garyGARY HARRIS

Data di nascita: 14 settembre 1994

Posizione NBA: SG

Altezza: 1.89 senza scarpe, circa 1.92 con le scarpe

Peso: 93 kg

Hometown: Indianapolis, IN

High School: hamilton Southeastern

College: Michigan State Spartans

Intro:

Dopo due anni di gioie e dolori, infortuni compresi, Gary Harris ha deciso di concludere la sua esperienza ad East Lansing alla corte dei Michigan State Spartans di Tom Izzo dopo la sua brillante stagione da sophomore. Lo stesso Izzo, pur sapendo di perdere una pedina importante della propria squadra, ha dichiarato che il ragazzo è pronto per il salto in NBA ed ha appoggiato la sua scelta, effettivamente sensata dato il valore del giocatore, il cui posto al primo giro del prossimo Draft è sostanzialmente assicurato. Andiamo allora a vedere da vicino pregi e difetti del talento dell’Indiana.

Punti di forza:

Quello che è subito saltato all’occhio nel suo anno da freshman, ed è comunque stato confermato anche nel suo secondo anno nonostante percentuali più basse, è l’ottima forma del suo tiro e soprattutto la sua capacità di giocare senza palla, divenendo presto uno dei migliori tiratori in uscita dai blocchi di tutto il panorama collegiale. Il 35% da tre tenuto quest’anno non è particolarmente impressionante, ma la selezione dei tiri ha avuto sicuramente un forte impatto (quasi 7 tiri da 3 a partita) e in ottica NBA verosimilmente sarà un problema minore dato che il ragazzo non avrà la responsabilità di portare avanti l’attacco di una squadra come spesso ha avuto nella sua esperienza ad MSU. Molto buoni i suoi numeri anche nei tiri dal palleggio e in pick ‘n’ roll che tutta la sua versatilità offensiva. Non è un penetratore alla Iverson o Derrick Rose, ma possiede un buon trattamento di palla e risulta piuttosto efficace attaccando a sinistra così come a destra, non ha un’esplosività da elite NBA, ma è capace di arrivare al ferro senza problemi. Giocatore di carattere e che non si lascia influenzare da una giornata no al tiro (anche nel suo pessimo 3-20 contro Wisconsin riuscì a fare delle giocate importanti negli ultimi minuti di gioco), Gary Harris dimostra poi una notevole intelligenza cestistica su ambo i lati del campo.

Difensivamente legge bene le situazioni e possiede un’ottima velocità laterale, pericoloso difensore sulla palla e sulle linee di passaggio(quasi 2 rubate a partita), risulta anche ottimo nei tempi degli aiuti e nella posizione lontano dalla palla, risultando in questo aspetto del gioco uno dei ragazzi più pronti del lotto. Per la posizione di guardia è anche un più che discreto passatore e riesce a non risultare deleterio con meno di due palle perse a partita, buona lettura delle situazioni in transizione.

Punti deboli:

Fisicamente tosto il ragazzo però è sotto gli standard NBA per capacità atletiche e per misure fisiche: spesso indicato come giocatore di 1.95 circa alla Draft combine è stato misurato a solo 1.89 senza scarpe rendendolo un giocatore sicuramente sotto la media rispetto agli standard delle altre guardie NBA. Palla in mano come detto non possiede un cattivo ball handling, ma manca un po’ di rapidità e della varietà di movimenti che rendono spesso immarcabili alcuni pari ruolo, ha la capacità di arrivare al ferro, ma di fatto vi conclude raramente le proprie azioni. Spesso si trova in difficoltà contro difensori più fisici e le sue percentuali vicino al ferro sono deficitarie, non è ancora a suo agio in situazioni di pick’n’roll, con conclusioni troppo rare anche se spesso efficaci. Come già detto la selezione di tiri dovrà migliorare perchè se è vero che in NBA avrà almeno all’inizio molte meno responsabilità e gli verranno concessi meno tiri è anche vero che quelli che prenderà dovranno essere di qualità, così da non inficiare sul suo minutaggio: prendere 5 triple contestate mettendone a segno magari solo 1 non sarebbe un gran biglietto da visita in una lega come l’NBA, ma l’intelligenza dimostrata sul campo dal ragazzo lascia ben sperare. Nonostante la giovane età (20 anni da compiere) non pare avere il potenziale di altri compagni di Draft e assomiglia più ad un prodotto (quasi) finito rispetto a grandi lavori in corso come Wiggins o Embiid.

Riflessione finale:

Probabilmente scelto tra le prime 15 chiamate Gary Harris non è forse uno di quei (non pochi) giocatori del prossimo Draft su cui si può puntare come un futuro All Star o uomo-franchigia, ma potrebbe divenire un elemento di complemento molto importante per una squadra con bisogno di un giocatore intelligente, dall’ottimo tiro e capace di risultare fondamentale pur senza essere un accentratore. In una NBA ricca di specialisti e tiratori, Gary Harris potrebbe diventarne la versione super-extra lusso per una squadra da subito pronta ad obiettivi importanti (leggasi playoffs) come i Phoenix Suns o gli Atlanta Hawks.