Buddy Hield festeggia l'approdo alle Sweet Sixteen (philly.com)

Buddy Hield festeggia l’approdo alle Sweet Sixteen (philly.com)

Sin dalla vigilia era evidente come l’East Regional fosse, dato anche un livello medio più basso rispetto agli altri tre, il più imprevedibile e impronosticabile e forse per questo l’approdo alle Sweet Sixteen dei seed numero #3, #4, #7 e #8 ci sorprende in realtà parzialmente. Più che altro è curioso notare come, nonostante i seed piuttosto alti, tutte e quattro le squadre giungano dalle tre conference principali della Division I, con le ultime due realtà mid-major che hanno dovuto salutarci proprio nella notte, andiamo allora a vedere cosa è accaduto.

Oklahoma-Dayton: 72-66

Il sogno di Dayton di approdare alle Sweet Sixteen e poter così aspirare alla seconda Elite 8 consecutiva si infrange contro un’ottima Oklahoma, capace di tirare fuori il meglio di sé nel momento decisivo della partita. Sono subito i Sooners a partire meglio, toccando anche i dodici punti di vantaggio, ma a quel punto Dayton, galvanizzata anche da un pubblico “casalingo”, mette in mostra tutto il suo carattere e la propria prolificità offensiva, mettendo a segno un parziale di 15-0 che non sembrerebbe venire da una squadra al sesto impegno nel giro di dieci giorni. Nella seconda frazione i ragazzi di Archie Miller si infiammano letteralmente e tirando con percentuali irreali dal perimetro toccano i nove punti di vantaggio, lasciando intravedere la magia del torneo 2014. Oklahoma però non perde mai la testa, anche perché a livello di percentuali non è poi tanto da meno e dai dieci minuti dal termine della partita in poi alza decisamente il proprio livello difensivo, tenendo i Flyers a secco per i successivi nove minuti, mostrando la propria multidimensionalità che la rende un ospite sgradito per qualsiasi avversaria. I Sooners si assicurano poi l’approdo alle Sweet Sixteen, le prime dal 2009 con Blake Griffin, grazie alla precisione ai liberi dei propri giocatori ed in particolare di Woodard. Interessante ora la partita in arrivo contro Michigan State.

Good job Terry: con un Rozer così i Cardinals possono sognare in grande (bluegrassdominion.com)

Good job Terry: con un Rozer così i Cardinals possono sognare in grande (bluegrassdominion.com)

Louisville-Northern Iowa: 66-53

Convincente vittoria degli uomini di Pitino che eliminano dal torneo una delle pochissime realtà mid-major ancora presenti in questo torneo. I Cardinals fanno valere i propri centimetri e il proprio atletismo contro una squadra non abituata a tutto ciò, tant’è che i Panthers sembrano quasi spaesati nel primo tempo, commettendo otto sanguinose palle perse e andando negli spogliatoi sotto di nove lunghezze. Northern Iowa si adatta meglio nel secondo tempo, ma mentre gli uomini di Jacobson fanno fatica a trovare un realizzatore credibile dietro a Seth Tuttle, Louisville gira alla perfezione guidata da un Terry Rozier in modaliità “oggi la vinco io” che mette a referto 25 punti e semina il panico nell’area avversaria trovando con costanza i compagni sia in pitturato che su un perimetro decongestionato dove la solitamente pessima Louisville tira invece col 45%. A 3:45 dal termine UNI, dura a morire, ha l’occasione per andare sul -4, ma Washpun viene stoppato da dietro da Blackshear che lancia poi un contropiede concluso da una schiacciata di Harrell che chiude la partita e ben rappresenta la superiorità mentale e fisica dei Cardinals in questa partita. Sfida tutta ACC alle Sweet Sixteen, dove la favorita Louisville affronterà NC State che però nell’unico precedente di regular season ha vinto proprio sul campo dei Pitinos.