(De Cosey contro Crawford in Temple - Memphis, foto AP)

(De Cosey contro Crawford in Temple – Memphis, foto AP)

Tutto secondo pronostico, tutto come previsto. Non riserva particolari sorprese la prima fase del torneo della American Conference. SMU e Connecticut avanzano spedite verso una finale che sembra sempre più annunciata, anche se sulla loro strada troveranno rispettivamente Temple e Tulsa. L’avversario più ostico all’apparenza sembrano gli Huskies a doverlo affrontare, ma gli Owls hanno sufficiente tradizione per mettere in difficoltà i Mustangs di Larry Brown. Anche se alla fine quello che conterà più di tutto come sempre sarà il cosiddetto “cuore dei campioni”, come lo definì magnificamente Rudy Tomjanovich ad inizio anni ’90.

Primo turno

East Carolina 81 – 80 UCF
La serata dei… B.J., nel senso che è Taylor a portare alla vittoria i Knights con 22 punti, ma dall’altra parte i Pirates non si arrendono grazie ai 19 di Tyson. Gara inaspettatamente dal punteggio abbastanza alto per quelle che sono le medie di entrambe le compagini, risolta da Wilson e McBride a tre minuti dalla sirena, e poi condotta in porto soprattutto per gli errori avversari (tra tiri e palle perse).

Tulane 60 – 66 Houston
Avevamo descritto Sampson come una vecchia volpe, e in questo caso la definizione è più che azzeccata. I suoi Cougars battono i Green Wave cavalcando la serata di grazia di Stiggers, Pollard e della sorpresa Baker, guardia da 20 punti partendo dalla panchina. Tra le file di Tulane delude invece Stark, mentre giocano molto bene i soliti Dabney e Hook (entrambi a 13 punti) più la sorpresa Henson. Anche se il vero fattore per i texani è il signore seduto in panchina…

Connecticut 69 – 43 South Florida
Il branco di husky che si avventa su uno di tori. Basterebbe questa metafora, data dalle differenti denominazioni delle due squadre, per rendere l’idea di quanto sia stata netta la vittoria degli uomini di Kevin Ollie. Non c’è stata partita fin da subito, con quel parziale di 8 – 2 (ampliatosi presto fino al 25 – 5) che ha immediatamente fatto capire chi sarebbe stata la vittima sacrificale. Morillo Holston hanno provato a tenere in piedi la baracca, ma sono affondati sotto i colpi di Hamilton (20 punti, da queste parti questo cognome fa sempre un certo effetto…), Boatright e Purvis.

Quarti di finale
SMU 74 – 68 East Carolina
I Pirates vendono cara la pelle e rendono la gara dei Mustangs non tanto semplice come poteva sembrare di primo acchito. Anzi, ad inizio gara sono proprio gli sfavoriti dal pronostico a portarsi avanti, grazie al trio Tyson – Robinson – White. Già a metà primo tempo però SMU è tornata avanti con i liberi di Kennedy, e la vivacità di Moreira fa sì che gli uomini di Larry Brown chiudano la prima parte di gara avanti nel punteggio. Alla ripresa delle ostilità East Carolina sorpassa di nuovo, ma è un vantaggio effimero: la schiacciata di Moore riporta avanti i Mustangs, che da lì in poi non perderanno più la maniglia e porteranno a casa il match grazie a Moore, Kennedy e Moreira.

Temple 80 – 75 Memphis
La difesa vince le partite. Lo avevamo scritto ed è successo, e se ci si aggiunge l’attacco inaspettatamente munifico si capisce come gli Owls abbiano portato a casa la contesa. E dire che i Tigers all’intervallo vincevano 32 – 31, con Godfrey e Burrel sugli scudi. Ma non c’è stato nulla da fare, quando Temple ha chiuso gli spazio l’attacco degli uomini di Pastner è andato in bambola: solo 5 punti in sei minuti, mentre gli Owls prima pareggiavano guidati da De Cosey e poi vincevano grazie al talento e alla lucidità di Cummings (21 per lui, top scorer di serata).

Houston 51 – 59 Tulsa
Non riesce la doppia sorpresa ai Cougars, fermati dagli Hurricane ai quarti. Pollard è ancora il migliore dei suoi e viene nuovamente ben coadiuvato da Baker, ma gli uomini dell’Oklahoma riescono a limitare il potenziale offensivo degli avversari e a giocare una sfida a basso punteggio, ancorché equilibrata e decisa solo negli ultimi due minuti e mezzo da Harrison e Swannegan. Poi, sul 56 – 51, gli uomini di Sampson non segnano più, sbagliano cinque conclusioni dall’arco di fila mentre Tulsa mette tre liberi su quattro con Wright e Ray e mette in ghiaccio la vittoria.

Connecticut 57 – 54 Cincinnati
Una gara vissuta sul filo dell’equilibrio, risolta a favore degli Huskies grazie alla tripla allo scadere di Boatright, che tra punti (18) e assist è il vero mattatore della serata. Al suo fianco ancora eccellente Purvis, mentre Hamilton si dedica più a rimbalzi e passaggi decisivi per i compagni. Tra le fila dei Bearcats si mettono in mostra Ellis e Thomas, e in particolare quest’ultimo è l’ultimo ad alzare bandiera bianca mettendo il tap in del 54 pari, prima della bomba di Boatright. Il torneo per Cincinnati finisce qui, ma la squadra ha dimostrato di avere mentalità ed elementi di valore. Sarà una brutta gatta da pelare, se dovesse essere ammessa al torneo NCAA.