È difficile fare una disamina corretta sulle squadre della Big 12 in questa primissima parte di stagione. Da un lato alcune protagoniste hanno ben impressionato durante le prime gare disputate. Dall’altro, altre squadre pur avendo un ottimo ruolino di marcia, hanno dato impressioni totalmente opposte. Vediamo insieme un esempio per tipo.

Marcus Smart (Credits thesportextra)

Marcus Smart (Credits thesportextra)

Nella prima categoria inseriamo una Oklahoma State che in termini generali ha mostrato la migliore pallacanestro. Grazie ad un calendario programmato più difficile rispetto alle rivali di Conference, coach Ford ha potuto mettere alla prova il roster a disposizione. E ne ha ricavato buone indicazioni. Oklahoma State ha ottenuto due convincenti vittorie contro Memphis e Butler, di cui la prima con l’inaspettato punteggio di 101-80, grazie a 39 punti di Marcus Smart. Di soli due punti invece la vittoria contro Butler. Nel mezzo una bella vittoria contro Purdue. Nel record attuale di 7 vinte e una persa sono presenti anche 4 vittorie ottenute con avversarie di diversa caratura come South Florida, tutte ottenute con margini dai 20 punti ad oltre 40. Domenica scorsa come noto i Cowboys hanno perso la rivincita contro Memphis 68-73, in maniera particolare negli ultimi possessi della partita. Smart nella contesa è stato tenuto a 12 punti complessivi, con 0-5 da tre punti e 5 palle perse. Prestazione notevole di Phil Forte, autore di 3 triple realizzate su 5 tentativi. Una sconfitta segnata da alcuni possessi di differenza tra le due squadre, con Oklahoma che esce vincente alla luce delle due sfide disputata, confrontatasi con una squadra protagonista nella AAC.

La sensazione forte che abbiamo avuto dopo questa serie di partite è che i Cowboys hanno mostrato un attacco molto migliorato rispetto a quello dello scorso anno, mentre hanno leggermente calato l’intensità difensiva sempre considerando lo stesso numero di partite della scorsa stagione. È l’aspetto che si nota di più, dopo una migliorata gestione della palla, è la percentuale di realizzazione dei tiri da tre, e la qualità degli stessi tiri presi. Per quanto riguarda questa statistica, ci aspettiamo per le prossime gare una lieve e naturale regressione del 44% attuale, davvero lontano allo standard dello scorso anno. Ma questo innegabile miglioramento, specialmente nel creare una buona opportunità di tiro, rimane comunque importante per dare ai Cowboys una pericolosità dalla lunga distanza che è mancata loro nelle ultime stagioni, e che si somma ad ottime medie a canestro e all’interno dell’area, rendendo cosi più varia la loro pallacanestro. Markel Brown e Phil forte sono i due tiratori più pericolosi di Oklahoma State con medie attuali rispettivamente del 36,5% e del 34%.

Un handicap che i Cowboys invece non riescono a risolvere dalla stagione 2008 è la capacità di andare forte a rimbalzo offensivo per la mancanza cronica di giocatori adeguati sotto questo profilo. Sarà interessante in tal senso monitorare il minutaggio del sophomore Kamary Murphy, il più abile del roster nel ruolo (OR% 17.2) e autore di 10 punti e 8 rimbalzi nella gara vinta contro Butler. Difensivamente invece, Oklahoma State riesce a supportare il numero dei rimbalzi difensivi catturati, non eccelso, con una pressione difensiva notevole e che li porta ad un buon numero di steals (21esimi nella nazione per steals) in ogni gara. E Marcus Smart in questo aspetto, come in molti altri in attacco, eccelle, visto che attualmente è responsabile del 33% delle palle rubate della sua squadra. Il giocatore ha davvero tanti meriti del record attuale dei Cowboys, e ultima gara a parte, nella quale ha sofferto gli adeguamenti difensivi dei Tigers, ha messo a segno 25 punti contro South Florida, 30 contro Purdue e 17 contro Butler, senza mai strafare. È meno ondivago sul tiro da tre (non considerando il recente 0-5 contro Memphis) e nelle due ultime gare ha registrato 5 palle perse, l’unico piccolo campanello d’allarme che ci sentiamo di accendere fino ad ora, dopo delle gare precedenti, semplicemente favolose. In termini generali in tutte le gare fin qui disputate ha mostrato un miglioramento nella gestione dei propri possessi. Sintetizziamo in questa tabella, alcuni degli aspetti espressi, come indicatori della condizione attuale della squadra:

