La classifica attuale dell’American Conference, mostra il gruppo delle squadre guidato da una sempre più sorprendente Cincinnati, e subito di seguito, da una Louisville in ripresa rispetto alla sconfitta subita da Memphis lo scorso 9 Gennaio. Questo in termini di classifica e di pallacanestro mostrata nelle gare di Conference fin qui disputate. Altre squadre seguono le prime due, ma non si sono mostrate ancora convincenti come le prime due della classe che conducono il ballo fino a questo punto.

Cincinnati al momento di scrivere queste righe, è ancora imbattuta all’interno della Conference, e dal nostro ultimo articolo, non ha mostrato particolari cedimenti. È stata messa in difficoltà solo da Houston, in una gara dello scorso 7 Gennaio, con risultato 61-60 a favore dei Bearcats. Estendendo il numero di partite, la squadra è imbattuta dallo scorso 17 Dicembre e ha un record di 10 partite vinte consecutive.

In termini di efficienza offensiva all’interno della Conference, la squadra di coach Mike Cronin, è quarta (103.1 punti segnati); mentre per efficienza difensiva è prima di gran lunga la migliore (solo 87.1 punti concessi). Non sono belli da veder giocare, ma sono estremamente efficaci. La loro difesa è migliorata rispetto alla scorsa stagione e pur non essendo efficaci a rimbalzo difensivo, fanno un gran lavoro sui tiratori avversari da tre, ai quali concedono poco, e difendono bene la propria area. Fino ad ora il calendario ha presentato loro due gare due gare davvero interessanti: quella contro SMU, vinta 65-57, e quella contro Memphis, vinta 69-53. Le altre gare, tranne quella contro Houston come detto, hanno visto Cincinnati protagonista. In particolare contro Rutgers lo scorso 11 Gennaio hanno vinto 71-51 con un parziale 37-19 nel secondo tempo che ha steso la squadra di Eddie Jordan, tenuta a 2-15 da tre punti.

La figura più importante in questa stagione è naturalmente Sean Kilpatrick: il senior attualmente viaggia a 18.6 punti di media, con un picco di 23 punti realizzati contro Temple. Il volto noto Justin Jackson, 11.6 di media, è vitale per gli equilibri della squadra. I Bearcats soffrono a rimbalzo, specie difensivo, e Jackson è il miglior rimbalzista della pattuglia (7.5 di media) con gli altri lontani parecchie piste (il senior Titus Rubles a parte). Jackson inoltre è il miglior intimidatore sotto il proprio tabellone di tutta la gang (14.1 Blk%, settimo nella nazione per questa voce). Per entrambi questi due giocatori, una nostra tirata d’orecchi anche se virtuale: Jackson ha un 49% ai liberi; Rubles, davvero importante per l’aiuto a rimbalzo difensivo, ha un 39% da 2 punti che è difficile commentare. In prospettiva per Cincinnati, la parte peggiore del calendario deve essere ancora affrontata:

30 Gennaio, Louisville in trasferta

6 Febbraio, Connecticut in casa

8 Febbraio, SMU in trasferta

15 Febbraio, Houston in casa

22 Febbraio, Lousville in casa

1 Marzo, Connecticut in trasferta

6 Marzo, Memphis in casa

Passare indenne attraverso queste gare, sarà complesso anche per la Cincinnati di questa stagione. Per il momento la squadra di coach Cronin, è lassù in cima.

C’è stato un momento in cui Lousville pareva in crisi, specie dopo la sconfitta contro Memphis dello scorso 9 Gennaio, 73-67. Ora i Cardinals, anche se non hanno convinto tutti i propri detrattori, sono in serie positiva da quattro gare consecutive e hanno mostrato una certa solidità. In questa striscia di partite, la prova più convincente l’hanno fornita contro SMU, lo scorso 12 Gennaio, vincendo 71-63. E non ci stancheremo mai di ripeterlo: la squadra di coach Brown è cliente più ostico di quello che si pensi.

