Sabato sera da dimenticare in fretta per Kansas: la squadra di coach Self è andata a far visita ai ragazzi terribili di Texas ed è tornata a casa con una sonora sconfitta. Il punteggio finale è stato 81-66 a favore della squadra di coach Barnes, ma più che il risultato ha destato particolare impressione il divario mostrato in campo tra le due squadre.

Texas ha in primis, condotta la battaglia dall’inizio alla fine e Kansas non è mai riuscita in pratica a rientrare in partita, nonostante più volte abbia ridotto il divario nel punteggio che la separava dalla rivale. I Jayhawks non hanno mai trovato una via efficace per attaccare il canestro avversario e sotto il proprio canestro non hanno mai messo un freno alle incursioni dei Longhorns. Isaiah Taylor è stato per loro un rebus irrisolvibile e i suoi 23 punti finali, non raccontano completamente le razzie che ha compiuto infilandosi nella difesa burrosa dei Jayhawks. I lunghi di Texas hanno poi fatto la festa a quelli fino ad ora celebrati di Kansas.

Jonathan Holmes ne ha messi 22, Cameron Ridley ha segnato 9 punti e catturato 10 rimbalzi. La guardia sophomore DeMarcus Holland ha giocato in certi momenti facendo le veci di un terzo ed efficace lungo, catturando 11 rimbalzi. E sotto il loro tabellone si randellava e per davvero. Chi si avventurava per appoggiare a canestro, veniva rispedito a casa con affrancatura: a fine gara Texas ha registrato 12 stoppate messe a segno contro le 4 degli avversari. Cosi per Kansas la via a canestro si dimostrava troppo complicata. Il jumpers dalla corta e dalla media distanza entrava con la continuità di una quaterna al lotto: nella gara i Jayhawks hanno registrato un pessimo 37% da due punti che comunque sintetizza bene le loro difficoltà di segnare. Sono rimasti aggrappati ad un tiro da tre, non buono, ma in grado di illuderli a rimanere in partita (37%, 6-14).

Alla fine della fiera, la squadra di coach Self ha tirato con il 38% dal campo. I numeri talvolta noiosi, sintetizzano comunque bene quello che si è visto in campo, ed in questo caso sono particolarmente significativi i tiri liberi. Texas alla fine ha registrato 30 tiri liberi realizzati su 45 tiri tentati in totale. E questi numeri, riflettono l’incapacità della difesa di Kansas di essere efficace, e possono far immaginare la frustrazione dei ragazzi di coach Self, che si sono visti del tutto incapaci di restare in partita. 5 diversi giocatori di Kansas hanno commesso 4 falli nella partita per un totale di 31 di tutta la squadra contro i 19 totali di Texas.

E chi ha sofferto più di tutti il tipo di partita che abbiamo seguito è stato Andrew Wiggins, autore di 7 punti con 2-12 dal campo, ma in maniera particolare, autore di 5 falli nella contesa. È la prima volta che Andrew esce per falli in questo campionato. Nella partita precedente aveva segnato 29 punti contro Iowa State, con anche 7 rimbalzi a referto. In quest’ultima gara ha accumulato un’abbondante dose di frustrazione, come mai si era visto in precedenza. E solo contro Oklahoma State si era visto cosi avulso dalla gara. Joel Embiid con 8 punti e 10 rimbalzi è rimasto in partita molto più del compagno, ma non è stato il solito scoglio difensivo che abbiamo seguito fin qui in stagione. L’unico giocatore di Kansas a salvarsi, mentre l’intera barca affondava è stato Wayne Selden Jr, autore di 21 punti e con 8/16 dal campo. Grazie alla sua grande versatilità ha permesso a Kansas di limitare un divario che poteva essere ancora più pesante.

Le corna dei Longhorns hanno quindi infilzato gli odiati – sportivamente – rivali Jayhawks, infliggendo loro il più largo divario nel punteggio, registrato dal lontano 2004, in tutte le sfide tra le due squadre. Ha vinto il lavoro di squadra contro il notevole maggior talento di Kansas. Ha vinto il lavoro sulle singole individualità. Ha vinto il sudore e la convinzione della pattuglia di coach Barnes, che si prende una rivincità sul rivale, la impacchetta con la carta e con il fiocco delle migliori occasioni, e la ripone sul piano dei suoi ricord di coach più cari. Ora, se Texas festeggia con pieno merito, lo staff di Kansas deve riflette sul tipo di sconfitta che la squadra ha subito. Non basta Embiid, non basta Wiggins. Kansas è stata troppo brutta per essere vera, ma allo stesso modo questo è un campanello d’allarme che non deve essere sottovalutato. La squadra è battibile e con più facilità di come si poteva pensare in precedenza.

 Classifica

Big 12 Pct Streak Overall Pct Streak
Kansas 7-1 .875 L1 16-5 .762 L1
Texas 6-2 .750 W6 17-4 .801 W6
Oklahoma 6-3 .667 L1 17-5 .773 L1
Kansas State 5-4 .556 L1 15-7 .682 L1
West Virginia 5-4 .556 W2 13-9 .591 W2
Iowa State 4-4 .500 W1 16-4 .800 W1
Oklahoma State 4-4 .500 L2 16-5 .762 L2
Texas Tech 3-6 .333 W1 11-11 .500 W1
Baylor 2-6 .250 W1 14-7 .667 W1
TCU 0-8 .000 L8 9-11 .450 L8