Oklahoma State Cowboys  
Stagione Possessi Of.PPP 3P% TO% FTR
2013-2014 73 1,19 43.6% 14.6% 51,5
2012-2013 66 1,06 29.9% 18.9% 40,6
Avversari
Stagione
2013-2014 73 0,96 30.4% 20.5% 39,4
2012-2013 66 0,91 29.7% 20.5% 33,0
Marcus Smart  
Stagione Minuti Shot% 3P% TO% FTR
2013-2014 30,0 31,9% 34% 17.1% 59,3
2012-2013 34,0 24,2% 21% 22.6% 59,8

 I Cowboys ora, hanno in programma gare dal basso coefficiente di difficoltà fino al prossimo 4 Gennaio, quando incontreranno Kansas State fuori casa.

Tra le squadre della seconda categoria citata in apertura, indichiamo Baylor. I Bears hanno al momento di scrivere queste righe un record di 7 vinte e 1 persa. Ma se confrontiamo il loro calendario con quello dei Cowboys, appare chiaro che ne sono stati agevolati. Tra le squadre affrontate, hanno vinto di misura contro South Carolina 66-64 (rischiando anche di perdere), vinto di misura contro Charleston Southern 69-64, vinto per un pelo contro Dayton 67-66 (rischiando davvero di perdere). Tra le altre partite disputate hanno vinto contro Colorado 72-60 e contro Louisiana Lafayette 87-68, le due uniche vittorie convincenti. Non consideriamo significative le vittorie contro Chaminade e Hardin Simmons, due squadre, non conosciute dal ranking. L’unica sconfitta subita è arrivata contro la n.8 del ranking Syracuse per 67-74, una partita nella quale hanno registrato ben 20 palle perse e sono riusciti a rimanere in scia della rivale solo per le percentuali di realizzazione. Ma sono proprio le palle perse e la gestione dei possessi ad essere un problema per Baylor (To% pari a 23 al momento). Questo handicap rovina una davvero maggior presenza a rimbalzo offensivo rispetto alla scorsa stagione (attualmente 41.1 Off.reb.%, 11esimi nella nazione) e la possibilità di sfruttare un migliorato tiro da tre (42.9%). All’interno dell’area attualmente Baylor realizza un tentativo su due.

Difensivamente i Bears hanno calato la propria intensità; producendo meno palle perse degli avversari rispetto alla scorsa stagione, ed il 36% da tre. E la nostra impressione è confermata proprio dalla percentuale di palle recuperate per possessi difensivi pari a 5.4, per la quale sono 339esimi nella nazione. Permettono poi, vista la pattuglia di lunghi nel roster, più rimbalzi offensivi agli avversari di quanto ci aspettavamo (31.4%). A livello di singoli giocatori, più in difficoltà del previsto il freshman Ish Wainright, sul quale avevamo buone aspettative. Attualmente il nostro realizza il 41% dei propri tentativi da 2 punti. Da sottolineare invece, le prestazioni dei junior Royce O’Neale e Kenny Chery(quest’ultimo 18-20 ai liberi fino ad ora). Baylor come detto ci ha impressionato in senso negativo. Domani notte giocheranno contro Kentucky e poi avranno gare sulla carta abbordabili (anche se non ne siamo proprio convinti) fino al 7 gennaio, quando incontreranno Iowa State fuori casa, dando il via alle proprie partite di Conference. Per quella data ci attendiamo dei Bears diversi rispetto a quelli che abbiamo seguito fino ad ora.