Highland City, 84003 Stato dello Utah.

Una piccola cittadina contornata da splendide montagne. Guardando in ogni direzione si possono scorgere paesaggi di una bellezza stordente <cit.>. Tanto belli che non diresti mai che da quelle parti fanno veramente sul serio con la pallacanestro della high school. Il paesaggio porterebbe infatti ad altro.

Il discorso fatto da Coach Quincy Lewis il giorno della consegna del Naismith (credits heraldextra)

Il discorso fatto da Coach Quincy Lewis il giorno della consegna del Naismith (credits heraldextra)

Ed invece se si arriva in città e si percorre la W Cedar Hills Doctor, ad un certo punto questa strada si interseca con la North 4800 West. Percorrendo quest’ultima per noi appassionati di quello splendido cristallo dalle 1000 facce che è la pallacanestro è assolutamente obbligatoria una tappa al numero 10189, dove ha sede la Lone Peak High School. Non una scuola come le altre. Assolutamente.

Sorvolando in questa sede sulle qualità accademiche dell’istituto, peraltro ottime, le squadre sportive ed in particolare quella del basket, hanno creato veramente una cultura sportiva d’eccellenza come poche rispetto a tutto il paese. Quegli studenti-giocatori entrati in questa realtà ne sono usciti completamente trasformati.

Ed è assolutamente questo il caso ancora, in cui i numeri che descrivono le vittorie e che di solito vi citiamo, non bastano a descrivere quanto di buono gira attorno a questa realtà. Sottolineamo infatti come a questa latitudine non siano stati benedetti dal passaggio di certi grandi talenti di cui altre squadre si sono giovate per semplici motivi geografici, ma abbiamo toccato e conservino picchi d’eccellenza, senza avere le potenzialità delle rivali. Sono costantemente ai vertici dei ranking della pallacanestro della high school nei media di settore.

A guidare questa squadra il talentuoso coach Quincy Lewis. Citiamo per dovere di cronaca il riconoscimento ottenuto da coach Lewis lo scorso Febbraio, quando è stato nominato 2013 Naismith Boy’s High School Coach of The Year. Cosi quando siamo riusciti a contattare proprio coach Lewis, ne siamo stati particolarmente contenti e gli abbiamo posto alcune domande su argomenti vari. Con incolpevole ritardo a causa di vari problemi, abbiamo il piacere di pubblicare le sue risposte.

Benvenuto a dailybasket coach Lewis e grazie per il tempo che ci ha dedicato.

Ci può dare un commento sulla vostra stagione fino ad ora? (mancavano due settimane al termine) La stagione è stata fantastica fino ad ora. In particolare sono contento di come siamo migliorati di partita in partita e sono convinto che continueremo cosi. A questo punto la nostra sfida più grande è di mantenere la nostra concentrazione e di continuare a giocare cosi.

Lei ha creato un team vincente. Oltre a questo però, è evidente come lei abbia anche creato una cultura vincente.Quale è l’aspetto più importante del lavoro necessario a creare una cultura cosi vincente?All’interno della cultura che abbiamo creato alla Lone Peak, noi insistiamo sempre sul concetto di responsabilità. Abbiamo insegnato ai nostri giocatori che sono gli unici responsabili delle loro azioni; all’interno del nostro lavoro poi, non permettiamo neanche alle piccole cose di allontanarci dai nostri propositi. Ci impegnamo molto inoltre nello sviluppare il talento dei nostri giocatori, e puntiamo di più su questo rispetto al lavoro specifico per le partite o a quello con i pesi. A mio parere lo sviluppare le loro capacità umane e relative al basket, è il singolo e più importante aspetto su cui si deve essere concentrati.

Lei è stato introdotto nella Hall of Fame del Wagner College Athletics lo scorso ottobre e ha giocato in quella squadra nel periodo 1991-1993. In che misura quella esperienza è stata formativa per farla diventare allenatore? Giocare con il Wagner College è stata una grandissima esperienza per me. Mi ha permesso di giocare per degli eccellenti allenatori due degli allora assistenti sono ora allenatori di division 1. Mi è stato possibile giocare differenti stili di pallacanestro, capire le differenzenella parte est degli Stati Uniti si gioca un basket più fisico e con più attenzione ai possessi, mentre nella parte ovest si gioca una pallacanestro più aperta e con più spazio per il talento – e migliorare tanto.

Può descrivere ai nostri lettori Nick Emery? Nick Emery è un giocatore fantastico da allenare. E’ il primo ragazzo ad arrivare in palestra e l’ultimo a lasciarla. Anche quando gli capita una brutta serata al tiro, per noi resta comunque fondamentale. E’ il nostro giocatore che lavora più di tutti in palestra ed inoltre è anche il più competitivo.

Tra i giocatori delle altre squadre, quale l’ha impressionata di più e perchè? Abbiamo giocato contro diversi bravi giocatori, ma quello che mi ha impressionato di più è stato Rondae Jefferson della Chester High School in Pennsylvania. E’ il migliore di quello che ho visto: con il suo gioco migliora di molto la sua squadra, è un eccellente passatore e un difensore incredibile.

Per concludere, a suo avviso, quale è il più importante aspetto da considerare nel valutare il talento a livello dell’high school? Io cerco sempre giocatori che genuinamente sono pronti a lavorare duro per migliorarsi. Ragazzi che sono pronti a dare tutto per raggiungere i nostri propositi. In particolare inoltre, cerco ragazzi che sono capaci di imparare le lezioni del campo, perchè puoi anche avere giocatori dotati a livello fisico, ma se hanno difficoltà ad imparare quanto gli insegno sul campo, non potranno mai migliorare di molto.