È possibile che quella gara sia stata uno spartiacque per la loro stagione. Nella contesa successiva hanno asfaltato Houston, 91-52, dando fondo a tutte le energie nervose che avevano in corpo. La gara successiva ha confermato il loro momento di forma: Connecticut battuta 76-64, e la partita della scorsa notte giocata contro FSU in trasferta, e vinta 86-47, è stata l’ultima, prima della sfida come anticipato in precedenza contro i Bearcats, per il trono delle Conference. Considerando le partite di Conference, i Cardinals sono secondi per efficienza offensiva (112.1 punti segnati), e terzi per efficienza difensiva (92 punti concessi). Rispetto alla pallacanestro della scorsa stagione (pur in una Conference diversa), hanno perso efficienza sul piano difensivo, trovando il modo di migliorare in attacco.

Interessante è che abbiano alzato il numero dei propri possessi (64 contro i 71 di questa stagione). Sono letali da tre punti in questo campionato, rispetto allo scorso (+10.4% ), anche senza che il numero dei tentativi sia salito in maniera vorticosa. Probabile una loro regressione in questa statistica più avanti in stagione. È innegabile che la squadra abbia risentito della partenza di Chris Behanan: anche se a noi interessa più l’equilibrio e la distribuzione dei possessi in generale – ora ridefiniti – , deve essere ricordato che sono mancati materialmente in un colpo solo 7.6 punti e 6.2 rimbalzi di media. Coach Pitino, sembra aver ridisegnato la propria creatura con efficienza. Ora, i Cardinals non saranno la macchina perfetta dello scorso anno, ma rimangono una squadra principesca. Ci entusiasma meno il loro lavoro a rimbalzo specie sotto il proprio tabellone (concedono nella Conference il 38.4% di Off.Reb. agli avversari) e per la frequenza con cui mandano ai liberi gli avversari, ma Louisville appare sicuramente come delle candidate a vincere la Conference. Russ Smith, al momento di scrivere queste righe sfiora il 31% per quanto riguarda i tiri della squadra presi, e davvero Lousville ha bisogna di una gran parte di questi tentativi da parte sua. Meglio ancora se aumentassero le sue percentuali da 2 punti (ora al 49%). Squadra comunque in salute e in risalita nell’AP Pool (#12).

Se questo è il ritratto dell’apice dell’American, nel fondo della Classifica, si trova per nostra sorpresa una Temple che proprio non ci aspettavamo cosi. La squadra ha subito 7 sconfitte consecutive (nelle partite dell’AAC). E sabato, atterra da queste parti Cincinnati. La squadra è non proprio pessima offensivamente (settima nella Conference per Eff.Offensiva), ma è pessima difensivamente (nona nella Conference per Eff.Difensiva). Si salva pochissimo di quella difesa: sono alte le percentuali che gli Owls concedendo da ogni posizione, tanto che gli avversari vanno relativamente poco in lunetta (quarti nella Conference per FTRate). Quello che per il momento salva Temple da un quadro ancora più nero, sono la particolare cura dei possessi in attacco e il 40% da tre punti, con un numero non elevato di tentativi dalla linea più esterna. L’esperto senior Dalton Pepper il migliore della compagine (43% da tre) sotto questa voce. Tra il 6 Febbraio e il 27 Febbraio, la squadra di coach Dunphy, incrocerà in campo nell’ordine, SMU, Houston, Louisville, SMU, Connecticut, Memphis, Louisville. Le tinte scure, quasi nere, nel ritratto della loro stagione, diventano davvero sempre più preponderanti. Difficile prevedere dove possano strappare almeno una vittoria nelle partite di Conference, prima dell’inizio del torneo.

Classifica

2013-14 Men’s Basketball Standings

SCHOOL

CONF

CPCT.

OVERALL

PCT.

STREAK

Cincinnati

6-0

1.000

17-2

0.895

W10

Louisville

6-1

0.857

17-3

0.850

W4

SMU

4-2

0.667

15-4

0.789

W4

Memphis

3-2

0.600

13-4

0.765

W1

Houston

3-2

0.600

11-7

0.611

W1

UConn

3-3

0.500

15-4

0.789

W1

Rutgers

2-4

0.333

8-11

0.421

L2

UCF

1-4

0.200

9-7

0.563

L3

USF

1-5

0.167

10-9

0.526

L3

Temple

0-6

0.000

5-12

0.294

L7