Composizione degna del "Laocoonte" per Illinois che potrebbe essere la sorpresa di questo torneo (www.btn.com)

Composizione degna del “Laocoonte” per Illinois, che potrebbe essere la vera sorpresa di questo torneo (www.btn.com)

Non sono mancati l’equilibrio e anche qualche piccola sorpresa in questo secondo turno di torneo della Big Ten: andiamo a vedere chi è sopravvissuto a questa notte di partite.

Uscita dal torneo di conference in linea con le ultime orrende prestazioni quella di Iowa contro Illinois: gli Illini sembrano ancora sull’onda del dominio mostrato contro Minnesota nella sfida del primo turno, riservato alle squadre con i quattro record peggiori, e apre con un 24-13 che mette non pochi dubbi nelle teste, già non del tutto serene ultimamente, degli Hawkeyes, che però trovano in Peter Jok e in otto suoi punti consecutivi l’uomo del risveglio, chiudendo a meno due il primo tempo. Il secondo sembra una fotocopia del primo, con Illinois nuovamente avanti di undici per poi subire un moto di orgoglio da parte di Iowa, guidata questa volta dalla riserva Nicholas Baer, ma anche questa volta la rimonta si ferma a due punti dal pari con una palla persa di Gesell nel finale. Due punti sono anche quelli complessivamente segnati dalla non-panchina di Iowa prima dell’epifania giunta con Baer, ma, come si suol dire, “too little too late” per una squadra che ha perso il controllo del proprio gioco già da qualche settimana, commesso 18 turnover contro una squadra dal record sotto il .500 di vittorie e si candida per un’uscita al primo turno del Torneo NCAA. Illinois, guidata da un attacco ben distribuito (17 punti per Coleman-Lands; 16 per Nunn e 14 per Morgan), può continuare a sognare: anche perchè la prossima sfida non è proibitiva, dato che sarà contro una Purdue già sconfitta di 14 in regular season.

Dura solo il tempo di una partita il torneo di Wisconsin che, nonostante un ottimo ultimo mese e mezzo di regular season, cade contro la non irresistibile Nebraska: nell’incontro stagionale precedente avevano avuto la meglio i Badgers, ma per i Cornhusker era assente il top scorer Shavon Shields e questa differenza si è sicuramente fatta sentire dati i suoi venti punti conditi da nove rimbalzi. Nonostante un ormai non più sorprendente Vitto Brown da tredici punti nel primo tempo Wisconsin sembra tornare per una partita alle orrende abitudini della prima metà di stagione, eseguendo malissimo in attacco e concludendo con la seconda peggior prestazione dal campo della stagione, un 30% senza appello che include un 2 su 15 di Nigel Hayes che forse è stato una delle maggiori delusioni in questa movimentata stagione dei Badgers. Per Nebraska ora un quarto di finale molto difficile, ma non impossibile, contro Maryland, già tenuta a contatto nella sfida di RS, mentre Wisconsin aspetta il Selection Sunday piuttosto tranquilla, ma in ogni caso senza troppe ambizioni.

Vittorie necessarie, ancorché non particolarmente significative, anche per Michigan e Ohio St., due squadre con possibilità di una partecipazione al Torneo NCAA molto risicate a meno di qualche importante vittoria in questo torneo di conference. Michigan vince, ma il 72 a 70 dopo un overtime contro Northwestern non si può propriamente definire entusiasmante: dopo sette minuti i Wolverines toccano già il +13 e sembra che possano prendersi 33 minuti di riposo in vista di impegni di maggior rilievo, ma dal più dodici di inizio secondo tempo i Wolverines diventano sempre più sterili dal campo, specialmente dentro l’area (10 canestri su 29 tentativi da due, 12 su altrettante conclusioni da tre) e riescono a farsi agguantare da un jumper di Alex Hola all’ultimo secondo. Nell’overtime Northwestern va avanti 70-67, ma una tripla di Duncan Robinson (21 per lui) e la conclusione a tre secondi dal termine di Zak Irving danno la vittoria ai Wolverine, ora attesi da un’improba sfida contro Indiana: una vittoria sarebbe forse l’unica possibilità per un posto al Torneo NCAA.

A Ohio St. bastano quaranta minuti per avere la meglio su Penn State che in realtà dietro ai punti di Shep Garner (25 al termine) arriva anche a dieci lunghezze di vantaggio dopo sedici minuti di gioco, ma ci pensa Marc Loving a rimettere i Buckeyes in rotta, chiudendo il primo tempo a -3 dai Nittany Lions. Nel secondo tempo lo strappo decisivo avviene a meno di 4′ dal termine quando, sul 67-66 Penn State Loving (24 per lui a fine gara) e il freshman JaQuan Lyle (22) danno il 75-68 con 45” ancora sul cronometro alla propria compagine che va così a guadagnarsi dei quarti di finale alquanto ostici contro Michigan State.