longhornsLa classifica attuale della Big 12, mostra una gradita sorpresa al vertice: Texas subito sotto la capolista Kansas, come in tempi che sembravano lontani, quando le due squadre si contendevano lo scettro della Conference, e che ora appaiono più vicini.

I Longhorns, dopo le due sconfitte subite nello stato dell’Oklahoma, contro i Sooners 88-85 e contro i Cowboys, 87-74, stanno ora cavalcando una striscia positiva di 5 vittorie consecutive, a cominciare da quella ottenuta contro Texas Tech 67-64, alla quale hanno seguito quella contro West Virginia 80-69, quella contro Iowa State 86-76, quella contro Kansas State 67-64, per finire con quella ottenuta contro Baylor 74-60. E la squadra ha destato buonissime impressioni, ribaltando quelle negative che avevano fornite nelle prime due contese del calendario di Conference.

La squadra di coach Rick Barnes, sembra aver trovato una precisa dimensione di pallacanestro all’interno della Big 12 e come è noto per quanto riguarda le squadre del coach, è la difesa il suo connotato più evidente. Per efficienza offensiva la squadra è sesta nella Conference (107.3), mentre per efficienza difensiva è seconda (102.2). I Longhorns difendono davvero bene il proprio tabellone e stoppano con alta frequenza, difendendendo bene inoltre, sia sul tiro da tre avversario che all’interno della linea da tre punti. In attacco la squadra, rispetto agli anni precedenti, sfrutta meno il tiro da tre in termini generali: ora il tiro dalla lunga distanza rappresenta il 18% dei punti segnati in totale, causa sia del basso numero di tentativi (decima nella Conferene), sia le basse percentuali di realizzazione (ora al 29.6%).

Il giocatore cardine della squadra è naturalmente il genietto terribile Javan Felix, autore al momento di scrivere queste righe del 31% dei tiri della squadra. Viaggia a 12.2 punti di media, ma la squadra è profonda e nel roster si nascondo più insidie. Quattro sono i giocatori in doppia cifra per punti segnati, e oltre al positivo Isaiah Taylor autore di 11.7 punti di media, vanno segnalati per il lavoro sporco sotto il proprio tabellone, Cameron Ridley e Jonathan Holmes, quest’ultimo autore di una prova da 23 punti, davvero pesanti contro Iowa State. È interessante anche il lungo Prince Ibeh (6-10), 4.6 punti e 3.5 rimbalzi di media, ma al momento ha un minutaggio ridotto per valutarlo più completamente.

E sabato 1 Febbraio, arriva ospite tra le mura amiche dell’Erwin Center, proprio la capolistica Kansas, per rinverdire le sfide di un tempo. Per adesso i Longhorns, si godono l’aria frizzante della loro posizione di classifica.

In un altra parte dello Stato, e precisamente a casa di Baylor, i motivi per sorridere sono davvero pochi: la squadra appare in caduta libera dopo 4 sconfitte consecutive. L’ultima in ordine di tempo si è concretizzata proprio contro la sopradescritta Texas 60-74 in casa, sabato scorso. Mentre un innegabile buon talento di base, maschera problemi strutturali, la pallacanestro dei Bears è manchevole davvero in tanti e diversificati aspetti, tra i quali spiccano la bassa frequenza ai liberi (decimi nella Conference) e la frequenza con cui li tirano, 64.6% (sempre ultimi nella Conference), e le percentuali di realizzazione avversari all’interno della linea da tre punti (54.5%).

Le percentuali in attacco sono tra le più basse della Conference, e questo vanifica il gran lavoro fatto a rimbalzo d’attacco, dove Baylor è prima nella Conference. E in questo aspetto, il sorprendente sophomore Rico Gathers è anche il migliore della nazione (21.6% OR%), al quale si aggiungono i volti noti Isaiah Austin e Cory Jefferson. Di nuovo: il talento, gli istinti e le possibilità ci sarebbero, ma è l’amalgama ed una pallacanestro corale che non siamo proprio in grado di vedere. Il talentuoso junior Kenny Chery sembra predicare nel deserto. Avevamo puntato contro di loro in un articolo negli scorsi mesi e ad ora confermiamo di nuovo la stessa impressione: Baylor incompiuta, può anche vincere in una gara secca, ma in un calendario difficile come quello della Big 12, sta mostrando i propri problemi, partita dopo partita.

E in una Conference in cui l’asticella si è ulteriormente alzata, TCU non sembra avere cittadinanza. La squadra ha perso tutte le partite della Conference fin qui disputate e ha buone possibilità di perdere anche le ulteriori, visto che la pallacanestro delle rivali appare davvero distante rispetto alla loro, tanto che anche Texas Tech ha un record di 2 vinte e 5 perse al momento, dopo essere andata molto vicino a battere West Virginia nei due confronti fin qui disputati. Per la squadra di coach Trent Johnson, una calvario ancora lungo da terminare.

Classifica