come ha lavorato a rimbalzo (37 catturati in totale contro i 29 degli avversari), lavorando al limite difensivamente. Gli Huskies sono stati tenuti al 39% da due punti. Nic Moore, miglior realizzatore di Houston con 25 punti, ma anche autore di 5 falli nella contesa. Ora Connecticut ha due partite per ritrovare la propria pallacanestro, prima di affrontare Memphis il prossimo 16 Gennaio. È bene che l’incubo termini presto.

Classifica

SCHOOL

CONF

CPCT.

OVERALL

PCT.

STREAK

Cincinnati

2-0

1.000

13-2

0.867

W6

Louisville

2-0

1.000

13-2

0.867

W2

Houston

2-0

1.000

10-5

0.667

W3

SMU

1-1

0.500

11-3

0.786

W1

Memphis

1-1

0.500

10-3

0.769

L1

UCF

1-1

0.500

9-4

0.692

W1

Rutgers

1-1

0.500

7-8

0.467

L1

UConn

0-2

0.000

11-3

0.786

L2

USF

0-2

0.000

9-6

0.600

L2

Temple

0-2

0.000

5-7

0.417

L2