Nic Moore contrastato da Ryan Boatright (espn.com)

Nic Moore contrastato da Ryan Boatright (espn.com)

Siamo alla stretta finale. Dopo una stagione regolare che ha visto molti pronostici rispettati (SMU e Tulsa nella parte alta della graduatoria) e qualche risultato sorprendente (la stagione finora ottima di Temple e quella pessima di Houston e Connecticut), siamo arrivati all’annuale torneo di conference ad eliminazione diretta. Sarà questa formula una ottima occasione per saggiare la preparazione mentale della capolista, che è cresciuta esponenzialmente dopo l’arrivo di Larry Brown nel 2012.

 

Primo turno

East Carolina – UCF: il destino del vincitore questa sfida appare segnato, dato che chi passa dovrà affrontare i Mustangs di Southern Methodist, che finora hanno subito solo tre sconfitte nella conference (una da Connecticut e due da Cincinnati). I Pirates hanno trovato tre punte intercambiabili in Tyson, Whisnant e White, tutti attorno ai 12 punti e in generale il loro primo anno nella American non è troppo negativo. Viceversa i Knitghts dipendono molto da Taylor anche se segnano mediamente di più (65.6 contro 63.5). La loro difesa però è la peggiore dell’intera conference, e ciò porterebbe a puntare su una vittoria di East Carolina.

Tulane – Houston: i Green Wave stanno stupendo in positivo, pur essendo normale il loro alto rendimento visto che hanno tenuto i primi tre top scorer dell’anno passato, dietro i quali sono cresciuti Ostekovski ed Henson. Tulane segna e subisce attorno ai 63 punti di media, mentre Houston realizza di più ma subisce anche più punti. Pollard e Stiggers sono molto pericolosi, e coach Sampson comunque è una vecchia volpe. Sono sfavoriti per la solidità finora latente, ma non ci sarebbe da stupirsi se i Cougars in una gara secca facessero il colpaccio. Chi vince affronta Tulsa.

Connecticut – South Florida: Davide contro Golia, Giacomino contro il gigante. Gli Huskies sembrava dovessero fare corsa di testa anche quest’anno, invece sono incappati in alcune sconfitte incredibili e partono dalle retrovie. I campioni in carica del torneo NCAA hanno però ancora mentalità e talento per non farsi fermare dai Bulls e andare dritti verso i quarti contro Cincinnati. A patto però di non cedere a narcisismi e arroganze varie. Nel qual caso, come insegnano le favole, vincono i piccoli.

Quarti di finale

Temple – Memphis: l’unico quarto di finale già deciso da tabellone vede opposti Owls e Tigers, la terza miglior difesa (ma a un’incollatura da SMU, 59.9 contro i 59.8 dei Mustangs) contro il secondo miglior attacco (67.1). Nessuno degli uomini di Pastner va in doppia cifra di media a parte Nichols, e questo è segno di pericolosità diffusa (cinque segnano tra i 9 e i 6 punti). Viceversa Temple si affida molto a Cummings, che è leader in sei statistiche su nove. Tuttavia, se seguiamo il vecchio adagio sull’attacco che vende i biglietti e la difesa che vince le partite…