Dal nostro ultimo appuntamento con la Big 12, una tendenza è rimasta immutata: Kansas è ancora imbattuta all’interno della Conference.

Coach Self e i suoi Jayhawks ancora imbattuti nella Conference.

Coach Self e i suoi Jayhawks ancora imbattuti nella Conference.

Andiamo con ordine. I Jayhawks da quell’articolo in poi, hanno prima battuto con molte difficoltà Texas 64-59, soffrendo, e con un un tiro da tre dei Longhorns uscito sul finale della partita, messo a referto, che avrebbe davvero impattato la contesa. E gli ultimi 5 minuti, hanno meritato da parte della CBS, la visione in chiaro in rete, come omaggio allo spettacolo visto in campo. Poi, è arrivata la vittoria successiva, ottenuta contro la lanciatissima Kansas State 59-55 martedi, in un’altra partita davvero tirata, anche più di quanto esprima il risultato.

 Da queste due gare, sono emerse, più che grandi prestazioni a livello individuale, alcune conferme sulle tendenze principali all’interno della Conference, supportate da quanto ci raccontano alcune statistiche.

 Kansas ha battuto la rivale più vicina che aveva in classifica e inoltre, quella più in forma, passando un’importante boa della stagione. Sono loro la squadra più solida, nonostante, non siano statisticamente i primi in attacco o in difesa complessivamente. Sotto quest’ultimo aspetto però, hanno la miglior difesa della Conference sul tiro da 2 punti, grazie a Jeff Whitey, cardine di tutta l’impalcatura difensiva.

 L’aspetto del gioco che per loro fa la differenza sono le medie registrate alla linea dei tiri liberi: tirano i liberi con più frequenza e con più efficienza delle rivali, e gli stessi contano molto di più nell’economia delle loro partite, del tiro da tre (nella distribuzione dei punti totali che segnano, i liberi assumono il valore del 27% contro il 18.5% registrato dai tiri da tre). Questo aspetto ha segnato la differenza nella gara contro i Wildcats, dove i Jayhawks hanno registrato un significativo 13-21, contro il 6-7 dei rivali. Non sono profondi come la scorsa stagione, ma mantengono l’imbattibilità e sono la peggior squadra da affrontare quando la partita arriva ai minuti finali.

 Di segno opposto la pallacanestro di Kansas State, che vive e muore con il tiro da tre, e più che in passato: questo conta per il 37.4% dei loro punti, mentre i liberi rappresentano il 14% dei loro punti. Sempre nella partita contro i Jayhawks, i Wildcats hanno tirato da tre abbondantemente, ma male (9-30), facilitando i lavoro a rimbalzo difensivo degli avversari. All’interno di quella partita, altri aspetti sono emersi. Ma le percentuali dalla lunga distanza, ci sembrano cosi interessanti a causa della gara di domani che Kansas State giocherà contro Iowa State in casa.

 La loro difesa affronterà uno dei migliori attacchi della Conference (specie per tiri scoccati dentro l’area, di nuovo sottilineamo il lavoro di coach Hoiberg) per efficienza (1.05 points per possessions). Ed inoltre si affronteranno i migliori attacchi per tiro da 3 della Conference. Ecco, questa ultima descrizione rappresentava completamente i Cyclones fino a mercoledi sera. La notte stessa oltre oceano, Iowa State ha perso malamente e in modo del tutto impronosticabile contro Texas Tech 56-51, ribaltando le ottime indicazioni fornite fino ad ora. Sconfitta sanguinosa questa (Texas Tech peggior difesa per efficienza nella Conference), e pessima prestazione al tiro al tre (6-23) per loro.

 Ora per i Cyclones, un filotto di gare durissime contro Kansas State, Oklahoma State, Baylor, Oklahoma, di nuovo Kansas State, solo per citare le prossime 5. E’ possibile e probabile, che la loro corsa venga rallentata, dopo una prima parte di stagione promettente. Abbiamo preso loro ad esempio, come sintomo, di una stagione complessa, aperta e affascinante nella Big 12 in questa stagione. Per descrivere la stessa di può parlare di tendenze, come espresso in precedenza. La sensazione forte, collegandoci alla discussione sul calo di competitività della Conference fatta oceano talvolta, sul quale torneremo, è che siano più le squadre cresciute in generale, che un calo di Kansas a caratterizzare la Big 12 in questa stagione.

 Per rendimento le prime squadre in classifica della Big 12 sono vicine, con un leggero vantaggio ancora attribuibile a Kansas. Ma è davvero labile il confine tra una vittoria e una sconfitta in ogni singola partita per la maggior parte delle squadre (TCU non rientra nella categoria…).

 Sempre la sopracitata Iowa State, dopo quella serie complicatissima di partite che vi abbiamo anticipato si può ritrovare molto più in basso della sua posizione attuale. Dove al momento staziona una sconsolata Texas, titolare di un record 0-5 che non racconta niente delle partite dei Longhorns, sconfitti due volte in OT, arrivati ad una tripla da portare Kansas all’OT, e capaci nonostante le avversità della stagione, di creare una difesa all’altezza della Conference. La gara contro Kansas ne è un esempio: i Jayhawks hanno tirato con il 28% dal campo nel primo tempo, 1-7 da tre, riuscendo ad alzare la propria intensità solo sul finale.

 Coach Self ha descritto cosi la loro gara durante le interviste post partita: “Texas ha giocato alla grande. Ci hanno marcato davvero bene. Hanno fatto tutto il possibile per vincere. Noi siamo solo saliti di intensità sul finale. Sono la squadra più giovane della Nazione. Diventeranno davvero forti e oggi hanno fatto dei passi in avanti in quella direzione“. Quanto fatto di positivo da questa squadra è inversamente proporzionale ai risultati ottenuti.

 Non è giusto e possibile immaginare quanto la presenza di Mick Kabongo, avrebbe influito in termini di vittoria. Di sicuro, avrebbe portato più leadership ad una squadra immatura. I Longhorns hanno in programma una sfida in casa contro Texas Tech, per poi incrociare la prossima settimana, la strada prima di Kansas State, poi di TCU. Due possibilità su tre di togliere quello zero dalla casella vittorie.

Big 12 Standing
   
Team Record
   
Kansas 5-0
Kansas St. 4-1
Oklahoma 4-1
Baylor 4-1
Iowa St. 3-2
Oklahoma St.  2-3
West V. 2-3
Texas Tech 2-4
Texas 0-5
TCU 0-6