La delusione di Anthony Barber dopo la palla persa che ha chiuso una partita per il resto dominata dal Junior. (www.newsobserver.com)

La delusione di Anthony Barber dopo la palla persa che ha chiuso una partita per il resto dominata dal junior. (www.newsobserver.com)

Quattro le partite giocate ieri notte per il secondo turno del torneo della ACC, di cui tre decise da un singolo possesso; andiamo subito a riassumerle:

Iniziamo dalla prima partita in ordine cronologico nonché quella con più implicazioni in ottica Torneo NCAA, ovvero la sfida tra Pittsburgh e Syracuse: due squadre presentatesi alla palla a due con un identico record di 9-9 nelle gare di conference e due team fortemente “on the bubble” come si dice dall’altra parte dell’oceano, per cui una vittoria o una sconfitta possono cambiare moltissimo per una stagione che si possa concludere al torneo NCAA piuttosto che ad un meno soddisfacente NIT.

Pittsburgh aveva vinto le prime due sfide avvenute tra queste due squadre in stagione regolare, ma la partita inizia piuttosto nel segno di Syracuse che con Gbinije e Cooney toccano anche il +10 a 6′ dal termine della prima frazione. Sul finire dei venti minuti iniziali comincia però a fare la differenza la panchina di Pittsburgh, guidata in primis da Cameron Johnson, e gli uomini di Dixon riescono addirittura a chiudere avanti i primi 20′, seppur di soli due punti. Nel secondo tempo il controllo della partita scivola sempre più tra le mani di Pitt per la quale sale in cattedra anche James Robinson e con una tripla proprio del senior è addirittura +14 a meno di un quarto d’ora dalla fine, vantaggio che si mantiene senza troppi patemi fino a 4:22 dal termine quando una tripla di Jamel Artis dà il 66-54 a Pitt. Quando tutto però sembra deciso Pittsburgh forse sente la pressione di un Torneo NCAA che sembra avvicinarsi sempre più e comincia a sbagliare conclusioni, tiri liberi e perdere palloni, fino ad un improbabile -visto l’andamento preso dalla partita- 68 pari a meno di due minuti dal termine. Due canestri di James Robinson danno il +4 ai blu-oro, ma Gbinije con una tripla (24 i suoi punti al termine) mette Syracuse in posizione di vincere la partita con un buzzer beater di Cooney dopo l’errore ai liberi di Jeter, ma il senior non centra il bersaglio e Dixon e i suoi possono togliersi un bel macigno dalle spalle. Differenza principale alla fine l’apporto delle panchine: 39-10 per Pitt, compresi 24 del freshman Cameron Johnson e 13 del sophomore Ryan Luther. Ora per Pittsburgh arriverà North Carolina: il Torneo NCAA dovrebbe già arrivare grazie alla vittoria contro gli Orange , ma certamente un’affermazione contro UNC darebbe un’inequivocabile certezza, nonché grande soddisfazione. Per Syracuse speranze di Torneo legate alla pietà della commissione.

Prevedibile, ma per nulla semplice, la vittoria di Duke ai danni di NC State: i Wolfpack, come già nelle prime due sfide stagionali, sono in grado di mantenere non solo la partita in equilibrio, ma perfino di guidarla sin dopo i primi cinque minuti del secondo tempo, aspetto non scontato per una squadra con 5 vittorie e 13 sconfitte nella regular season ACC. Guidata da Anthony “Cat” Barber (29 punti al termine) e dal lungo Abdul-Malik Abu (19+9) NC State mette punti a referto con costanza in una partita divertente e dai ritmi alti, in cui però le difese tendono a far difetto e le percentuali si attestano perfino sul 60% nella prima frazione. Col passare dei minuti il talento di Duke, guidata da un ottimo Kennard da 22 punti e da un Ingram altrettanto prolifico, riporta i Blue Devils avanti fino al +9 a 6′ dal termine dato da una conclusione da tre di Grayson Allen che parrebbe poter terminare le emozioni della partita, tuttavia Barber non pare della stessa opinione e con nove punti in meno di quattro minuti (compresi un paio di liberi sbagliati) guida i suoi all’ 89 pari con meno di due minuti da giocare. Con la partita sul filo del rasoio è un rimbalzo offensivo seguito da un gioco da tre punti di Marshall Plumlee a dare il + 3 a Duke: da questo momento gli errori delle due squadre si susseguono e quando, in seguito ad una palla persa da Barber a nove secondi dal termine, Luke Kennard viene mandato in lunetta per un 1+1 e sbaglia il primo dei liberi, lo stesso Barber avrebbe l’opportunità di pareggiare dalla distanza, ma la sua preghiera finisce alta sul tabellone. Finisce così la stagione di NC State e forse l’avventura di Barber coi Wolfpack. Per Duke in arrivo una non facile sfida ai quarti contro Notre Dame: Plumlee (17+10), Allen (19), Kennard e Ingram si sono confermati un ottimo quartetto, discretamente coadiuvato questa volta anche da otto minuti di qualità di Chase Jeter, tuttavia da rivedere una difesa che potrebbe avere delle gatte da pelare contro Demetrius Jackson e le ali di Notre Dame, già vittoriosa al Cameron in regular season.

Equilibrata fino all’overtime la sfida tra Georgia Tech e Clemson, vinta dai primi: in realtà è Clemson che nella seconda metà del primo tempo comincia a prendere il largo e chiude sul +9, raddoppiando poi il proprio vantaggio fino ad un 67-49 a meno di nove minuti dal termine che pare davvero non lasciare più speranze a Georgia Tech.

Ma è marzo, no? E quindi i Yellow Jackets anche grazie a otto punti in novanta secondi di Marcus Georges-Hunt (28 al termine, 24 nella seconda frazione) riprendono fiducia e proprio grazie alla sua precisione dalla lunetta (15-16) , alle triple di Adam Smith (4 su 7) e al dominio a rimbalzo (46-29) GTech agguanta il pareggio a quota 80: l’errore allo scadere di Holmes di Clemson manda la partita all’OT dove sono ancora due liberi di Georges-Hunt ed un errore al tiro dei Tigers a sancire l’88-85 finale. Fine della stagione per Clemson, mentre Georgia Tech potrebbe essere più che una vittima sacrificale contro Virginia, perlomeno qualora riuscisse a mantenere per quaranta minuti l’intensità a rimbalzo e in difesa vista solo a sprazzi contro GTech.

Infine nella notte vittoria convincente di Virginia Tech ai danni di Florida State: per i Seminoles amara conclusione di una stagione alquanto opaca nonostante i due ottimi freshmen Dwayne Bacon e Malik Beasley -nella notte solo 7 su 23 complessivo dal campo-, mentre Virginia Tech si conferma la sorpresa di questa stagione della ACC, dove avrebbe dovuto albergare nei più oscuri recessi della conference, ma invece finirà col giocarsi un quarto di finale per nulla scontato contro una Miami che ha già battuto proprio nell’ultima partita della regular season. Diciotto punti di Justin Robinson e doppia doppia di Zach LeDay per una squadra alla sesta vittoria consecutiva in una partita senza patemi guidata per quaranta minuti e con gli Hokies praticamente sempre in doppia cifra di vantaggio negli ultimi undici minuti di gioco.